Salerno: Comitato Civico “Salviamo Piazza Alario” linee guida per la riqualificazione

Premessa

Il Comitato” Salviamo Piazza Alario” ritiene indispensabile e urgente porre rimedio allo stato di abbandono della piazza attraverso la riqualificazione degli spazi e del verde, mediante un “progetto integrato” che non trascuri nessuna delle componenti sociali ed umane che ad essa fanno quotidianamente riferimento.

La necessità di un ridisegno degli spazi della piazza è, a nostro avviso, legata alle trasformazioni subite dalla città negli ultimi anni e al ruolo strategico e cruciale che essa assume nell’attuale contesto. La sua funzione di “biglietto da visita” della città, peraltro ridimensionata dall’apertura della porta Ovest, resta indiscutibile, essendo luogo obbligato di passaggio per coloro che intraprendono, a piedi o in bici/moto o in auto, la via della costa amalfitana e dell’agro sarnese nocerino.

La piazza alberata, in primis, rappresenta, un importante patrimonio naturalistico, quasi unico per Salerno, sia per le monumentali presenze arboree che per l’armonica integrazione tra la fontana in pietra e le aiole e i platani, la cui presenza assicura un benefico effetto rigenerativo. Certamente non meno importante è la cornice architettonica, rappresentata dagli edifici di fine Ottocento/inizio Novecento che circondano l’area (via Indipendenza, via Croce, via Sabatini), di straordinaria omogeneità, che offre al visitatore una panoramica quasi unica per Salerno, un colpo d’occhio paesaggistico che trova riscontro soltanto nella vicina piazza Luciani.

In virtù del valore naturalistico, architettonico, logistico e paesaggistico intrinseci alla piazza Alario, i residenti, costituitisi in Comitato Civico nel 2016 per difendere il luogo dalla perdita d’identità prospettata da un progetto di parcheggi interrati che avrebbe radicalmente cambiato e stravolto il profilo dell’intera area, intendono oggi proporre un equilibrato ridisegno dei luoghi e della loro funzione, in grado di dare nuovo decoro a quest’angolo privilegiato, degno di essere definito un monumento della storia cittadina e per questo motivo sottoposto a vincolo dalla Sovraintendenza.

Ciò può essere possibile, a nostro avviso e in primo luogo, attraverso una rivisitazione degli spazi percorribili e del verde, da migliorare e rigenerare, inserendo, attraverso un “progetto integrato”, la piazza nel restante contesto urbano, in logica connessione con altri spazi verdi che connotano il quartiere ottocentesco comprendente la Villa Comunale, i giardini di Piazza Luciani fino all’ Olivieri, in armonia con la bellezza del panorama che si può ammirare dal Belvedere di via Benedetto Croce.

Tale intervento si rende altresì necessario per rendere piazza Alario un punto di riferimento dell’intera città per la gestione innovativa degli spazi comuni e del verde pubblico in particolare, considerato anche l’uso scriteriato che oggi viene fatto, nelle ore notturne, della piazza, e l’immagine di “punto di passaggio” che oggi caratterizza l’intera area, stretta nella morsa di un traffico automobilistico che non lascia molti margini di riflessione e socializzazione a chi ivi risiede o vi giunge in visita.

Le linee guida

I principi fondamentali per la rigenerazione della piazza sono, a nostro avviso:

1)    La difesa e l’arricchimento del patrimonio verde (alberi, aiole e siepi) attraverso la piantumazione di nuovi alberi, l’adattamento del profilo delle aiole alle nuove esigenze di transito e sistemazione dei luoghi, e la manutenzione costante dell’esistente;

2)     Il rifacimento di muretti e scale che danno su via Sabatini, che vanno ripresi facendo attenzione a salvaguardare il bel pannello ceramico che dà sulla via Sabatini;

3)    Il rinnovamento e l’ampliamento del numero delle panchine, dei cestini, degli avvisi;

4)    la manutenzione programmata del verde;

5)    l’ applicazione di dissuasori per limitare la velocità dei veicoli in transito;

6)    la proposta di un originale sistema di gestione pubblico-privato della piazza che includa cittadini, associazioni e istituzioni.

Alla luce di quanto sopra esposto, il Comitato intende offrire un contributo più concreto alla discussione e al progetto di valorizzazione della piazza Alario che è qui presentato nelle sue linee generali.

 

Il progetto degli spazi funzionali.

Il Comitato, partendo dall’ utilizzo che i residenti e non, fanno della piazza, ha individuato alcune principali necessità a cui gli spazi della Piazza Alario potranno dare risposta, pur nel rispetto dell’identità dei luoghi e della loro storia.

La piazza può essere vista come la condivisione di spazi funzionali come il giardino pubblico, lo spazio ludico dei bambini, lo spazio di socializzazione o “agorà”, l’area delle acque, dell’ombra e del riposo. Questi spazi funzionali si integreranno in armonico equilibrio, grazie al disegno bilanciato dell’esperto architetto urbanista.

Proviamo a descriverli nel dettaglio.

Il giardino pubblico, gli alberi e le aiole

Il patrimonio vegetale ed arboreo, autentica testimonianza della memoria storica che i luoghi portano con sé,  è l’unica vera eredità che possiamo lasciare ai futuri cittadini, segno di educazione e di rispetto per la continuità della vita. Ciò premesso, l’area verde non sarà concentrata in uno spazio limitato, ma sarà rappresentata dall’attuale patrimonio arboreo distribuito, comprensivo di lecci e platani, a cui dovrà essere aggiunto qualche esemplare sviluppato di queste specie o altre compatibili. Va ricordato che sulla piazza si ergevano, fino a dieci anni, alcuni esemplari di palme africane di altezza non inferiore ai 10 metri la cui assenza ha certamente tolto alla piazza una buona parte dell’aspetto di giardino mediterraneo che era comune a tutta la parte costiera della città. L’arricchimento di questa sezione della piazza richiederà una strutturale revisione della pavimentazione della piazza che potrà ispirarsi a quella della Villa Comunale (mattoni e terra battuta) o con materiali tipo Gravelfix, per assicurare maggiore ossigenazione e umidificazione delle radici delle piante di alto fusto che non saranno più costipate in angusti interstizi, ma potranno espandersi potendo contare su una traspirazione più ampia. Infine, le aiole. Esse dovranno essere ridisegnate per essere compatibili con il nuovo assetto della piazza e garantire un agevole attraversamento della stessa, per congiungere facilmente via Sabatini con via Indipendenza. Infine, la manutenzione periodica del verde, con potature leggére, dovrà essere messa in conto per non appesantire e rendere instabili le piante monumentali di cui la piazza è dotata ed allontanare il rischio di epidemie fungine e di indebolimento delle stesse.

 Lo spazio ludico dei bambini

L’esigenza di offrire spazi di fruizione ai minori dai 2 ai 8 anni è stata manifestata da numerose famiglie del centro storico e può trovare parziale accoglienza in piazza Alario, purchè l’intervento non stravolga il profilo originale della stessa, la sua tradizionale vocazione di giardino e di area di socializzazione ed accoglienza. Premesso che il gioco è strettamente collegato allo sviluppo psicomotorio del bambino, lo influenza e ne è a sua volta influenzato, giocare per i bambini, è importantissimo. Finalità del gioco per i bambini (e quindi dei giochi all’aperto) è quella della conoscenza di sé, dell’altro e dell’ambiente antropizzato. La prima esigenza del bambino è quella di muoversi (dove? come?), camminare, correre, saltare (in alto, in basso, in lungo), strisciare, scivolare, scendere, salire, rotolare (longitudinalmente e lateralmente). Altre attività motorie sono: lanciare e prendere, appendersi, stare in equilibrio, dondolarsi, entrare ed uscire, calciare, manipolare, tutte attività che danno la percezione del sopra e del sotto, destra e sinistra, dentro e fuori, alto e basso, davanti e dietro, lontano e vicino. Queste attività, piacevolmente gioiose, che per i più piccoli sono individuali ed esplorative, per i più grandi diventano momenti di conoscenza ed aggregazione, ma per tutti, conoscenza e superamento delle difficoltà che si incontrano.

Certamente, come attrezzature per un parco giochi occorrono: altalene e funi (dondolarsi), scivolo (scivolare), tunnel (strisciare), ceppi (equilibrio), ostacoli di varie altezze (saltare), piattaforma (salire e scendere e saltare in basso), una buca con sabbia per la manipolazione, un piccolo spazio per qualche rimbalzo e passaggio di una palla (lanciare e prendere). Infine sarebbe utile ed opportuno creare un labirinto che potrebbe essere realizzato con delle funi, con dei sassi poggiati a terra o, ancora meglio, con della vegetazione bassa (una siepe di tassi).

Queste attrezzature non devono assolutamente essere concentrate in uno spazio esclusivo, ma vanno distribuite all’interno delle aree libere che saranno definite dal ri-disegno della piazza, per mantenerne il profilo identitario ed evitare che essa sia trasformata, esclusivamente, in un moderno parco giochi che ne trasfiguri le vocazioni e il disegno originario, ancora riconoscibile nella visione complessiva dei luoghi.

Lo spazio di socializzazione o “agorà”

Particolarmente sentita dalla comunità residente è la possibilità di disporre di spazi di incontro e multifunzionali che valorizzerebbero la piazza a livello di quartiere e cittadino, potendo ospitare mostre, piccole fiere, incontri, musica, spettacoli per bambini e adulti, proiezioni cinematografiche, dibattiti pubblici e sezioni di manifestazioni più importanti come la Minerva e altro. Questo spazio esprime il vero nuovo potenziale sociale della nostra proposta perché rappresenta l’invito ad organizzare, soprattutto nella bella stagione e nelle ore serali, manifestazioni di carattere enogastronomico, mercatini e piccoli momenti spettacolari a cui potranno prendere parte non solo i residenti, ma tutti i cittadini di Salerno, definendo la piazza come luogo di incontro e non solo di passaggio, facendola uscire dall’anonimato e promuovendola come spazio di tutti.  La dimensione di questi eventi dovrà comunque essere contenuta e rivolta ad un numero limitato di presenze e richiederà l’individuazione di uno spazio (di profilo circolare o ellittico) che faciliti gli scambi e le interazioni e consenta ad espositori (gazebo, bancarelle, ombrelloni) di alloggiare e poter disporre di prese di elettricità per l’illuminazione nelle ore serali.

 L’area delle acque, dell’ombra e del riposo

L’ultimo spazio funzionale è dedicato ai numerosi utenti della fontana di Piazza Alario, alle sue acque e alla frescura dei platani che la circondano. Di questi benefici naturali sono, da molti anni, utenti gli anziani che, numerosi, affollano le panchine anche nei mesi invernali e i tantissimi turisti, escursionisti, ciclisti e passanti che, da soli o in compagnia dei loro cani, accedono alla piazza col solo scopo di godere del fresco e del riposo sulle panchine, di fare una rapida merenda, di far sgambare i propri animali domestici o di dissetarsi all’acqua della “Saliera”, la storica fontana degli anni ’20 posta nel terzo occidentale della piazza. Anche quest’ultima area, a seguito delle esigenze sopra esposte e sopravvenute, dovrà essere ridisegnata negli spazi e nelle forme, per consentire, a chi sale sulla piazza dalla sottostante via Andrea Sabatini, di trovare spazio a sufficienza per attraversare la piazza e orientarsi verso le differenti destinazioni, senza negare la natura di giardino che la piazza dovrà mantenere. Le piazzole dovranno pertanto essere arricchite di arbusti sempreverdi e le panchine aumentate nel numero e nella qualità, disponendo di cestini per i rifiuti e di avvisi sul comportamento che i proprietari di animali e i passanti dovranno tenere per assicurare decoro ed igiene alla piazza.

Comitato Civico “Salviamo Piazza Alario”