Salerno: Fondirigenti, on line graduatoria Piani presentati con Avviso 3/2018

  Lo scorso novembre, gli Organi statutari di Fondirigenti hanno deliberato di promuovere, su tutto il territorio nazionale, un nuovo Avviso per sostenere lo sviluppo della managerialità e della competitività delle imprese aderenti a Fondirigenti, impegnando 8 milioni di Euro. Nella seduta del 17 aprile u.s., il Consiglio di Amministrazione di Fondirigenti ha deliberato la graduatoria. A fronte dello stanziamento previsto di 8 milioni di euro, sono stati valutati 1.186 Piani per un totale di 16.431.057,36 di euro. Tenuto conto di quanto previsto all’art. 7 dell’Avviso, il CdA del Fondo ha deliberato di approvare tutti i Piani formativi valutati dalla Commissione con un punteggio uguale o superiore a 75/100 attraverso lo stanziamento di ulteriori 3.140.245,69 di euro. Il 59% dei Piani risultati idonei è stato presentato da aziende fino a 250 dipendenti a conferma che per questa categoria di imprese l’Avviso rappresenta uno strumento prioritario di finanziamento. Il 60% dei Piani idonei si sono concentrati in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Quanto alle Regioni del Sud va notato che, nonostante la partecipazione si sia attestata intorno al 9,5%, i risultati in termini di ammissibilità sono stati più che positivi.

I Piani Formativi aziendali saranno finalizzati allo sviluppo di competenze nei seguenti ambiti di intervento:

  1. Trasformazione digitale
  2. Internazionalizzazione
  3. Organizzazione, Pianificazione e Controllo

L’Area Organizzazione, Pianificazione e Controllo è  il tema che ha ottenuto il maggior numero di Piani idonei con il  Performance management, a testimonianza di un elevato fabbisogno formativo, con progetti focalizzati sulla valorizzazione delle motivazioni, analisi degli incentivi, implementazione dei sistemi di welfare aziendale.

Il tema del Project management a supporto del cambiamento e miglioramento dei processi aziendali, ha presentato solo in maniera limitata progetti focalizzati su un programma avanzato di Project Management e finalizzati ad accompagnare un reale processo di cambiamento.

Risulta chiaramente la necessità delle aziende di investire in formazione sulle tematiche del  Project Management. Sulla base della sentita esigenza, Virvelle organizza annualmente due corsi, in collaborazione con PMAcademy:  Project Management. e Advance Experience in Project Management.

A partire da settembre 2019 saranno attivi, inoltre, i percorsi di affiancamento in azienda con trainer certificati dal PMI. Allineandosi al bando, Virvelle ha presentato diversi progetti su tutto il territorio nazionale, concentrandosi sulle tematiche del Performance Management e Lean Office, servizi offerti dalla sua divisione Advance. Le attività proposte mirano a supportare le organizzazioni nei processi decisionali strategici, tattici e operativi per la realizzazione di sistemi di monitoraggio e misurazione delle prestazioni. Attraverso l’andamento di KPI (Key Performance Indicators), il Performance Management consente ai “decisori” d’impresa di adottare scelte opportune, monitorare la corretta attuazione delle strategie e dei piani e di misurare l’efficacia e l’efficienza della gestione aziendale, permettendo le opportune valutazioni per nuove tempestive decisioni. “Le crescenti pressioni competitive e la sistematica trasformazione in atto nelle filiere produttive richiedono sistemi di programmazione sempre più tesi alla ricerca dell’equilibrio fra ottimizzazione dei processi e capacità di rispondere rapidamente ai mutamenti improvvisi del contesto di riferimento – afferma Mario Vitolo, Managing Director di Virvelle.

“Sviluppandosi tra sessione di affiancamento, attività esperienziali e coaching. il percorso formativo di Lean Production e Miglioramento Continuo tende a realizzare una vera e propria metafora del lavoro d’impresa e dei processi produttivi a maggiore valore aggiunto. Mediante l’attività di formazione, che affianca modalità tradizionali a tecniche più innovative, si intende eliminare ostacoli inibitori e credenze limitanti, stabilire nuovi standard di prestazione e favorire lo sviluppo di competenze trasversali” – spiega Vitolo.

“L’efficacia delle tecniche esperienziali costringe ad abbandonare gli abituali schemi di pensiero e comportamentali, per adottarne di nuovi e inconsueti. Il momento del training diventa, così, una situazione destrutturante, necessaria per operare una ridefinizione delle catene comportamentali”.