Mercato San Severino: “L’antico fa testo”, Teatro classico per studenti dell’ Istituto “Virgilio”

Anna Maria Noia

In questi ultimi giorni di aprile, l’istituto di istruzione superiore “Virgilio” di S. Severino ha presentato uno spettacolo di teatro classico al centro sociale della cittadina – nell’ambito del progetto “L’antico fa testo”. Tale progetto è in auge da ben nove anni, presso i vari indirizzi del “Virgilio” – in particolare per quanto riguarda il liceo classico (ma non solo). “All’ombra di Elea”, questo il titolo della rappresentazione, andata in scena pochi giorni fa. Uno spettacolo (atto unico) di circa 50 minuti. Protagonista la filosofia, materia considerata alquanto inutile ma in realtà densa di implicazioni educative. Gli interpreti, allievi sia dell’indirizzo – appunto – classico, ma anche dello scientifico e del linguistico, erano in tutto ventuno. Adolescenti del triennio, ma v’era qualcuno anche del biennio. Uno degli “attori” in erba ha anche partecipato (e vinto) al prestigioso Certamen Horatianum di Venosa – portando pertanto alto il nome dell’istituzione scolastica sanseverinese. Ecco, per la cronaca, i nomi dei ragazzi che hanno preso parte alla mise en scene – scritta e diretta dal docente universitario (Padova) Francesco Puccio; coreografie ed aiuto regia della professoressa Claudia Lo Casto; musiche a cura di Ernesto Tortorella – giovane compositore di Cava de’ Tirreni: Domenico Alfano; Francesca Bisogni; Raffaele Boccia; Davide Chiariello; Anna Giulia D’Arienzo; Anita Di Ronza; Francesca Fimiani; Sarah Giacchetti; Maria Ludovica Giglio; Lucrezia Pia Iacuzio; Gennaro Iannuzzi, Gerardo Orilia; Alessia Pergamo; Samantha Patente; Giovanni Pinto; Federica Pironti; Noemi Ripoli; Jessica Russo; Miriam Sabato; Roberta Salvati; Paola Siepe. Coordinatrici: le docenti dell’istituto sanseverinese Anna Falco; Rachele Noia; Rosa Sellitto. Sotto la supervisione della dirigente scolastica Luigia Trivisone – da un decennio al timone del “Virgilio”. La rappresentazione è incentrata su una rivisitazione del processo intentato al filosofo greco Socrate, alla presenza degli allievi socratici Fedro e (famosissimo) Platone. Tra i vari dialoghi tra i diversi personaggi del plot. L’Elea del titolo evoca il toponimo ancestrale di Velia o Ascea (in provincia di Salerno), sede di una celeberrima scuola che annoverava – quali epigoni – Zenone e Parmenide. In tal copione, vengono affrontati i miti delineati da Platone, in primis quello cosiddetto “della caverna”. La metafora inerisce (alla) filosofia – che salva le persone sebbene non sia riuscita a “salvare” anche Socrate. Egli, come ben si sa, bevve la cicuta velenosa proprio per affermare la prevalenza delle leggi (filosofiche, anche) sul resto. Proprio ad impersonare la disciplina Filosofia, metaforicamente, un’allieva – in conclusione – ha recitato un breve monologo. La discente ha evidenziato il ruolo cruciale e fondamentale della filosofia stessa nell’educazione – in generale e nei confronti dei giovani. Insomma, un testo molto interessante; c’è poi il personaggio della bisbetica consorte di Socrate: l’insopportabile Santippe. Sempre “scorrendo” la trama, sono presenti nella pièce alcuni accusatori di Socrate. I principali sono Anito e Meleto. Che, nei propri dialoghi, sembrano voler far emergere l’immagine del nostro personaggio storico come un essere totalmente immerso nei suoi pensieri; distratto; in un mondo a sé. Al centro del recital anche il mito “delle cicale” – sempre veicolato dal discepolo socratico Platone. A tal proposito, Puccio ha introdotto (nella sua creazione ed elaborazione) un “siparietto” con una contaminazione (tra passato e presente) che è tratta dal poeta romanesco Trilussa. In alcune altre scene dell’opera, poi, si vede Fedro discorrere con la dea ellenica Demetra. Il progetto “L’antico fa testo” prevede la realizzazione di originali e significative drammaturgie – performate da ragazzi e ragazze. È un’iniziativa in ideale continuità – e nel solco della… “tradizione” – con quanto attuato per molti anni dalla professoressa Lucia Polichetti. La docente curava, con perizia e passione, l’esperienza laboratoriale del teatro antico – alcuni anni orsono. La ds Trivisone ha plaudito e approvato tutto ciò, entusiasta del cospicuo impegno dimostrato, da sempre, sottolineando e valorizzando quanto attuato (pazientemente) dalle insegnanti Anna Falco, Rachele Noia e Rosa Sellitto – a coordinare il tutto, come citato sopra. Un lavoro di squadra, sinergico, interdisciplinare – quello sotteso alla rappresentazione di “All’ombra di Elea”. Bravo Puccio, brave le “prof”, brava la coreografa – moglie di Francesco Puccio. E bravi i ragazzi. Per una metodologia intrisa di classicismo, che fa comprendere come la cultura greco-latina sia sempre alla base della conoscenza e del bagaglio culturale anche della nostra complessa e frenetica società. Il team di insegnanti che ha realizzato tutto questo, afferma la preside, ha ricevuto il “riconoscimento” di appositi fondi europei, per esaltare – pure economicamente – un’attività che ha riscosso la benevolenza dei cultori della materia; degli studenti e, soprattutto, delle loro famiglie. Infatti – dichiara Luigia Trivisone: “Con la cultura, nella fattispecie (ma non soltanto) classica, si sviluppano il senso di appartenenza e l’identità propria dell’individuo. Che diviene persona. Una persona eticamente corretta – cittadina del mondo”. Prima dello spettacolo, il liceo ed istituto tecnico sanseverinese si è distinto in un’altra kermesse: il festival del Teatro Classico “Verso Itaca”, tenutosi al centro sociale di Montoro verso la metà di aprile. Il “Publio Virgilio Marone” è da tempo un punto di riferimento nell’intero territorio, punta di diamante nel ricco e variegato campo delle offerte formative e didattiche; oltre alla qualità e alle eccellenze dell’insegnamento, anche le attività extracurriculari e/o “aggiuntive” (se così si può dire) vedono il corpo insegnanti e il personale intero (guidato dalla dirigente scolastica nominata più sopra) – nonché gli studenti – protagonisti consapevoli della “buona scuola” (già precedentemente a questa denominazione). Anche nello sport, ad esempio: pur non avendo una sede davvero ad hoc e pur mancando di molte strutture (sembra che il nuovo polo scolastico dovrebbe ospitare le classi a partire da settembre 2019, i lavori sono difatti in dirittura d’arrivo – dal 2012) di recente le pallavoliste della squadra del “Virgilio” hanno ottenuto ottimi piazzamenti alle gare provinciali. Distinguendosi per i sacrifici e la dedizione verso la disciplina. Per ciò che concerne – ancora – i programmi de “L’antico fa testo”, occorre sapere che tutto è stato sapientemente inserito nell’ambito del Ptof (piano triennale dell’offerta formativa). Lo sviscerarsi delle “drammaturgie originali” (previste dal plan) concorre a formare un ponte tra il mondo classico e quello moderno e contemporaneo. È importante considerare che tale progettualità si rivolge non solo agli alunni che hanno specificamente programmi scolastici improntati all’apprendimento delle lingue greca e latina (ossia gli ex ginnasiali e coloro che studiano al classico), bensì a tutti gli indirizzi di studio (purché liceali, cioè frequentanti il linguistico e lo scientifico). Studenti che hanno mostrato, davvero, un vivo interesse. Grande curiosità e partecipazione hanno caratterizzato l’adesione dei ventuno interpreti al testo recitato. Il laboratorio ha visto attivi i ragazzi per un mesetto circa – a partire dal 26 febbraio fino a giungere al 18 aprile. “All’ombra di Elea”, inoltre, ha visto moltiplicarsi l’attenzione da parte dei soggetti interessati – in quanto di notevole complessità. Anche quest’anno, la danza e il movimento (corretto) del corpo hanno assunto un ruolo cardine nell’economia dello spettacolo. Grazie a Claudia Lo Casto. La progettualità sul teatro antico è iniziata nel 2010 – mediante il coinvolgimento di allievi dell’università di Siena e di tanti istituti superiori a livello nazionale. E questo per inquadrare, focalizzare le suggestioni evocate dalla traduzione o trasposizione di copioni greco-romani nell’arte e – appunto – nella teatralità. Per riscoprire i classici tramite nuove forme di comunicazione, di commistione tra i linguaggi (tra musica e danza, oratoria e pathos) con allestimenti in luoghi d’arte o non. Ciò creando una saldatura tra presente e antichità, rafforzando la prospettiva antropologica della conoscenza. Allo scopo di coinvolgere tutti, recitanti e pubblico uditorio. In un “grande” unicum, che vede un’unità tra luogo, spettatori, attori (parafrasando e anzi sperimentando la Poetica aristotelica – che parla di unitarietà di tempo, luogo, azione). Per ciò che riguarda – invece – il già nominato festival “Verso Itaca”, è necessario comprendere che questo sodalizio è sorto da poco (nel 2018). Nel ricordo di un’amica della prof Rita Pappalardo – appunto del “Virgilio” – presidente dell’associazione. Questa sua amica, scomparsa prematuramente, era appassionata di teatro classico. L’evento, che ha riscosso un buon successo, ha visto gli interventi (e le lectio) di Mario Lentano (docente di Lingua e Letteratura Latina all’università di Siena) e di Donatella Puliga, insegnante di Civiltà Classica allo stesso ateneo. Hanno partecipato a tale happening altri laboratori teatrali, in svariate zone limitrofe di S. Severino e/o di Montoro (il liceo “Tasso” di Salerno e il “Colletta” di Avellino tra questi). Il liceo sanseverinese ha portato sul palco proprio “All’ombra di Elea” (fuori concorso, due scene). Anche in questo caso, la ds Trivisone ha supportato e incoraggiato – orgogliosa – i “suoi” studenti, complimentandosi per il lavoro svolto. In nome di un proficuo scambio culturale tra le realtà di Mercato S. Severino e Montoro – molto vicine l’un l’altra. Infine, l’istituto superiore “Publio Virgilio Marone” di S. Severino parteciperà ad un altro festival: “L’antico fa scena”, a Paestum. Sempre il prof Puccio sarà responsabile dell’ulteriore manifestazione. La data dell’esibizione è fissata al 31 maggio corrente anno. “L’antico fa testo”, è bene evidenziare e sottolineare, gode del patrocinio del Miur (Ministero dell’Istruzione) e del Centro di Antropologia del Mondo Antico all’università di Siena.