Maiori: Nuova Primavera, petizione per tutela ambientale

Si è svolta positivamente l’assemblea pubblica, tenutasi presso il Convento di San Francesco di Maiori, promossa dal Gruppo socio-culturale Nuova Primavera, sul tema della promozione e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale della Costa d’Amalfi.

Diversi gli interventi di grande interesse su temi di assoluta attualità per lo sviluppo sociale ed economico della Costa d’Amalfi e della Campania in genere. Tra i relatori la Prof.ssa Raffaella Di Leo – Presidente di Italia Nostra Salerno – e l’Avv. Oreste Agosto.

Tra gli intervenuti numerosi appassionati ed esperti di natura e cultura, alla cui presenza si sono prospettate le possibilità, di vivibilità e turistiche, offerte dalla natura dei valloni, dalla sentieristica montana, dall’agricoltura tipica, dal patrimonio di chiese e conventi cittadini e rupestri presenti sul territorio di Maiori e della Costiera in genere.

All’esito è stata avviata la nuova petizione popolare per la salvaguardia e la promozione della località Demanio di Maiori, ove sono previsti i progetti del nuovo depuratore consortile ed il terminal Bus Sita.

Detta località è storicamente patrimonio ambientale di assoluto valore (paragonabile alla località Ferriere posta tra Amalfi e Scala) in cui sono presenti fauna selvatica e vegetazioni rarissime rinvenibili solo in località incontaminate. Essa diparte dalla valle del locale torrente e giunge sui monti dell’Avvocata a confine con Cava dei Tirreni e Cetara, raggiungibili anche a piedi tramite sentieristica storica. La località Demanio pertanto è zona a vincolo di tutela ambientale assoluta, ricade nel territorio del Parco regionale dei Monti Lattari e di Rete Natura 2000 (SIC Dorsale Monti Lattari Cod. 8030008 e ZPS Costiera Amalfitana) e comunque è individuata nel PUT della Regione Campania come area per attrezzature sportive. Il sito, opportunamente valorizzato ed attrezzato, potrebbe divenire definitivamente occasione straordinaria di vivibilità e di sviluppo turistico ambientale e sportivo per tutta la Costa d’Amalfi.

Senza polemiche o falsi allarmismi, il complesso di tali evidenze palesa l’inidoneità del sito ad accogliere l’impianto di depurazione. Infatti:

a) la localizzazione ad 85 m.s.m. comporta la possibilità di eventuali incidenti e/o avarie delle pompe di sollevamento a pressione, per cui i reflui dei Comuni collettati potrebbero essere sversati in mare e/o nell’alveo del torrente. Tanto è vero che lo stesso progetto prevede altresì la possibilità di “[…] gestire anche l’efflusso di portate miste in condizioni di pioggia secondo i coefficienti di deflusso […]”. Tali evenienze palesano ancora di più l’inidoneità della localizzazione del depuratore, che in caso di eventuali (ma possibili) avarie degli impianti e/o alluvioni e/o distacchi di roccia comporta in astratto rischio di inquinamento grave di zona a vincolo a tutela ambientale assoluta, possibile occasione di vivibilità e di sviluppo turistico ambientale e sportivo, e comunque da decenni utilizzato per attività sportive;

b) la localizzazione contrasta inoltre con esigenze di vivibilità, igiene e salute di bambini e sportivi in genere posti di fatto nelle immediate adiacenze degli impianti di depurazione;

c) le condizioni oggettive di difficoltà del transito veicolare su via Nuova Chiunzi, sulla SS163 e la SP2 (già pesantemente aggravato da afflussi notevolissimi di auto e bus) palesa l’inidoneità dei transiti quotidiani di liquami, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico coincidente sia con la maggiore produzione di fanghi che con il maggiore impatto di traffico.

Parimenti il Terminal Bus diventa incompatibile con la viabilità ordinaria di via Nuova Chiunzi già sovraffollata soprattutto nei periodi estivi;

d) le pompe di sollevamento e l’intero impianto di depurazione, in ogni caso, comporterebbero notevole costo ordinario di funzionamento e manutenzione.

Sul punto, in spirito di collaborazione verso le Istituzioni, ipotesi di modifica progettuale potrebbero prevedere, a nostro sommesso avviso, la medesima soluzione reperita per il Comune di Cetara, nell’assoluto rispetto sia delle esigenze di salvaguardia ambientale dei siti a tutela integrale della Costa d’Amalfi che di depurazione dei reflui urbani.

In particolare, dopo un primo trattamento presso i locali impianti già esistenti di dissabbiatura, grigliatura e disinfezione, il collettore (in località Costa d’Angolo di Maiori) dovrebbe essere collegato a condotte sottomarine che convoglino i reflui urbani verso il depuratore di Salerno.

Detto collegamento potrebbe essere realizzato tramite l’allaccio alla condotta che da Cetara convoglierà i fanghi verso Vietri sul Mare. La breve distanza marina tra Maiori e Cetara consentirebbe detta opera, senza particolari problemi anche in ordine alle pendenze e pressioni delle tubazioni. La stessa soluzione potrebbe essere individuata per Erchie.

Avv. Vincenzo Rispoli – Nuova Primavera