Apparecchio a denti per bambini: a che età intervenire?

Alberto De Rogatis

Nella crescita di un bambino, vi è una domanda ricorrente che i genitori si pongono: “i suoi denti sono perfettamente dritti oppure si cominciano ad intravedere i cosiddetti denti storti”? E quindi sorge forte il dubbio se sia necessario mettere l’apparecchio ai denti del bambino; ma soprattutto a che età?

Risulta giustissimo interrogarsi su questa situazione molto importante per il bambino e per la sua odontogenesi. Spesso, tuttavia, risulta meno chiaro ai genitori capire quale possa essere l’età più idonea per intervenire. A questo punto, sarà fondamentale rivolgersi al proprio dentista di fiducia per conoscere l’età giusta per iniziare a sottoporre il piccolo paziente ad una visita di controllo odontoiatrico.

La dott.ssa Simona Erra, medico odontoiatra con notevole esperienza in odontoiatria pediatrica e ortodonzia, ci spiega, in modo semplice ma esauriente, come i genitori debbano affrontare tale percorso con convinzione e in piena serenità: “Capisco pienamente, anzitutto, la preoccupazione del genitore che mi chiede a che età vada messo l’apparecchio. Al tempo stesso, capita con frequenza che il genitore inizi ad intravedere i cosiddetti “ denti storti” quando il figlio ha nove o dieci anni, e che sia convinto si debba attendere che lo stesso cambi tutti i denti per intervenire. A tutto ciò rispondo che è raro accorgersi della fuoriuscita dei primi molari definitivi nei bambini, cosa che avviene abitualmente intorno ai sei anni. E che esistono, sovente, problematiche scheletriche, ossee, che non sono visibili agli occhi di un papà o di una mamma, anche di quella più attenta. Nella maggior parte dei casi, le disarmonie ossee tra mascella e mandibola costituiscono la causa dei denti storti.

Certamente, l’ortodontista puo’ intercettare e diagnosticare le disarmonie scheletriche quando ancora il piccolo paziente non ha cambiato alcun dente da latte o solo pochi di questi, sempre verso i cinque o sei anni. Ed è questa, pertanto, l’età giusta per il primo controllo ortodontico. Solo in virtù del tipo e della severità della disarmonia scheletrica stessa, si deciderà di intervenire in maniera tempestiva, oppure di rinviare a dei successivi controlli. Inoltre, ci sono altri fattori da considerare per pianificare un trattamento che preveda l’impiego dell’apparecchio, quali la familiarità e traumi passati”.

E il fattore costo? Anche questo può incidere nella decisione dei genitori. Tuttavia, c’è la possibilità di essere supportati, in parte, da polizze assicurative dentistiche. E comunque, per tali terapie, i cui tempi sono abitualmente lunghi, sono previsti costi dilazionati. Per conoscerne i dettagli basta rivolgersi al proprio studio dentistico.