Frattali, alcune sconcertanti rivelazioni, progetto Pear, uno scherzoso bitripudio

Giuffrida Farina    

 In ambito scientifico ed in termini matematici, la casualità degli eventi è correlata ad una curva; Gauss,  in sintesi, con tale curva (a forma di campana, caratterizzante tutti i fenomeni aleatori) espresse un bilancio: una sequenza di eventi dovrebbe normalmente equilibrarsi casualmente, tra un insieme di valori che  si verificano spesso, ed un altro insieme che si verifica di rado; dunque, la stragrande maggioranza di quel che accade, oscillerebbe intorno al valor medio (è il segmento centrale, l’altezza della “campana”) dell’insieme di dati raccolti per caratterizzare il fenomeno ovvero l’indagine.

Qualora questo non accadesse,potrebbe anche significare l’instaurarsi di una “anomalia paranormale” vìolante, appunto, tale normale distribuzione. Ovviamente, la legge rappresentata dalla curva Gaussiana,  non sempre viene statisticamente rispettata: esistono evenienze nelle quali  un singolo accadimento presenta frequenza statistica elevatissima, all’opposto, un altro accadimento non si verifica neppure una volta. Tale fenomeno rientra nella “Teoria dei frattali” di Mandelbrot e della “Teoria delle catastrofi” di Thom, un cui singolare pensiero fu quello del dover vietare lo studio della Matematica a tutti coloro che non sono portati: una sorta di “razza algebrica-ariana” composta esclusivamente da puri matematici!

La nostra mente può davvero influenzare la realtà, oppure tutto è occasionale e fortuito? Un accadimento apparentemente correlato alla energia del pensiero, rientra nella categoria degli eventi casuali?

Il problema della associazione “fenomeno mentale-accadimento macroscopicamente visibile”  è matematicamente e statisticamente complesso, essendo impossibile determinare in maniera rigorosa e non statistica, tutti i  parametri influenzanti ed i contesti interagenti (ambientali, di tipo fisico, psichico, ereditario…) in cui  l’eccezonale fenomeno,’frattale’ o ‘catastrofico’, si verifica al posto di quello gaussiano ritenuto ‘normale’.

L’ideatore della teoria dei frattali (sorta nel 1975) è stato il matematico francese Benoit Mandelbrot (1924-2010). Cos’è un frattale? E’ una figura geometrica, potremmo paragonarla ad alcuni personaggi Danteschi, come Caronte, Minosse, Cerbero: dunque tale figura geometrica è un ‘mostro’ che  non possiede caratteristiche di regolarità e di normalità. La più importante applicazione dei frattali è la riproduzione al computer di paesaggi e forme naturali; per “far nascere” il frattale,il programma applicativo al computer utilizza delle tecniche di generazione (la polvere di Cantor, la curva di Koch…). Partendo da un segmento nasce la polvere di Cantor; il tratto viene suddiviso in 3 parti uguali, da ciascuna delle quali viene tolta la parte centrale: restano 2 segmenti ai quali è applicato lo stesso criterio di ‘spezzarli’ in 2 parti uguali, da  ognuna delle quali “si estirpa” la zona centrale …dunque risultano 4 segmenti ai quali si applica il medesimo meccanismo, procedendo con le successive parzializzazioni si ottiene la figura geometrica frattale.

Mandelbrot (che ideò un frattale carico di affascinanti, incantevoli immagini policrome) era persuaso dalla convinzione  che i frattali sarebbero stati presto impiegati nella comprensione dei processi neurali: “La mente umana sarà la loro nuova frontiera”. Le teorie del matematico e filosofo francese René Thom (1923-2002): secondo le quali, a causa del carattere non discorsivo ma inoppugnabile delle Scienze Matematiche, l’insegnamento delle stesse “dovrebbe cessare verso i 15 anni; a questo stadio, i ragazzi si dividono tra l’1 in grado di capire la matematica complessa e il residuo 99 che mai ci riuscirà” (testo di Guy Sorman, I veri pensatori del nostro tempo, Longanesi,1990).

Contrariamente a quel che potrebbe suggerire il termine “catastrofe”,Thom lo utilizzava per descrivere una sua Teoria concernente le significative, improvvise  variazioni subite da un sistema, a causa di lievi modifiche apportate ad esso;  il caos assoluto non esiste,esistono forme di stabilità del Disordine, alle quali si può conferire una veste matematica:ne individuò 7 (V. Arnold,Teoria delle Catastrofi,Bollati Boringhieri, 1990). Ma il Disordine è gestibile,si può governare? Esiste un Progetto, il “Progetto Pear”, il cui fine  è verificare se la volontà umana (quindi la coscienza) possa esser capace di condizionare e gestire la realtà terrena, ovvero se sia in grado di apportare modifiche all’ambiente materiale.

Pear equivale a Princeton Engineering Anomalies Research (Progetto Ingegneristico di Princeton sulle Anomalie); presso l’Università di Princeton (New Jersey, USA), Robert G. Jahn, Preside della Facoltà di Ingegneria, presentò  tale Progetto; era il 1979. Ma c’è da aggiungere un aspetto singolarissimo: un ex colonnello americano, Philip J. Corso, in un  suo libro (Il giorno dopo Roswell,1997) descrisse la sua supervisione inerente a un progetto segretissimo, distribuente forme di tecnologia extraterrestre ad aziende quali IBM, Hughes Aircraft, Bell Labs.

Sostenne che grazie a dispositivi rinvenuti nel velivolo precipitato a Rooswell nel 1947, allorquando vennero recuperate delle presunte parti di UFO,impiegando tali resti di extraterrestri si è attuata la realizzazione di circuiti integrati, fibre ottiche, laser, visori notturni; il volume di Corso illustrò l’attivazione parallela  di progetti di ricerca per la comprensione e la conversione della tecnologia aliena;ed evidenziò l’utilizzo futuro di dispositivi psicotronici , ovvero meccanismi in grado di convertire  pensieri umani in segnali elettrici/luminosi controllanti macchinari e componenti. Un dato di fatto certo è che, sebbene ciascuno di noi sicuramente abbia potuto  sperimentare delle connessioni tra accadimenti pensati che poi si verificano, o tra pensieri rivolti a persone immaginate in un determinate istante t, miracolosamente  apparenti in quello stesso istante t, di converso queste luci illuminano parzialmente, nel senso che le si intravedono solo in alcuni momenti; dunque manca la costanza matematica del metodo scientifico ideato dal Padre della Fisica, Galileo Galilei: occorrerebbe (se mai si riuscirà) tradurre lo “strano fenomeno” della sincronicità degli eventi pensati e all’istante riscontrati, con una relazione matematica applicabile in qualunque contesto, che sancisca, in termini, appunto, rigorosi, la interazione tra pensiero ed accadimento.

D’altronde l’innovativo messaggio di Cristo (aveNe coscienza dell’avvento al termine del tempo, la parusia) allo stato, è impossibile dimostrarlo…Tuttavia pensieri ed accadimenti, in tante circostanze, dipendono esclusivamente dalla volontà umana:credo sia importante non chiudere gli occhi e fuggire dalla realtà, bensì è fondamentale aprirli ed affrontarla, come, a titolo di esempio, li sta aprendo l’attuale Pontefice, scuotendo energicamente l’angosciosa verità di violenze, stupri su indifesi fanciulli. Concludo, alleggerendo il carico di pesantezza e carattere drammatico insito in tali discorsi,con una mia lieve elaborazione intorno al tema (illustrato con alcune foto e disegni) del singolare sincronismo di eventi: dunque, la sincronia è correlata esclusivamente al caso?

E che dire delle strane interazioni d’episodi? Raggiorna…Durante il giorno piove. Poi, il panorama di ultime finestre illuminate nella sera. All’improvviso un urlo ‘Munchiano’: il grido simultaneo di due vigili urbani, tripudianti per aver letto, al cellulare, le estrazioni del lotto che mostrano la coppia numerica 2-22 sulle ruote di Genova e Venezia; ambedue avevano puntato, la coppia, su tali ruote, Genova e Venezia. Subito dopo ‘l’ambesco prodigio’ entrambi elevano una multa, avendo notato 2 auto ferme -ciascuna disposta frontalmente rispetto all’altra- in un’area di divieto di sosta; difatti, sui 2 cartelli di segnaletica stradale, il segnale di prescrizione indica: “ambo i lati”. Le ultime 3 cifre impresse sulla targa di entrambe le macchine (su una piastra, la targa GE; sull’altra, la targa VE), sono 222… Insomma, esiste una  “biRealtà”, o, addirittura, potrebbero esistere  più Realtà simultaneamente interagenti?

Oppure l’unica futura certezza è il Vuoto? Sono due personaggi diversi, ovvero è lo stesso vigile che vive una invisibile Realtà parallela? Il percorso lungo tali sentieri è assai tortuoso: l’Ignoto, vortici d’onde del tempo,il Vuoto,  il Nulla venivano avvertiti dal “terrorizzato” poeta Montale come illusori miracoli, ma poi il terrore diventa  “resiliente”, fortunatamente l’essere umano  riesce a resistere ad “urti terreni”…Eppure, persino l’immateriale vuoto (ottenibile in laboratorio utilizzando un gas inerte) ha una sua “consistenza terrena”:  è il migliore materiale isolante termico.