Proverbi africani: la Pazienza

Padre Oliviero Ferro

La pazienza è una delle virtù cardinali nell’etica della vita africana. L’uomo paziente sa ascoltare, sa attendere, conosce il valore della prudenza, non brucia le tappe nella ricerca della soluzione ai problemi, non è superficiale. L’uomo paziente è il riflesso del saggio del paese. Egli è spiritualmente ben attrezzato per raggiungere molti obiettivi nella sua vita. Il paziente non deve essere confuso con il pigro, con il timoroso o il vile.

Tuttavia, la pazienza deve avere dei limiti. Perché quando è esagerata, si corre il pericolo di cadere nella viltà o di essere considerati pavidi e di pagarne le conseguenze negative. E’ una virtù che a noi occidentali non piace molto. Spesso vogliamo il “tutto e subito” e se non arriva, ci arrabbiamo. Gli altri devono essere al nostro servizio e devono farlo velocemente, perché noi siamo al centro del mondo. E così i nostri progetti, i nostri sogni si devono vedere concretamente subito. Quando sono andato in Africa, ho dovuto armarmi di santa pazienza e ci sono due proverbi che mi hanno ripetuto cento volte e che ancora ricordo. Sono “haraka haraka haina baraka” (la fretta non è mai benedetta) e “pole pole ndiyo mwendo” (andare con calma è il modo di camminare, di vivere).

E’ un po’ come quando uno va in montagna, non deve correre, ma con calma salire, anche assaporando il panorama e trovando l’occasione per riflettere sulla propria vita. Ora utilizziamo anche qualche altro proverbio. Il primo ci arriva dai Luluwa del Congo Rdc “Mangiare velocemente è bruciarsi la bocca” (agire senza pazienza è rischiare di creare danni alla propria persona). Lo sappiamo che tutti i problemi non si possono risolvere in un solo giorno, altrimenti cosa faremmo il giorno dopo? Ed è quello che ci ricordano gli Andonga dell’Angola “Non c’è un solo giorno, anche domani il sole brillerà”. La pazienza ci insegna a sopportare le difficoltà per raggiungere l’obiettivo. Non ci siamo solo noi al mondo, ma anche con gli altri e la precipitazione è sempre la peggiore consigliera.

Quante volte ci siamo detti “ma se ci pensavo bene..avrei trovato un’altra soluzione”. Come ci dicono i Bamoun del Cameroun “Se sopporti il fumo, potrai riscaldarti le braccia”. E così, ci viene ancora ripetuto che tutti i problemi non si risolvono in una volta. Ognuno ha bisogno di tempo e ognuno è diverso dall’altro, perché “Non si mettono tutti e due i piedi insieme in acqua” (Malinkè del Senegal). Se tu lavori con pazienza e costanza riesci a fare delle cose che non faresti se le fai in fretta e senza riflessione. Sono sempre i Malinkè del Senegal che ce lo ricordano “E’ la pioggia che cade poco a poco che riempie il fiume”. Non sempre le soluzioni arrivano subito, ma ci vuole tempo, perché “la nocciola, finchè non è matura, non cade dall’albero” (Nyang del Cameroun).

Ed altri proverbi continuano sulla stessa idea, come ad esempio quello dei Fang del Gabon “L’elefante morto non si decompone in una giornata”. I Bomu del Ciad continuano dicendo “La notte è dura, ma il giorno arriva lo stesso”, perché la soluzione arriverà quando meno te l’aspetti. L’affanno, la fretta, non risolve i problemi. Sono sempre gli Hutu del Rwanda che dicono “La pentola non cuoce grazie alla brace, cuoce invece grazie al tempo”. Questa vale soprattutto nell’educazione dei figli, fatta in prima persona. Infatti “il bambino non diventa uomo in un giorno” (Mongo del Congo RDC). E concludiamo con questo dei Tutsi del Rwanda “L’uomo paziente non si sporca i vestiti”.