Lourdes: Anno di Bernadette-Giovedì 25 febbraio 1858- 9^ apparizione-la sorgente

Giovedì 25 febbraio 1858, le prime persone iniziano a giungere alla Grotta alle 2 del mattino. Quando arriva Bernadette, alle cinque e mezza, oltre 350 persone sono già raccolte vicine alla roccia e all’interno della sua cavità. Indifferente alla folla, Bernadette s’inginocchia al suo posto e, come fa giorno dopo giorno, accende la candela che ha con se, poi traccia un largo ed ampio segno della croce ed inizia immediatamente la recita del rosario.

Il suo volto non è ancora radioso di luce, ma ecco che la giovane si toglie il cappuccio, che consegna alla persona accanto a lei così come la candela che tiene in mano. Bernadette inizia a muoversi sulle ginocchia, entrando e uscendo più volte dalla cavità. Come il giorno prima, sembra che stia cercando qualcosa. Si ferma più volte e rivolge lo sguardo alla cavità della roccia situata a pochi metri da terra. È là che si trova la Signora. Sta parlando con lei per chiedere aiuto. Diverse persone sentono la giovane ripetere le stesse parole, a mezza voce: “Penitenza. Penitenza. Penitenza”.
Ad un certo momento Bernadette si ferma sul fondo della Grotta sul lato sinistro. Il suo volto è segnato da tristezza, sofferenza, ansia. Si piega verso il terreno fangoso e inizia immediatamente a grattare con la mano destra e forma una specie di piccolo cratere. Quindi raccoglie questo fango che diventa liquido, prova a berlo e lo sputa una volta, due, tre. Finalmente, scavando di nuovo, raccoglie cautamente l’acqua sporca e la beve nel palmo della mano, e raccogliendone di nuovo, ne cosparge il proprio viso. Fatto questo, Bernadette strappa l’erba che cresce nel fondo della Grotta e la mangia. Infine, col viso ancora macchiato di fango rossastro, Bernadette ritorna al suo posto e riprende la recita del rosario. Un attimo dopo, ancora indifferente alla folla, la giovane si ritira accompagnata dalla zia e madrina Bernardé Castérot che arrossisce a seguito delle azioni appena compiute da sua nipote e figlioccia. Alla Grotta restano tutti costernati.
In città, si interroga Bernadette, che spiega e decodifica i suoi gesti incomprensibili. La Signora mi ha detto: “Vada a bere ed a lavarsi alla sorgente. Non vedendo nulla, sono andato verso il Gave. Mi ha allora fatto cenno con il dito di andare sotto la roccia. Poi mi ha detto: “Mangerà questa erba che è là”.
Nel pomeriggio del 25 febbraio, mentre Bernadette risponde a molte domande, alcune donne prima, poi un intero gruppo di persone si reca alla Grotta. Anche loro bevono l’acqua fangosa. Alcuni addirittura riempiono alcune bottiglie. Non si sa mai! Se quest’acqua avesse delle virtù? Se fosse acqua termale?
La 9a apparizione è al centro delle altre 18. È quel giorno che, sotto il fango, sgorga l’acqua dalla sorgente che diventerà rapidamente pura, chiara e limpida. Per il momento il fango sul viso di Bernadette la deturpa, proprio come il peccato che fa perdere all’uomo la sua immagine e somiglianza con Dio.