Roccadaspide: risolto contratto tra appuntato dell’Arma e Comune

 Il Tribunale di Salerno ha convalidato lo sfratto per morosità La Prima Sezione Civile del Tribunale di Salerno, Giudice monocratico dott.ssa Ada Giannuzzi, con sentenza n. 207/2019, pubblicata il 04.02.2019, ha accolto la domanda del comune di Roccadaspide di sfratto per morosità esperita nei confronti dell’ex appuntato Massimo Vivona, e ha dichiarato risolto il contratto per morosità nel pagamento dei canoni di locazione. Il Tribunale ha quindi stabilito la data di rilascio dell’immobile e condannato il convenuto al pagamento delle spese del giudizio in favore del comune, oltre agli interessi sui canoni non pagati. Si chiude così un’annosa vertenza, che da anni vede contrapposto il Comune di Roccadaspide e l’ex appuntato dell’Arma, con una decisione che risolve il contratto come richiesto dal comune. Ora l’Ente Comunale potrà rientrare nella disponibilità dell’immobile, che continuava ad essere occupato dal militare. Commento e dichiarazione del Vice Sindaco Girolamo Auricchio: “E’ la dimostrazione che avevamo ragione, il militare non solo non aveva pagato i canoni, ma occupava l’immobile comunale anche senza averne titolo, essendo andato in pensione. L’Amministrazione ha dovuto avviare le azioni di sfratto e di recupero dei canoni non pagati nei confronti dell’ex militare non solo per tutelare l’ente comunale ed evitare responsabilità contabili, ma anche per affermare un principio di giustizia: non è giusto che si occupi un immobile per il quale già si paga un canone agevolato, se non proprio irrisorio, e per anni non si versano i canoni, accumulando una morosità enorme. Peraltro, questa incresciosa vicenda è ben nota a tutti i cittadini di Roccadaspide, che sanno perfettamente come stanno le cose, e il fatto che oggi il Tribunale lo abbia sentenziato rende giustizia anche alle tante false accuse ed allegre affermazioni di qualche consigliere comunale di minoranza, che ha voluto strumentalizzare la vicenda per fini politici. Spero proprio che questo consigliere possa ora rettificare le sue gravi affermazioni – che ha reiteratamente fatto pubblicamente e in occasione di diversi consigli comunali, nei quali aveva strumentalmente portato in discussione l’argomento – e avere l’onesta intellettuale di affermare che il comune aveva ragione”.