Mercato San Severino: “Donare con amore”, su web baratto solidale

Anna Maria Noia

“Donare con amore” – tra Montoro e S. Severino – è un innovativo progetto sul web, che attua una sorta di “baratto solidale” – con intenti di beneficenza. Costituito recentissimamente, nel dicembre 2018, il portale è presieduto da un pool di pochi ma alacri e attivi responsabili; la sanseverinese Elena Pirrottina è tra questi. Ma non è l’unica, ricordiamo – tra altri – Carmela Donniacuo. E non soltanto. “Donare con amore” prende spunto ed ispirazione dall’associazione “Piccole gioie” – sede legale ad Orta di Atella, Caserta. Un team nato, “fattivamente” e non solo via web, ben sei anni orsono. Tra i soci fondatori, Adolfo Casaburi – 57enne di Angri. Un gruppo affiatato, un insieme di volontari che si fan carico delle difficoltà di molti nuclei familiari che hanno a che fare con la lotta avverso i tumori che colpiscono i bambini. Non sono richiesti contributi in denaro. La Pirrottina – 45enne del centro irnino – è partita dalla “esperienza” di “Piccole gioie” per ritrovare – in sé e in altri coraggiosi volontari – un senso di umanità spesso dimenticato, nella nostra distratta e frenetica società. Come per il sodalizio casertano, anche tale realtà on line persegue una rigorosa linea di solidarietà. Su segnalazione di vari attori (soggetti, organi istituzionali o non) di buon cuore – che si rapportano, facenti capo a presidi ospedalieri del Napoletano (il “Pausillipon”); di Salerno (il “Ruggi”); di Genova (il “Gaslini”); di Roma (“Bambin Gesù”) – tramite lo scambio di oggetti, beni, merce su Facebook, si contribuisce ad aiutare e ad assistere tanti bambini malati di cancro del comprensorio. Ad alleviare – almeno in parte – i disagi causati non solo dalla sofferenza fisica, ma anche dai costi delle “trasferte” che le famiglie sostengono per assicurare cure adeguate ai piccoli pazienti oncologici. Come? È presto detto: gli utenti del gruppo (per il momento chiuso) postano in rete un oggetto che essi desiderano regalare – una bomboniera, un vestito, un libro, un manufatto o un prodotto ritenuto “inutile”, superfluo – e questo viene (appunto) scambiato con beni di prima necessità per i nuclei familiari caregiver. È da tener presente che anche “Donare” non accetta denaro, bensì solamente generi alimentari, pannolini, prodotti per l’igiene personale, vestiti in buono stato, medicinali ma anche buoni carburanti e viacard – per raggiungere, con i veicoli, gli ospedali più lontani (ricordiamo che si assistono i piccoli costretti anche a recarsi fuori regione). A seconda delle esigenze e delle richieste. Naturalmente, le necessità variano di periodo in periodo. Per il momento, si richiede la donazione (scambio, baratto) di pannolini taglia 6; pomate; mascherine antibatteriche e chirurgiche con elastico (misura 17 x 9 cm e con elastico). Per eventuali donazioni, si contattano in privato i responsabili. Un centinaio le famiglie assistite, allo stato attuale. Di queste, tantissime (S. Severino, Napoli, Salerno) si recano agli ospedali suddetti o altrove. Una famiglia di S. Severino abitualmente va al “Gaslini”; altre al “Bambin Gesù” (Roma) o al “Pausillipon”. Oltre 2300 le visualizzazioni del sito – numerosi gli iscritti che lo affollano – sui social (network). Facebook funge, dunque, da buon “vettore”. Un volano di carità e bontà. Ogni 40-45 giorni, le famiglie bisognose vengono seguite dai volontari. Un calcio all’egoismo, all’indifferenza, al nichilismo – quindi. In tempi davvero difficili, ma la solidarietà e il calore non mancano – davvero – tra Mercato S. Severino e il Montorese. Qui la disponibilità si tinge di arcobaleno, è realmente evidente. L’altruismo è visibile. Prima di “Donare”, dunque, “l’esperienza” di “Piccole gioie” – non una Onlus “ufficiale”, “riconosciuta”. Si tratta di “semplici” (combattivi) volontari. Che credono – ancora – nel sociale. I membri di “Piccole gioie” si tesserano (simbolicamente) con la cifra forfettaria di 10 euro l’anno. Molti professionisti (commercianti, fisioterapisti, singoli o gruppi di individui) di Montoro e S. Severino hanno “aderito” o a “Donare con amore” o a “Piccole gioie”. Un modello (anzi, due) da imitare. Senz’altro. Da ciascuno di noi, se abbiamo un cuore.