Primi movimenti femminili- la violenza sulle donne

Giuffrida Farina  

Delineiamo brevemente i gravi danni che  infersero alla Donna e l’orrore che attualmente quasi quotidianamente in noi si desta, provocato da un ostile, sciocco tipo di pensiero  risalente a tempi remotissimi; trascurando le innumerabili pagine di immortali capolavori epistolari, di  poesia, di prosa,pittura, scultura… d’ogni tempo, luogo e letteratura dedicati all’universo femminile; cito i versi  Quasimodiani: “Fatta buio ed altezza” (lirica “Oboe sommerrso” appartenente all’opera poetica  “Ed è subito sera”, Mondadori, 1942);  “Le sue mani e archi pieghevoli e cantanti/Rompevano la luce”, di Paul Eluard (uno dei principali animatori del movimento surrealista, ebbe 3 grandi amori ispiranti tante sue composizioni poetiche, 1895-1952). Ricorso alla violenza ed estesa recrudescenza  della criminalità familiare: purtroppo dilaganti nei tempi odierni. L’emancipazione e l’elevazione giuridica/politica della donna iniziò a definirsi durante il periodo della rivoluzione francese, nei due aspetti inerenti alle aspirazioni delle (“pochissime”) donne appartenenti a ceti privilegiati, ed a  quelle popolari delle (“numerosissime”) donne di classi subalterne:chiaramente, queste due ambizioni risultarono spesso inconciliabili, per una naturale tendenza a far risaltare i propri sogni, ideali, speranze.

Degni di rilievo i primi due episodi di sommosse femminili con una fortissima partecipazione, avvenute in Francia nel 1789 e nel 1793, contro il carovita.Ma le basi del femminismo borghese vennero  gettate da Mary Wollstonecraft, che pubblicò a Londra l’opera  “La rivendicazione dei diritti delle donne”. A partire dalla metà dell’Ottocento, iniziarono in Europa e negli Stati Uniti grandi battaglie per la conquista del suffragio femminile; in America vi è da rilevare l’esistenza di un altro tipo di lotta, condotta per liberare  la popolazione di pelle nera dalla schiavitù, ma la rivendicazione femminista ed il movimento per l’emancipazione degli schiavi  vennero distanziati, fu una scelta assolutamente opportuna, in quanto eventuali interferenze avrebbero danneggiato entrambi i movimenti, privandoli della loro identità.

Profonda bellezza ed esaltazione letteraria e artistica sino ad allora abbondantemente trattate eppure, intorno al concetto ”concreto” di suffragio universale esteso alle donne, si discusse ad un convegno sui diritti delle donne (che si tenne a Seneca Falls, città della Contea di Seneca, New York) soltanto nel 1848; la proposta fu avanzata da Elizabeth Stanton e Susan Anthony, le quali, nel contempo, oltre che “voler i pantaloni” (aspirazione motivo principale del romanzo pubblicato nel 1989, scritto dalla diciannovenne Lara Cardella), concretizzarono tale ambizione, indossandoli e percorrendo in lungo e in largo gli Stati Uniti per indurre le donne a combattere al fine di acquisire il diritto di voto, inoltre per sollecitare gli uomini alla concessione di tale diritto. In Inghilterra, gli anni caldi dei movimenti femminili iniziarono nel 1905, ma l’8 novembre 1911 si verificò il ‘venerdì nero’ del movimento femminista inglese: l’Unione sociale e politica delle donne, era previsto venisse ricevuta dal primo ministro, ma le suffragette  vennero brutalmente caricate dalla polizia ; e le loro sedi furono considerate covi pericolosi, molte donne vennero imprigionate reagirono con lo sciopero della fame,in carcere,venendo nutrite a forza attraverso  la sonda.

Non mancavano atti di eroismo e màrtiri: Emily Davidson durante una competizione equestre del 5 giugno 1913, si gettò tra le gambe dei cavalli in corsa, morendo tre giorni dopo. Nel 1918, al termine del primo conflitto mondiale, le donne inglesi ottennero il diritto di voto; intanto la tematica del movimento femminile si espandeva.In Italia nacquero movimenti suffragisti nel 1908, con il primo Congresso  delle donne italiane che si tenne a Roma, indetto dal Consiglio nazionale delle donne; l’Italia era un paese profondamente antifemminista, un anelito memorabile si era verificato intorno al periodo iniziale del 1900 con lo sciopero delle trecciaiole toscane (lavoratrici della paglia, l’attività portava alla creazione di cappelli di paglia) quando migliaia di donne si distesero sui binari e affrontarono i reparti di cavalleria e fanteria. Grandi personalità, fondatrici di leghe promotrici di interessi femminili, furono Anna Maria Mozzoni e, in Russia: Ines Armand e Aleksandra Kollontaj  le quali, oltre a lottare per la causa femminile, svolsero un ruolo di primo piano all’interno del movimento rivoluzionario bolscevico contro il regime zarista;nel 1917, anno della rivoluzione, le donne russe si organizzarono in una Lega per i diritti delle donne, e, poco dopo, si formarono battaglioni femminili di combattimento.

Concludo la  brevissima indagine intorno alle prime conquiste femminili: penso si converga sull’aspetto della, purtroppo, odierna inesistenza in Italia del concetto di ‘effettiva, piena  liberazione della donna’; pur se Ella venga ammessa a tutte le professioni e, apparentemente, sembra annullata ogni discriminazione tra uomo e donna.  Ne fanno sciagurata fede gli orribili episodi di violenza (una donna su tre in Italia è vittima) esistenti nel tempo presente.

Il  femminicidio: terribile e tanto attuale dilagante sequenza di delitti perpetrati contro la Donna, è un  ritorno alla originaria natura belluina (coppia di termini adoperata da Gramsci nelle annotazioni sui Quaderni del carcere) caratterizzante le belve vestite d’umano che si macchiano  di orribili reati. Chi è Lucy?  Lucy  appartiene alla specie ‘Australopithecus afarensis’, il suo scheletro  fu portato alla luce (1974 ) nella regione etiope Afar dagli antropologi Donald Johanson e Tom Gray, venne definita: “Figlia di  una scimmia e madre dell’uomo”; l’ho raffigurata nella elaborazione il cui titolo contiene un verso della lirica ‘Uomo del mio tempo’ composta da Quasimodo nel 1946.

Ho poi rappresentato i regimi totalitari (nei cui programmi, come ben noto, figurava sempre la cancellazione  di precedenti conquiste femminili) attraverso: alcuni ‘disegni microuscoli’ dell’ordine di centimetri, l’energia meccanica  e la tabellina capovolta del 9; metaforicamente, capovolgiamo, evitando ‘l’ultimo appuntamento’, fermiamo il gravissimo problema che investe tutti i Paesi del globo su cui viviamo. Rievidenzio: in Italia e nel mondo, mediamente subisce atti di aggressione e di abusi, una donna su tre,   dai 15 anni in su. Nel 1999 venne istituita la Giornata mondiale  contro la violenza sulle donne,  dalla  Assemblea generale delle Nazioni Unite e fu scelta la data del 25 novembre quale giornata   di ricorrenza, ma credo sia importante parlarne, informare e sensibilizzare anche, se non soprattutto,  nei restanti 364 giorni; con le donne che devono “tirar fuori pungenti artigli” denunciando, con le scuole dell’obbligo educatrici di bambini e bambine, con l’impiego di tanti nullafacenti extracomunitari: Chiedono il reddito di cittadinanza? E allora, al posto di pagarli e farli elemosinare ad ogni angolo di via italiana, addestriamoli e creiamo “ronde di sicurezza dei quartieri”. L’elaborato intitolato  ‘Occhi chiarodiluna’ completa  l’odierno soggetto.