Chiusura XXVII Festival di Merano, Campania conferma suo appeal

Alberto De Rogatis

Un evento da incorniciare è stata la ventisettesima edizione di Merano Wine Festival, la famosa località turistica altoatesina che a novembre diventa polo d’attrazione internazionale anche nel settore vino e food di alta qualità. La kermesse di notevole prestigio, nata nel 1992, celebra da sempre le eccellenze dell’enogastronomia, valorizzando le migliori produzioni e tipicità dei territori, premiando aziende e professionisti dell’arte culinaria.

Gli Award Platinum, il massimo riconoscimento alle migliori cantine presenti fortemente voluto dal WineHunter Helmut Kocher, sono stati assegnati a 34 etichette con un netto dominio di aziende piemontesi e toscane; in Campania unica etichetta ad ottenere l’Award Platinum è stata Costa d’Amalfi Bianco doc Fiorduva 2016 di Marisa Cuomo.

L’ambito trofeo è andato anche ad aziende eccellenti nei settori Aquavitae e Culinaria, quest’ultimo dedicato alle tipicità d’ogni regione. La Campania ha visto trionfare la mozzarella di bufala del Caseificio Molinello e l’extravergine di oliva dei F.lli Punzo. Ma in generale l’area espositiva riservata alle regioni meridionali ha visto una nutritissima presenza di appassionati ed esperti durante tutte le 5 giornate dell’expo.

Numerosi incontri e convegni tutti di alto profilo hanno calamitato l’interesse di esperti e giornalisti. Si è discusso, tra l’altro, del futuro del vino strettamente collegato ai cambiamenti climatici, con la preoccupante previsione di un aumento di temperatura di 1,5 gradi – come sottolineato dal climatologo Georg Kaser –  che porterebbe gravi conseguenze anche sulla viticoltura e sulla qualità del vino. Anche dal Merano Wine Festival, pertanto, giunge un severo monito per l’umanità e tutte le cattive abitudini che, se non modificate in meglio e con sollecitudine, condurranno ad un declino inesorabile e devastante.