OIPA: emergenza maltempo, chiesta a Ministro Ambiente sospensione attività venatoria in tutt’Italia

Temporali, alluvioni, esondazioni di fiumi e smottamenti di ettari ed ettari di terreno: in questi giorni l’Italia, dal Trentino passando dal Veneto fino ad arrivare in Sicilia, è colpita da eventi meteorologici catastrofici che, oltre che causare disagi e vittime umane, hanno creato una situazione di notevole stress per gli ecosistemi e soprattutto per gli animali selvatici. Le avverse condizioni climatiche, infatti, mettono in seria difficoltà gli animali selvatici non solo per il reperimento del cibo, ma anche per la scomparsa delle loro tane o ripari, distrutte da smottamenti e esondazioni: inutile dire come questo metta a serio rischio la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale, sia nel breve che nel medio periodo, e potrebbe avere effetti negativi sulle dinamiche di popolazione di molte specie.

Proprio a causa di queste straordinarie condizioni di emergenza, l’OIPA ha inviato al Ministero dell’Ambiente e alle regioni coinvolte da fenomeni climatici estremi, una richiesta di sospensione dell’attività venatoria su tutto il territorio nazionale, applicando quanto previsto  dalla legge 157/92, che all’articolo 19, comma 1 recita: “Le regioni possono vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica […], per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità”.

 “L’OIPA, contraria per principio ad un’attività crudele ed anacronistica come la caccia, chiede a gran voce lo stop delle doppiette dei cacciatori per la salvaguardia della fauna selvatica, già oltremodo stremata, impaurita e sconvolta da queste eccezionali condizioni metereologiche – dichiara Massimo Comparotto, presidente OIPA Italia Onlus – E questo non solo per una ragione di etica e giustizia, ma per evitare che i colpi dei cacciatori aggravino il pericolo per la conservazione delle specie: i censimenti faunistici effettuati prima dell’inizio della stagione, effettuati per stabilire il numero di esemplari che possono essere abbattuti, sono ora costituiti da dati inattendibili perché viziati dai decessi dovuti al maltempo”.