Salerno: a La Ribalta “Mi piace pensare…”

Si avvicina il terzo appuntamento con il cartellone de I Diversi Volti del Teatro targato La Ribalta di Salerno. La prossima data in cartellone è, infatti, quella di Sabato, 10 Novembre, alle ore 21 con “Mi piace pensare…” della Compagnia Comic Art. Il testo di Angelo Perotta è una vera e propria denuncia sociale che trova il suo punto di forza nell’originalità del testo e nella musicalità delle battute. Un testo nuovo, emozionante, ironico e allo stesso tempo drammatico. È un’opera che in un’ora rompe gli schemi classici teatrali. Lo scrittore Angelo Perotta firma anche la regia teatrale dello spettacolo ed in scena con lui si intervalleranno Melania Pellino e Claudia Coraggio.

“Potrebbe essere una revisione per suoni e immagini della direzione verso cui l’Italia sta andando, ma anche un grido di speranza per un mondo migliore, una prospettiva che viene vista come un sogno. – afferma Angelo Perrotta – Il filo conduttore dello spettacolo è la pazzia, ma forse anche il disegno concreto della realtà che vivono gli attori con le loro espressioni. La follia c’è ma c’è anche il potere vero o presunto, c’è la politica, c’è la televisione, c’è la stampa, c’è il sesso, c’è il cinema, c’è il buono e c’è il cattivo, c’è la fede, c’è la musica. C’è il mondo e quindi c’è il Teatro con i suoi attori”.

Insomma, “Mi piace pensare” è una critica alla società che mette in primo piano il potere, è un’esaltazione dei diritti dell’uomo, che contrastano quelle forze che ogni giorno si oppongono alle libertà, in particolar modo il peso dei mass media sulla società, la televisione distruttiva e le organizzazioni criminali, come la mafia e la camorra. Lo spettatore si rivede nel suo ambiente, dove nulla è reale, tutto è finzione e interesse. I tre personaggi, spinti ad esprimersi liberamente, cercheranno di ritrovare l’essenza dell’esistenza, liberandosi da tutti quei pensieri negativi trasmessi, con forza e prepotenza, dalla società in cui viviamo. Il messaggio è un invito a riflettere, a staccarsi dalla massa, a credere nell’individuo come essere unico e straordinario, a liberarsi dalle catene che rendono l’uomo incapace di comunicare.