Salerno: Asl, buoni risultati Giornata sensibilizzazione Ictus cerebrale

L’Asl Salerno in questa importante giornata, dedicata alla campagna di sensibilizzazione sull’ Ictus cerebrale, intende sottolineare l’impegno collettivo che tutti gli operatori sanitari stanno ponendo nella lotta a questa patologia globalmente in forte ascesa e con elevata mortalità: circa 6.5 milioni di persone nel mondo ogni anno perdono la vita a causa di un Ictus. I dati OMS del Global Health Observatory 2016 sulle stime dei decessi dimostrano che la Cardiopatia Ischemica e lo Stroke nella “ TOP TEN “ occupano rispettivamente il primo e secondo posto con 15,2 milioni di morti. Nel 2013 la percentuale di morti per ictus variava da 5.7% in Francia a 19.7% in Bulgaria con un valore medio europeo di 8.7%; l’Italia si collocava al di sopra della media con una mortalità di 9.73%. Parimenti la riduzione di questo parametro nel periodo 2000-2013, ha visto in Italia un miglioramento più basso, dal 13.1% al 12.9%, laddove in Inghilterra e Germania la riduzione è stata molto più elevata rispettivamente dal 20.4% al 12.7% e dal 20% al 14.4%. Lo Share delle morti per ICTUS nel 2013 è risultato in Italia pari a 9.75% rispetto al valore 12% del 2000; dunque qualcosa si muove. Oggi dei 200.000 casi di ictus che si verificano ogni anno in Italia, nell’80% dei casi il paziente sopravvive, ma oltre 50.000 pazienti perdono l’autonomia ( ALICe) . I costi collettivi dell’ictus sono stati valutati dallo studio condotto dall’Associazione ALICe in 3,7 miliardi di euro, di cui un terzo per il trattamento in fase acuta e due terzi generati dalla disabilità. E questo costo non tiene conto delle molte altre spese di carattere sanitario e sociale e delle assenze dal lavoro, sostenute in vario modo dalle famiglie e dalle Istituzioni. In Campania gli ultimi rilievi epidemiologici riportano un totale di 12.000 casi di Stroke , di cui 9000 di origine ischemica, con una mortalità ancora tra le più alte in Italia (18 vs. 13/10.000). Forse perché vi sono poche STROKE Unit, una rete assistenziale in via di definizione, un percorso riabilitativo unico-integrato da completare, una condizione socio-economica negativa e con essa tanti problemi.Qualcosa però sta cambiando e velocemente, magari a “ macchia di leopardo “.