Mercato San Severino: eccellenze sanitarie all’Ospedale “Fucito”

Anna Maria Noia

Il “Fucito” di Mercato S. Severino è un presidio ospedaliero noto – in questi ultimi tempi – soprattutto per episodi di malasanità oppure per le tenaci lotte e battaglie in sua difesa. Invece tra i suoi reparti e dipartimenti esistono delle vere e proprie eccellenze, a livello anche nazionale.

Grandi le professionalità che operano – è proprio il caso di dirlo – all’interno del nosocomio, tra i padiglioni; spesso misconosciute – eppure di alto livello. I dipartimenti/unità operative e/o sanitari che funzionano meglio (attualmente – oltre ai reparti di Ginecologia, Ostetricia e Ortopedia che però sono stati chiusi al “Gaetano Fucito”, in un recente passato) sono: Medicina Legale, Cardiologia, Chirurgia, Endoscopia Digestiva. Tale ultimo “reparto” vanta un’equipe di tutto rispetto. Responsabile del prestigioso settore, Attilio Maurano. Classe 1954, laureatosi nel 1978. Prima specializzazione, nel 1982; poi altre due specializzazioni.

È a S. Severino (presidio di Curteri, una tra le 22 frazioni) dal 1983; già dagli anni ’90 è stato fautore dell’unità operativa di Endoscopia (digestiva). Un ambito medico che prima non esisteva – punto di riferimento nell’ambito regionale: una decina i medici che agiscono sotto la sua direzione. Assieme al suo valido team, Maurano si occupa in particolare dei tumori delle vie biliari e del pancreas.

Oltre a Maurano, a capo di un reparto che pure funziona egregiamente – ossia Chirurgia – vi è Vincenzo Pilone. Sussiste un’intensa collaborazione tra questi dipartimenti e lo specialista di Endoscopia; essa collaborazione coinvolge altresì Anestesia e Rianimazione.

La proficua simbiosi tra queste unità permette interventi importanti e particolari addirittura su pazienti già in rianimazione; ciò per quanto inerisce, soprattutto, alla gastrostomia percutanea – o Peg.

Rientrando in Endoscopia, molti interventi chirurgici sono dedicati ai tumori o alle lesioni alle vie biliari; per garantire il deflusso della bile, vengono utilizzate le protesi.

Ma snoccioliamo un po’ di dati, di numeri – considerato che si parla sempre in termini di “diffidenza” dell’ospedale sanseverinese: circa 250 gli interventi (all’unità operativa cui fa capo il dottore Attilio Maurano) dall’inizio del 2018; per di più sono interventi al fegato e pancreas (oltre, naturalmente, agli organi sopra citati). Interventi ben riusciti. Sotto la direzione di Maurano, anche l’assistente Claudio Zulli – ad occuparsi di tali operazioni. Ben 3700 “semplici” (se così si può affermare) esami di endoscopia sono stati effettuati con successo. Sono numeri notevoli, se si pensa ad un bacino di utenza di 6mila pazienti all’anno (solo per la specialità di Maurano – ovvero Endoscopia – ma al presidio afferiscono migliaia di utenti, considerato il potenziale bacino offerto dagli studenti universitari al campus di Fisciano).

Alcuni pazienti, poi, sono seguiti da Pilone – che regge anche un’altra eccellenza: la Chirurgia Bariatrica, per i grandi obesi.

Alla domanda: “Quali tecniche avete sperimentato di recente, in materia di innovazioni tecnologiche e di qualità della Medicina?”, il Nostro (Attilio Maurano) ha risposto così: “Siamo tra i primi in Italia per le innovazioni in Pancreatoscopia e Coledocoscopia. Le tecniche consistono nel penetrare questi organi, con una sonda mini-invasiva che percorre l’intestino per giungere al fegato. Un’operazione che va attuata in anestesia totale, col supporto del rianimatore”.

Sono tecniche – appunto – all’avanguardia, per cui il primario e i suoi collaboratori frequentano continui corsi di aggiornamento – in Europa e in America; i risultati delle loro “ricerche” e/o operazioni innovative sono stati pubblicati da riviste internazionali; ad esempio sul magazine dei gastroenterologi americani. Il dottore Maurano ha presenziato in numerosi programmi tv – tra cui “Uno mattina estate” (2016/2017).

Per quanto riguarda i tempi di attesa, per esami e operazioni varie: “Per gli interventi non urgenti, le liste sono abbastanza lunghe. Le operazioni urgenti vengono, infatti, effettuate subito; ci sono delle limitazioni “logistiche” per i pazienti in lista, anche in quanto non sono stati ancora completati i lavori al Pronto Soccorso o in altri reparti. Poi, molto dipende da chi si prenota al Cup – Centro unico di prenotazione. Comunque, per una colonscopia i tempi possono variare fino a 10 mesi”.

“Le nostre punte di diamante – dichiara il medico – sono però i nuovi macchinari; nel 2017/2018 sono giunte nuove macchine, costose però efficaci e all’avanguardia. Per diagnosi e prognosi più sicure. In acquisizione – prosegue Maurano – un nuovissimo ecografo. La gara d’appalto è già stata svolta, occorre solo completare le procedure. Questo ecografo, di nuova generazione, è composto da una sorta di sonda che studierà al meglio gli organi interni. In particolare, se ne occuperà il dottore Zulli. Così fegato, intestino e pancreas dei pazienti saranno meglio monitorati”.

Alla domanda su cosa pensasse delle questioni riguardanti il “Gaetano Fucito”, Attilio Maurano non si è “sbottonato” più di tanto, però ha risposto saggiamente – salomonicamente: “Secondo me, l’ospedale sta funzionando bene. Non si può avere tutto, ma molti reparti sono di grande livello”.

Per quanto attenente alla questione di “Ginecologia”, chiusa a S. Severino nonostante funzionasse bene (fiore all’occhiello dell’ospedale): “Si deve pensare – afferma il dottore – che all’interno dell’azienda universitaria di Salerno vi erano quattro reparti ginecologici.  È un problema di organizzatività, che riguarda un tot di parti all’anno. Anche per noi, in Endoscopia, occorre superare almeno 100 interventi alle vie biliari per poter funzionare al meglio; a proposito di questo, con i nostri 300 interventi, siamo al secondo posto in Campania dopo il “Cardarelli” di Napoli – a quota 400”.

Alla fine di settembre, al reparto di Chirurgia, molti pazienti ricoverati (reparto maschile) per vari accertamenti e/o operazioni hanno toccato con mano la funzionalità dei servizi del nosocomio sanseverinese: alcune prestazioni (varie unità) sono state eseguite solo a Milano o in Europa.

Ad un paziente, sono stati “bombardati” due grandi calcoli (un millimetro e due millimetri), mediante un sondino. Prontamente aspirati anche dei muchi.

Un altro utente, invece, era stato ricoverato solo per accertamenti. Avendogli riscontrata una perforazione agli organi interni, è stato subito sottoposto a operazione. Adesso, l’uomo è stato dimesso e si trova in buone condizioni di salute. Ad un altro paziente, invece, sono stati circoscritti dei grandi calcoli e in più è stata immessa un’apposita protesi.

I problemi, però, continuano ad esistere – al presidio: i lavori al Pronto Soccorso, infatti, dovevano essere completati entro l’estate. Ne era speranzoso, ottimisticamente, il cardiologo sanseverinese Carmine Landi – che tanto si è attivato ed adoprato per il buon nome e per l’eccellenza del “Fucito”. Detti lavori non sono ancora stati conclusi. Oltre a questo, vi sono altre ataviche e irrisolte questioni. Per esempio, la carenza di personale – con la mancanza di Oss (Operatori socio sanitari) e di infermieri. Anche se si sta opportunamente provvedendo. Oppure c’è in ballo l’affaire del turn-over. Molti professionisti dell’ospedale, infatti, coprono turni massacranti, dalla mattina alla sera. In ballo, la legge 161. Vanno ricordati, infine, gli sforzi e gli impegni dei sindacalisti al “Fucito”. Tra essi, ricordiamo quelli della Cgil; Gerardo Sessa e Gerardo Liguori. Ma vi sono anche Aniello Capuano e Pasquale Addesso, nonché altri.