Salerno: moschea, Falcone “Sindaco, laico per San Matteo, cosa risponde?” nuove regole di Salvini

“Sono mai stati resi esecutivi, dal passato e funesto Governo di centro sinistra, i dieci punti del patto firmato il 2 febbraio 2017 al Viminale dall’allora ministro del Pd con le associazioni maggiormente rappresentative dei circa 1.6 milioni di musulmani che vivono in Italia?” si chiede Mariano Falcone, vice coordinatore regionale campano della Lega, a commento della rinnovata richiesta della comunità islamica di costruire una moschea a Salerno. “Da quel 2 febbraio – continua – Minniti ha avuto più di un anno per far rispettare un accordo che, invece, è rimasto inapplicato. Delle ‘prediche in italiano, della ‘definizione dei percorsi di formazione di Imam e guide religiose per la costituzione dell’albo degli Imam’, dell’elenco dei ‘nomi e dei recapiti degli Imam’, delle guide religiose e delle personalità con ruoli di mediazione tra la comunità islamica e la realtà sociale e civile circostante’ e della ‘massima trasparenza nella gestione e documentazione dei finanziamenti dei centri culturali islamici che svolgono attività religiose’ non v’è stata traccia né a Salerno né, siamo certi, nel resto d’Italia. Basti constatare il proliferare incontrollato dei centri di culto islamici a Roma, gestiti senza tener conto di quel ‘patto di aria fritta’ e nonostante, nella Capitale, esista pure la più grande moschea d’Europa”. Falcone aggiunge: “L’articolo 19 della Costituzione garantisce la libertà della professione del culto ma non obbliga lo Stato a concedere, a tal fine, proprie strutture. Gli islamici di Salerno sono allora liberi di affittare a proprie spese – quindi non con risorse dei contribuenti – un locale più grande di quello in uso dal 12 marzo 2015 in via degli Orti, da adibire all’esercizio della propria fede religiosa. Ben sapendo, però, che è in via di istituzione per volontà del Ministro Salvini la ‘Consulta Italiana per l’Islam’ che tra l’altro prevede il ‘controllo e la chiusura immediata di tutte le associazioni islamiche radicali nonché dei luoghi di culto irregolari’ come, ad esempio quelli che non indichino la provenienza dei fondi e i nomi dei ministri di culto e nelle quali i sermoni non vengano predicati in italiano’ e quelli i cui Imam, che dovranno essere incensurati ‘non dimostrino la non contiguità con l’ambiente del terrorismo islamista’. Nelle more, ovviamente, la Lega vigilerà sia affinché il Comune di Salerno – il cui attuale sindaco ha fieramente protestato la sua laicità in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo patrono Matteo – produca, eventualmente sul tema, atti coerenti con il principio della non-ingerenza; sia affinché, in chiave anti-terrorismo, la squadra Digos della Questura intensifichi i controlli sugli islamici aderenti al centro religioso di via degli Orti, posto sul centralissimo corso Vittorio Emanuele”.