Ravello: a Villa Rufolo convention “Cultura contro disastri”

Proteggere il patrimonio culturale dai disastri, o fare della tutela del patrimonio una azione per prevenirli? Non è una domanda provocatoria, ma il tema della Conferenza internazionale “Cultura contro i disastri” che il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello ha organizzato per il prossimo 28 e 29 Settembre nella splendida cornice di Villa Rufolo.

La conferenza, supportata da EUR-OPA, un programma del Consiglio d’Europa che ha per obiettivo la riduzione dei disastri naturali e antropici, muove da osservazioni tanto banali quanto poco frequenti. I paesaggi culturali – i terrazzamenti, i sistemi di irrigazione e coltivazioni tradizionali, i saperi che tali sistemazioni rivelano – sono una componente del patrimonio culturale di un territorio, ma sono anche il documento di trasformazioni “storiche”:  le tecniche di manutenzione e di utilizzazione del suolo arrivate fino a noi sono solo quelle testate con successo da decine di eventi naturali estremi. Tutelarle contribuisce quindi a prevenire i disastri naturali localmente ricorrenti.

Ma le attività agricole che costituiscono i paesaggi culturali sono diventate in genere poco remunerative, sia perché richiedono molta manodopera, sia perché le aziende hanno dimensione quasi sempre ridotta, il che le esclude da molti dei benefici delle politiche agricole della Unione Europea. E il declino di redditività porta all’abbandono, con aumento del rischio di dissesti.

La partecipazione alla Conferenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo, dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, della Protezione Civile, degli Ordini Professionali (Ingegneri, Geologi e Dottori Agronomi), delle associazioni di rappresentanza delle categorie di settore (COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CIA), nonché dei rappresentanti  italiani di alcuni siti UNESCO, iscritti nella lista quali Paesaggi Culturali (5 Terre, Cilento, Val d’Orcia, Costiera Amalfitana), promette di dare un utile contributo alla definizione di azioni che possano supportare le aziende agricole che con la loro attività contribuiscono al mantenimento dei paesaggi culturali e, quindi, alla prevenzione dei disastri.

La Conferenza ha anche un altro obiettivo. Dopo un disastro i media documentano spesso che la comunità locale era ben consapevole dei rischi cui è esposta (insufficiente manutenzione dei corsi d’acqua, pendii instabili, aree esposte alle valanghe, ecc.) ma queste conoscenze diventano pubbliche solo dopo che il disastro è avvenuto: prima, infatti, il sapere locale “non fa notizia”. Supportare concretamente i media perché diano spazio alle segnalazioni e alle conoscenze degli indigeni sui rischi locali è un’altra della azioni che può trasformare la tutela della cultura in prevenzione dei disastri. La presenza di importanti testate (Repubblica, Corriere del Mezzogiorno, Mattino) aiuterà a dare carattere operativo alla Conferenza.

I lavori si articoleranno su due giornate. Nella prima esperti e rappresentanti delle istituzioni discuteranno delle possibili azioni da mettere in atto per dare supporto all’agricoltura nei siti UNESCO classificati “paesaggi culturali” e ai media per la diffusione critica delle conoscenze degli indigeni sui rischi locali. Le conclusioni di tale giornata saranno poi presentate il giorno successivo ai media e ad un pubblico più vasto (gli Ordini degli Ingegneri, degli Agronomi e dei Geologi della provincia di Salerno hanno inserito la Conferenza tra gli eventi che consentono di acquisire crediti formativi).