Regione Campania: Saiello “Emergenza fanghi, stop a conferimenti in Puglia, possibile indagine su stoccaggio Sma”

“Tra meno di qualche mese i cinque impianti regionali di depurazione saranno saturi per l’impossibilità di conferire fanghi. Gli unici siti di smaltimento utilizzati, tutti in Puglia, hanno da tempo comunicato ai consorzi gestori dei nostri impianti una graduale riduzione dei conferimenti partita già lo scorso primo settembre. A nulla sono valsi gli avvisi esplorativi dei consorzi gestori dei depuratori di Nocera Superiore e Area Nolana, che non hanno prodotto alcuna manifestazione di interesse da parte di imprese del settore. A tutto questo vanno aggiunti le 1.988 tonnellate di fanghi Sma per la rimozione di sabbia e vaglio stoccati presso gli impianti di Napoli Nord, Acerra, Foce Regi Lagni, Succivo e Marcianise, le cui quantità di giacenza superano le 20 tonnellate a sito previste per legge e la cui permanenza ha sforato i 90 giorni previsti, la qual cosa potrebbe comportare un’indagine per stoccaggio non autorizzato. Molto presto ci ritroveremo, ancora una volta, con file interminabili di camion carichi di fanghi a stazionare per giorni nei pressi degli impianti. Siamo al cospetto di un’annunciata emergenza rispetto alla quale la Regione Campania, proprietaria degli impianti di depurazione, risponde con la più assoluta indifferenza”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.

“Ad aggravare la situazione – prosegue Saiello – il mancato appostamento da parte della Regione, nella variazione al bilancio di previsione del luglio scorso, di una dotazione finanziaria per il funzionamento degli impianti, sebbene i consorzi abbiano comunicato da tempo che non possono più far fronte a ulteriori anticipazioni. A farne le spese, i circa 240 lavoratori degli impianti di depurazione, che nei mesi scorsi hanno già accumulato notevoli arretrati e a cui non sarà possibile garantire le prossime mensilità. Stesso discorso per il pagamento delle fatture dei fornitori, dal momento che anche le banche hanno già fatto sapere che non concederanno più alcun credito”.