Festa Madonna di Czestochowa, patrona della Polonia cattolica

Padre Giuliano Di Renzo

Rivolgiamo il nostro pensiero alla Beata Vergine di Czestochowa e ci uniamo ai nostri fratelli nella fede che sono in Polonia nel giorno solenne della loro patria per la quale davvero hanno dato nei secoli sangue e dignità identificatasi nelle lotte a difesa della libertà propria e altrui amore de e fedeltà alla patria terrena e amore e fedeltà alla patria celeste che sono Cristo e la sua Madre.
Un pensiero di particolare augurio e unione nella preghiera inviamo ai confratelli polacchi di San Gaetano a Napoli che accolgono il nostro Gruppo di Preghiera di San Pio e fu di Padre Domenico Jannotta e della venerata signora Luisa Del Giudice.
Questo giorno ci unisce ancor di più a loro anche nel ricordo del grande Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II e altri santi, scienziati, letterati e musicisti polacchi con i quali onorano il mondo. Per nominarne qualcuno: Chopin per la musica e Maria Sklodowska, Madame Marie Curie, l’unica, una donna, che abbia ricevuti due premi Nobel, per la fisica e per la chimica.
Ma nella situazione odierna come non ricordare l’eroico intervento di re Jan III Sobieski contro i turchi islamici all’assedio di Vienna il 12 settembre 1683 che liberò l’Euriopa cristiana dalla terribile minaccia?
Animò quella resistenza la fede cattolica e il coraggio della verità che a noi oggi mancano.
Fu di aiuto la preghiera del Ss.mo Rosario e la parola coraggiosa del capuccino Beato Marco d’Aviano, essendo pregare a Roma il comasco Sommo Pontefice Beato Innocenzo XI, Odescalchi.
In ricordo di quel giorno eroico e memorabile sono a Roma accanto a piazza Venezia le chiesa barocca del Ss.mo Nome di Maria e la memoria liturgica di Lei il 12 settembre.
Se tornassero a guardare gli italiani di oggi, gli europei di oggi flebili e svuotati di valori e dignità dal laicismo illumnistico, storditi da giochi intellettualistici e di impossibili miraggi esclamerebbero, come Virgilio fa dire ad Enea quando rivede con orore davanti a Didone Ettore e la distruzione di Troia: Heu mihi, quantum mutatus ab illo Hectore.
Mio Dio, quanto cambiato era Ettore da quell’arditamentoso infaticabile eroe che era, teso a difendere la patria assalita dai nemici e la famiglia messa in pericolo”.

Un ricordo dobbiamo oggi anche al mite e santo Giovanni Paolo I, Albino Luciani, nel 40esimo anniversario della sua elezione a Vescovo di Roma, cioè a Papa, Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica.

Il Pontefice con il quale il Signore in quel perido di perseverante turbamento confortò il mondo mediante l’arcobaleno di un breve luminoso sorriso.
La sera del 3 settembre durante la Santa Messa di inizio solenne del suo pontificato Giovanni Palo I fece limpidamente sentire il nome di Maria e un arcobaleno apparve tra le nubi con la felice sorpresa della folla fedele!
Per quanto bui possano essere per la Chiesa il mondo e il mare e cammini nella sofferenza delle persecuzioni, calunnie e incomprensioni essa è vittoriosa essendo propagine sulla terra della Chiesa che gioisce vittoriosa nel cielo.
L’orizzonte nel quale si situa la storia umana e il breve tragico vivere dei nemici della Chiesa sulla terra è assorbito dal chiaro infinito orizzonte che quello degli uomini avvolge per cui più feroci si fanno i già feroci nemici sconfitti.
Pur nelle sue apparenti eclissi la Chiesa sta come indifettibile luce e speranza contro i naufragi che non perdonano nessun suo nemico.
Nessuna tempesta di odio è mai valsa a spegnere la luce e il calore della sua carità.
Gesù ha vinto il mondo e il sepolcro in cui gli uomini pensavano di averlo finalmente seppellito e messo a tacere splende per tutti di speranza e di luce di resurrezione.
Tutti i profeti religiosi o mondani che siano giacciono morti Lui vive.
Il tormentato immobile silenzioso Crocifisso dopo oltre duemila anni rende ancora insonne la coscienza tenebrosa e malvagia del mondo.
Mentre sfavilla di Luce e in Lui cui ogni pur piccola luce trova la sua luce.