Messaggi social, protesi del pensiero!

di Rita Occidente Lupo

Il continuo apporto mediatico, non giova al cervello e soprattutto la frequenza di messaggi dai social media, rischia di diventare una sorta di “protesi del pensiero” e di azzerare lo spirito critico. Infatti, dinanzi alla massiccia presenza comunicativa, il cervello si sente letteralmente invaso da un’enorme quantità di notizie, giacchè con smartphone e tablet si stabilisce una “simbiosi” che rende più facile convincere e trasmettere “messaggi globali”, In tal modo si rischia che la capacità autonoma di pensiero venga azzerata e mutuata in vera e propria dipendenza dal pensiero virtuale. Grande responsabilità viene riconfermata alla scuola, in quanto agenzia capace di seguire il processo educativo e formativo delle generazioni, orientandole nella dimensione sociale, con un corretto discernimento del senso critico.