Genova: il Ponte della morte. Di chi la colpa?

di Rita Occidente Lupo

Il crollo del Ponte Morandi sull’A10, rivela la fragilità delle infrastrutture che il Paese denuda, mietendo vittime anche innocenti. Genova colpita nel cuore…il Paese che non riesce a vivere col dissesto idrogeologico, con un minimo di sicurezza. Ora si tenta di correre ai ripari, cercando di armarsi di buone intenzioni nel voler procedere alla mappatura dei ponti del Paese, andando a ritroso nel tempo. Tentando di rinforzare quanto ha ormai svoltato il mezzo secolo di vita. Un piano per poter dar man forte alla manutenzione, per rinforzare strutture nate con materiali diversi da quelli attuali, ormai aggrediti da agenti atmosferici e pertanto fatiscenti. La politica, che in tale tragedia porge solidarietà ai sopravvissuti della tragedia e cordoglio ai familiari delle vittime, ora deve rimboccarsi le maniche per agire: non c’è più tempo di fasulle promesse elettorali. I due giorni di lutto per Genova per le 26 vittime sotto gli occhi non solo dei connazionali, ma anche degli altri Paesi che hanno inviato personale specializzato per supportare le Forze dell’Ordine, della Protezione Civile e di altri Corpi, che stanno scavando tra le macerie del ponte, per recuperare altre vite che potrebbero ancora non essere spente sotto le pietre! Chi colpevole?