Senza saperi e comunicazione autentica, muore l’Italia

 Giuseppe Lembo
 
Siamo tragicamente al redde rationem del comunicare italiano. Un comunicare sempre meno autentico ed altrettanto sempre meno capace di raccontare il paese e di rappresentare quell’Anima di insieme italiano in cui saggiamente si riconosceva il numeroso popolo dei lettori che, con sacra assiduità acquistavano quotidianamente il loro quotidiano di riferimento, da cui si sentivano rappresentati con notizie e commenti che rappresentavano la società di un insieme italiano raccontato dai GIORNALISTI a diretto e partecipato contatto con il mondo in cammino dei lettori, desiderosi di essere informati e di crescere umanamente insieme. Purtroppo il saggio tempo italiano di un’età felice capace di guardare al futuro, cammin facendo, si è tristemente interrotto. Nel tempo nuovo di un Mondo fortemente globalizzato, l’UOMO italiano si è andato spogliando della sua natura di umanità di insieme proiettata in un FUTURO informato ed attivamente formato all’uso intelligente delle nuove tecnologie che, populisticamente usate abusandone, hanno creato forti zone d’ombra per la comunicazione con i giornali e gli strumenti del sapere attraverso i libri, cammin facendo marginalizzati da un facile comunicare e da un sapere telematico ha in breve tempo svuotato il saggio mondo dei giornali e dei libri, sempre più messi da parte ad un punto tale da cancellarli, creando un inarrestabile clima di crisi sempre più senza ritorno.
Quali le strade percorse dal sapere e dal comunicare scritto? Quello tristemente senz’Anima di rincorrere il mediatico, con una presenza asfissiante ai tanti teatrini di una comunicazione sempre meno autentica e di una cultura sempre meno attenta ai saperi ed alla conoscenza.
Un percorso/disastro che ha fatto tanto male alla nobile e storica carta stampata italiana sempre meno ricercata da un mondo distratto ed indifferente di lettori in tutte altre faccende affaccendato.
Che si è fatto per evitare la catastrofe di un Mondo da sempre caro all’ITALIA? Assolutamente poco. Soprattutto tanti interventi sbagliati, incamminandosi per le rovinose strade della dismissione, con testate tristemente cancellate ed iniziative editoriali fonti di saperi e cultura, chiuse per grave calo di lettori, un tempo attenti al mondo della comunicazione autentica e dei saperi. Tanto, in un tempo breve e senza appello, che è andato determinando una crisi senza ritorno della risorsa comunicazione autentica e saperi tecnologici ed umanistici necessari alla crescita umana e sociale che non può assolutamente fare a meno dell’informazione e del sapere scritto, per guardare al FUTURO CRESCENDO INSIEME. L’idillio tra la fonte del sapere e del comunicare, tristemente interrotta, deve essere saggiamente rigenerato per rigenerare un’umanità’ italiana nuova con in sé una società fortemente in crisi che, disumanamente mediocrizzata nel presente, si va cancellando e negando al FUTURO ITALIANO, con il triste protagonismo dell’Avere/Apparire fatto di mute cose che, mediocrizzando l’ITALIA, annulla i saggi VALORI DELL’ESSERE IN DIVENIRE.