La famiglia sotto attacco… e il silenzio dei Cristiani!

Marco Paganelli   

I tentativi di alcuni tribunali italiani di creare le condizioni giuridiche volte a consentire l’adozione di bambini, da parte delle coppie omosessuali, rischiano di togliere rilevanza alla famiglia, fondata sul matrimonio tra uomo e donna e di causare gravi conseguenze per l’unità della società. E’ palese la volontà, da parte di piccoli gruppi di potere, di colpire l’unico patto d’amore legittimo che è quello volto alla procreazione.

E’ fondamentale portare il massimo rispetto a coloro che non hanno un orientamento eterosessuale ma la famiglia, come sostenuto anche recentemente dall’attuale Pontefice, è solo quella composta da un papà e da una mamma. I genitori sono gli unici che garantiscono, grazie ai loro differenti tratti psicologici,  la formazione di una personalità equilibrata della prole.

La storia avvalora tutto ciò. E’ stato scoperto, infatti, un sito archeologico, in Germania nel 2005, con una  tomba contenente un uomo, una donna e due bambini, cioè il primo nucleo familiare che si ricordi. Le indagini hanno confermato la loro parentela e identificato l’epoca storica, ovvero l’era paleolitica.

La cultura greca, quella romana e il Cristianesimo hanno preso atto dell’esistenza di tale realtà non modificabile, non estendendo dunque lo status di famiglia alle coppie omosessuali che esistevano già all’epoca. I Paesi che hanno provato a porre in discussione questo “dogma” sono stati, nei secoli, fortemente penalizzati. La Russia è stata, ad esempio, la prima nazione al mondo che ha introdotto il divorzio e la libera unione civile nel 1918, legalizzando l’aborto due anni più tardi. Aveva raggiunto, grazie a tali politiche insane, l’orlo del collasso a causa del basso tasso di natalità, della guerra civile (1918 – 1921) e della pesante carestia del 1923. I bolscevichi erano stati costretti così, tra il 1926 e il 1936, a consentire nuovamente le adozioni e lo stanziamento  dei sussidi pubblici ai nuclei familiari più numerosi.

Tutte le maggiori istituzioni internazionali hanno sottolineato, dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’importanza del matrimonio tra uomo e donna e il riconoscimento di tutto ciò è stato sancito, in Italia, dall’articolo 29 della Costituzione e dalla sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale. Questo patrimonio culturale e giuridico non può essere cancellato da ciò che in particolare Benedetto XVI aveva definito “dittatura del relativismo” che confonde volutamente gli elementi biologici e quelli naturali, influenzando persino la formazione scolastica anche tramite la teoria del Gender.

Quest’ultima insegna ai discenti, sin dalla tenera età, che possono decidere di essere ogni giorno, come vogliono, maschi o femmine. Le conseguenze di una pazzia del genere, finanziata col denaro dei cittadini soprattutto europei e quindi italiani, sono drammatiche dal punto di vista pedagogico e morale. I cristiani sono chiamati ad attuare iniziative concrete contro tali ingiustizie, smettendo di nascondersi dietro un buonismo travestito da misericordia sotto mentite spoglie! E’ l’ora di correggere, prima che sia troppo tardi, i comportamenti oggettivamente sbagliati che potrebbero generare il crollo della società occidentale, a causa dell’istituzionalizzazione del mancato rispetto dei valori antropologici che ne sono alla base.