Pompei: gay pride, Sorrentino (MNS) “Ingiustificabile cosi marcato ed assordante, silenzio Amministrazione comunale e politica locale”

La libertà di avere inclinazioni e preferenze personali, anche dal punto di vista sessuale, non si discute.  Le relative scelte fanno parte della sfera intima delle persone e ognuno le vive, le pratica e le interpreta secondo la personale sensibilità, l’educazione ricevuta, il proprio grado di pudore. Esse vanno rispettate anche quando non sono condivise, ma non possono essere oggetto di manifestazioni ideologiche e di propaganda, spesso violenta nei toni e nei modi, in nome dei dogmi del pensiero unico del politicamente corretto. Le tendenze sessuali non possono essere pretesto per esasperazioni esibizionistiche, marce e sfilate di cattivo gusto in nome di pretestuose rivendicazioni di diritti o di presunta emancipazione dei costumi. In tale ottica Il Movimento Nazionale per la Sovranità-Salvini Premier, non condivide manifestazioni come il Gay-Pride che con i suoi modi di svolgimento si è sempre dimostrato solo a un’offesa del pudore e della pubblica decenza, in violazione del buono costume quale insieme dei principi etici e morali tarati sul sentire dell’uomo medio così come affermato dalla legge e tutelato dalla stessa carta costituzionale. Il 30 giugno tale manifestazione si svolge nei pressi di uno dei luoghi più cari della cristianità come il Santuario di Pompei e questo la dice lunga circa le intenzioni provocatorie e offensive degli stessi organizzatori. Lo affermiamo con forza pur non scendendo in piazza per questione di stile, per evitare provocazioni e incidenti che non fanno bene a nessuno. Cosi gli esponenti di Pompei e del Coordinamento Provinciale napoletano del Movimento Nazionale per la Sovranità, di Gianni Alemanno. Per il pompeiano Arturo Sorrentino componente dell’Assemblea Nazionale, è ingiustificabile che in tale occasione sia cosi marcato ed assordante, il silenzio dell’amministrazione comunale e della politica locale, che il conformismo della paura di apparire bacchettoni sia più forte, probabilmente, delle stesse convinzioni intime di ognuno.