Salerno: FGS Campania-Puglia su vicenda Aquarius

Il via libera del Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez all’attracco della nave Aquarius in Spagna ha dato il la ad una situazione di ben più ampio respiro, riguardo la questione migranti. Da un lato Sanchez annuncia che “è nostro obbligo aiutare ed evitare una catastrofe umanitaria e offrire un posto sicuro a queste persone”, dall’altro Salvini si autoconvince di aver “vinto” qualcosa con i suoi classici toni sobri che contraddistinguono il nostro Ministro. A livello locale, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, le due fazioni si compongono tra chi manifesta tutta la sua soddisfazione sui social tra una bufala attribuita a Giobbe Covatta ed una fitta pioggia di commenti negativi a chiunque mostri solidarietà, e chi si dice pronto ad accogliere i migranti nei propri porti nonostante le decisioni legittime ma anti-umanitarie del Governo.
Nel 2018, in piena globalizzazione, è impensabile combattere il melting pot a colpi di proclami a fini propagandistici in un clima di perenne campagna elettorale, basandosi sulla paura delle persone. Paure ed ansie pervicaci che sono state alimentate efficacemente in questi anni, tanto da alterare considerevolmente la percezione dei cittadini su cosa realmente stia succedendo: a fronte di 5 milioni di stranieri regolari in Italia (circa l’8% della popolazione), l’80% della popolazione italiana tende a sovrastimare la cifra, con il 44% che crede siano il 15% ed il 36% che pensa ci sia un terzo di popolazione di origine straniera (dati pubblicati da corriere.it), ed anche la situazione professionale degli immigrati tende ad essere fortemente stereotipata. Poco importano i dati ufficiali emessi dal Viminale, che hanno riconosciuto una diminuzione dell’80% nel 2018 nel periodo gennaio-maggio e del 70% in meno rispetto a tutto il 2016 grazie all’operato dell’ex ministro Minniti o se gli immigrati irregolari in 10 anni siano diminuiti da oltre 700mila a poco più di 500mila (dati forniti da Il Sole 24 Ore), perché la “propaganda” prosegue e distoglie l’attenzione da problemi strutturali che condizionano REALMENTE il nostro vissuto comune (mafia, corruzione, evasione, distanza dal welfare etc.).

Machiavelli diceva che lo Stato prosperava attraverso paure e guerre, Salvini ne coglie gli insegnamenti al grido di “È FINITA LA PACCHIA”. È ora di dire basta a questa becera strumentalizzazione fatta sulla pelle dei Sacko Soumalya, ossia la stragrande maggioranza di quelli che popolano le navi: nigeriani, eritrei, somali che scappano da regimi degli Afewerki di turno o dalle organizzazioni tipo Boko Haram, donne schiave per il sesso, bambini-soldato e uomini senza diritti civili né libertà. Qual è la pacchia di cui parla Salvini, tutelato da Conte, Di Maio e Toninelli? Quella dei migranti costretti a lavorare, nella più fortunata delle ipotesi, nei campi di pomodori ed arance per 2 euro/ora senza alcun tipo di diritto rendendosi protagonisti di questa Virginia 2.0? No, grazie. Non è questa l’Italia del cambiamento che noi giovani socialisti desideriamo proporre e produrre, e ci batteremo giorno dopo giorno per far sì che ad ogni Salvini corrispondano 1, 2 o 10 Sanchez. Se ne ricordassero i coordinatori territoriali della Lega, impegnati a trasmettere odio su ogni canale a disposizione, ed i loro pari del Movimento 5 Stelle, avvolti nel lenzuolo del silenzio ad assecondare la vera natura del loro stesso Movimento e dei loro amici del cuore.