Salerno: X ediz. Festa dei Popoli

Domenica 17 giugno, a partire dalle ore 17:00, si svolgerà la X Edizione della Festa dei Popoli, manifestazione promossa dall’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, attraverso gli uffici diocesani Migrantes, Centro Missionario e Caritas, in collaborazione con i Missionari Saveriani, il Laicato Saveriano, e patrocinata dal Comune di Salerno, e che vede impegnati nell’organizzazione rappresentanti delle comunità straniere presenti nel territorio di Salerno e provincia: dall’Europa Georgia, Italia, Polonia, Romania e Ucraina; dall’Africa Gambia, Marocco, Senegal e Tunisia; dall’Asia Bangladesh, Filippine, India e Sri Lanka; dall’America Latina Perù e Venezuela, tutte pronte a presentare le proprie tradizioni culturali. Quest’anno la Festa si avvale della collaborazione delle associazioni salernitane “La Tenda”, “Ballando per le strade”, dal gruppo musicale “Utungo Tabasamu”, dell’Azione Cattolica Diocesana e dell’Associazione “Trumoon” che ha ideato e curato la grafica dell’evento. Abbiamo iniziato questo percorso dieci anni fa e nel corso degli anni abbiamo incontrato altre persone, altre realtà con cui intrecciare fili di amicizia. L’estro creativo della giovane artista salernitana Francesca Ferrara, membro dell’Associazione culturale TRUMOON, ha dato vita all’immagine della Festa dei Popoli Salerno, coniando la grafica di sintesi di questa decennale esperienza. Volti di culture diverse sono stati sapientemente fusi dalla matita di Francesca che ha ideato quel collegamento esclusivamente visivo che ancora mancava alla manifestazione diocesana. Un segno grafico che offre una visione d’insieme, comunica la mission di questa realtà, lasciandone percepire i valori che la animano. A partire da questa edizione, la Festa dei Popoli di Salerno avrà la sua immagine rappresentativa, sicuramente di impatto, nella quale gli occhi dei critici d’arte potranno leggere pennellate alla Picasso, un po’ di Da Vinci, segni di cubismo e un’anima contemporanea che profuma di mondialità. Dalla tavolozza grafica passeremo al palco, dove le comunità si esibiranno, come la loro tradizione prevede, per raccontarci tutti i colori della diversità. Scopriremo che in occidente il bianco è comunemente indossato dalle spose il giorno delle nozze, mentre in oriente invece è il colore tradizionale del lutto. Avremo modo di vedere che religioni diverse tra loro sono tutte segnate dal nero, quale simbolo della rigorosa adesione a Dio. È nero l’abito talare dei preti cattolici, ortodossi e dei ministri drusi; è nero il mantello dei ministri del clero etiope, la redingote degli ebrei e il chador delle donne musulmane. Le diverse tradizioni popolari ci presenteranno gli estremi del rosso, il mistero del giallo, le curiosità del blu. Sarà sorprendente sapere che la maggior parte delle lingue ha dei termini per indicare i colori, ma non tutte le lingue includono la terminologia necessaria per descrivere l’intera gamma dei colori universalmente conosciuti. Se per noi italiani vi è differenza tra il colore blu del cielo e quello verde dell’erba, non possiamo ignorare le “lingue grue” (dalla fusione di green e blue), dove i due colori vengono identificati con lo stesso termine e che risultano diffuse tra quei popoli che vivono in montagna o nei pressi dell’equatore, dove l’intensità dei raggi UV ingiallisce l’occhio e determina una maggiore difficoltà a inquadrare le differenze tra questi colori. Come ogni anno, la Festa si aprirà con un momento in cui tutte le tradizioni religiose presenti in piazza (Buddisti, Cattolici, Cristiani Evangelici, Cristiani Ortodossi, Musulmani e Sikh) pregheranno per l’armonia e la pace tra i popoli. La Festa è l’occasione per raccontare la ricchezza culturale, le tradizioni e la storia dei nostri paesi d’origine, per scoprire punti di contatto e la bellezza della diversità: sta a noi coglierla e vivere questo momento in armonia ed allegria.