Pagani: trattamento patologie varici, ospedale centro di riferimento per ESTV (Tecnica della Safena Esclusa)

L’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani è diventato centro di riferimento della ESVT, Tecnica della Safena Esclusa, (già SEST, Scleroterapia della safena esclusa), la più innovativa metodica per il trattamento delle patologie delle varici, ideata e messa punto dal dottor Maurizio Pagano, presidente nazionale della SIFL (Società Italiana di FleboLinfologia) e dirigente medico presso l’Unità operativa complessa di Chirurgia generale ed oncologica del presidio paganese. Il dato è emerso dai lavori della terza edizione del Congresso regionale della SIFL, che lo scorso fine settimana ha radunato nella cittadina dell’Agro esperti chirurghi e studiosi provenienti da ogni parte d’Italia. La nuova tecnica è stata presentata durante la sezione della ‘’Live Surgery’’, in video conferenza. Evento realizzato per la prima volta nella storia dell’ospedale di Pagani.

Nel corso delle attività congressuali il dottor Pagano, docente di chirurgia delle varici presso il Master di Angiologia dell’Università “Gemelli” di Roma, ha reso noti i risultati di uno studio pilota sull’uso della nuova tecnica condotto presso l’ospedale di Pagani da gennaio ad ottobre del 2017.  Sono 82 i pazienti che, nell’arco di dieci mesi, sono stati operati con successo con la nuova procedura interventistica. Si tratta di 23 uomini e 59 donne, tra i 27 ed i 69 anni, che sono stati sottoposti con successo all’innovativa metodica (ritenuta una valida e meno invasiva alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamento delle varici degli arti inferiori). Gli esiti dello studio pilota sono stati pubblicati di recente sulla rivista internazionale “European Review for Medical and Pharmacological Sciences”.

Lo studio pilota condotto all’ospedale di Pagani in collaborazione con l’Università “Gemelli” di Roma e l’Università di Milano – ha spiegato il dottor Maurizio Pagano – è stato avviato a gennaio del 2017 per terminare ad ottobre dello stesso anno. Abbiamo dovuto procedere, preliminarmente, ad un’accurata selezione dei soggetti da coinvolgere. Erano tutti pazienti che avevano parametri anatomici ed emodinamici avanzati, che rappresentano un grosso limite, in termini di efficacia, per i trattamenti mininvasivi più conosciuti: il laser e la radiofrequenza. Su 104 pazienti, inizialmente inseriti nello studio, ben 22 sono stati esclusi perché non rientravano negli standard previsti per l’inclusione. In 82 sono stati sottoposti alla nuova tecnica, con risultati sorprendenti. I suddetti pazienti sono stati trattati in regime ambulatoriale, senza essere sottoposti ad anestesia generale o spinale, e sono stati dimessi nella stessa giornata dell’intervento per il decorso post operatorio. Con poche gocce di anestetico locale è stato possibile intervenire anche per i casi più complessi”.

Anche sotto il profilo economico la ESVT è preferibile alle altre metodiche; costa meno di 7 euro, a fronte degli oltre 300 euro richiesti per le fibre laser o la radiofrequenza. Pertanto, anche quando è indicato il trattamento con il laser o la radiofrequenza, si può tranquillamente optare per la ESVT, che ha costi inferiori anche rispetto alla procedura tradizionale, lo stripping, tecnica molto più invasiva del laser e della radiofrequenza”.