L’uomo e la sua fragilità

L’uomo e la sua fragilità

Giuseppe Lembo

Siamo di fronte ad interrogativi che vanno e vengono nei diversi momenti del percorso umano con al centro l’uomo. Il primo interrogativo è la sua fragilità. Ma oltre a questo importante interrogativo, c’è anche quello della libertà umana. Ma interrogativo degli interrogativi è quello che riguarda il chi è l’uomo, in uno con il che cosa è l’uomo. Oltre agli interrogativi già posti, c’è anche quello che riguarda le libertà ed i diritti umani che Benedetto Croce e Norberto Bobbio andavano considerando dai valori fortemente collegati alle diverse situazioni storico-politiche, per cui continuamente minacciati da inarrestabili conflitti, rendendo il tutto, fortemente effimero e volubile, rendendo l’uomo dalle caratteristiche di volubilità, un ESSERE umanamente fragile. Fragile, precario e fortemente minacciato da continui conflitti. La Scienza non sa che cos’è l’uomo. È un ritornello che occupa a più non posso il pensiero, i pensatori e gli scienziati del mondo alla ricerca di quella magica verità, sempre più sfuggente, anche quando si pensa di averla finalmente trovata. Un nuovo libro che ha al centro delle sue pagine l’UOMO. Ne è autore lo studioso inglese Roger Scruton. Il titolo del libro in inglese è On Human Nature – Princeton University Press. Un libro che si ispira ai saggisti anglosassoni. Roger Scruton filosofo inglese, con questo suo nuovo libro, si propone di andare centralmente al cuore della questione che da lungo tempo ha riguardato e riguarda il pensiero-riflessione sulla natura umana; una questione complessa, variamente discussa e dalle mille sfaccettature, con intuizioni in crescente e continuo movimento; in crescente e continuo cambiamento e con la centralità dell’uomo mutevole e parte in movimento di cambiamento nel suo divenire, caratterizzato da un inarrestabile “pantareo” cosmico. Scrive Scruton in On Human Nature, come riportato nel citato articolo di Corona. “Non che volessi scrivere un grande trattato, ma solo portare all’attenzione del lettore sui fatti basilari che riguardano la natura umana, fatti che vengono spesso trascurati. In particolare ora, quando la Scienza ha scalzato la religione dal centro della visione dell’uomo”. È un libro di antropologia filosofica, una disciplina assolutamente poco presente negli scenari dei saperi globali dell’uomo della Terra. Una disciplina da recuperare ai saperi, per la sua utilità nel confronto umano delle idee, comprese quelle che riguardano le certezze sull’Uomo; sull’Esserehomo” verso cui la Scienza, non ha saputo né sa trovare le sagge certezze del “che cos’è l’uomo”. Scruton con questo suo libro, vuole contrastare o almeno ridurre l’influenza di approccio all’esistenza umana, centrata sulla biologia. Le questioni sulla natura umana non riguardano tanto la biologia, ma vanno affrontate soprattutto per la via maestra della filosofia. È per Scruton indiscutibile la Scienza per l’uomo ed il suo importante ruolo per l’umanità; nel suo cammino c’è inevitabilmente il percorso deviato delle pseudocoscienze che, senza un metodo scientifico, hanno la pretesa di dare risposte scientifiche, in assoluta mancanza degli opportuni e necessari presupposti scientifici. Il messaggio fondante del libro è che, gli essere umani non vivono nello stesso modo degli altri animali; vivono in una dimensione unica che l’uomose lo organizza secondo le proprie esigenze. In On Human Nature è centrale il ruolo dell’Io e della sua relazione con gli altri in una crescente dimensione Io/Noi. La filosofia ci dicono le pagine del libro di Scruton non riuscirà a risolvere tutte le patologie sociali, un grande male del tempo in cui viviamo. Sulla scena umana i social avranno un ruolo importante di comprensione del sé; tanto, introducendo metodi nuovi. Tanto senza cancellare il senso di responsabilità nei confronti degli altri, una condizione essenziale della nostra esistenza. Leggendo On Human Nature ci si rende conto dell’indifferenza dell’autore per la politica in sé, pur essendoci delle evidenti implicazioni politiche nelle cose dette. Scruton è fortemente convinto che l’illusione più pericolosa per l’uomo è quella di considerare come concretamente possibile una soluzione politica alla condizione umana.  Oggi l’èlite politica è carica di problemi; è carica di crescenti problemi al punto da allontanarsi sempre più dalla gente che viene considerata in sé il problema nel non facile rapporto politica/gente. Il problema è, purtroppo e sempre più, l’èlite politica, non la gente. Le ultime pagine di On Human Nature, l’autore le dedica all’arte; al potere dell’arte che garantisce all’uomo un piacere superiore e permette di raggiungere idee che diversamente non si potrebbero mai concretamente esprimere. È compito del vero artista, dice Scruton, concludendo il suo interessante libro, impegnarsi nel difficile compito di redimere il mondo; tanto, contribuendo, con saggio fare artistico, ad aiutare l’uomo a trovare l’ordine, la verità ed il senso delle cose.