Festa del Lavoro celebrata senza festeggiato

Giuseppe Lembo

 

Siamo veramente e sempre più, uno strano Paese. In un grande clima di festa, con i sindacati italiani dismessi, grintosi nel giorno del PRIMO MAGGIO, festeggiato un “FESTEGGIATO” assente. FESTEGGIATO il “LAVORO” sempre più cancellato dal suolo italico, con una dismissione e delocalizzazione, sempre più protagonista di una fine italiana da tempo annunciata.

O si cambia e subito o si va sempre più in fretta,incontro alla catastrofe, da tempo annunciata di un’ITALIA DAL FUTURO TRISTEMENTE NEGATO. Voglio ricordare il PRESIDENTE degli italiani SANDRO PERTINI, purtroppo, sempre più tristemente dimenticato, a 27 anni dalla sua morte. Purtroppo, dimenticato da un’ITALIA dalla memoria sempre più corta ed indifferente a rigenerarsi, arricchendosi della saggezza di chi ha vissuto prima di NOI, lasciandoci un’eredità di pensiero e di vita di cui è veramente saggio e giusto, farne tesoro.

Perché, con sacrale rispetto, mi viene da ricordare SANDRO PERTINI? Soprattutto, per la sua saggezza politica e la sua umanità italiana, un prezioso seme italiano, per rigenerare l’ITALIA dal presente triste ed assolutamente incapace di PENSARE AL FUTURO, vivendo umanamente bene il proprio presente, fatto soprattutto dal un MONDO DELL’ESSERE, capace di volersi bene e libero dai veleni tristemente inquinanti di un virtuale Mondo dell’avere-apparire, sempre più negativo per il Futuro del Mondo.

In un’ITALIA, dove il lavoro non c’è e non è più centralmente protagonista italiano di un FUTURO POSSIBILE, mi sembra assolutamente opportuno ricordare quanto andava dicendo SANDRO PERTINI in difesa della dignità dell’UOMO e dell’UOMO/LAVORATORE, in particolare, dai sacri diritti di umanità condivisa che nessuno può negargli, negandolo di fatto come UOMO.

Le sagge e belle parole di SANDRO PERTINI sono un importante messaggio di vita in un presente sempre più dal lavoro italiano negato e dalla dignità umana sempre più tristemente calpestata. Si chiedeva SANDRO PERTINI: “Si può considerare libero un uomo che è nella miseria? Che è umiliato perché non sa mantenere i suoi figli? Questo non è un UOMO”.

Un messaggio di GIUSTIZIA E LIBERTA’, assolutamente importante da ricordare nella confusa ITALIA di oggi che continua a festeggiare senza una ragione, un PRIMO MAGGIO SENZA IL FESTEGGIATO (IL LAVORO).

QUANTUM ABUTERE PATIENTIAE NOSTRAE?