Capaccio Paestum: 3^ ediz. Festival della Declamazione e Forme spettacolari del tardo-antico

Si allargano gli orizzonti del “Festival della declamazione e delle forme spettacolari del tardo-antico”, la cui terza edizione si svolgerà tra Salerno e Paestum dal 3 al 5 maggio prossimi.

Tante le attività previste quest’anno, e numerosi i protagonisti, tra cui 10 Licei del territorio nazionale, nella cornice spettacolare di Salerno e del Parco Archeologico di Paestum.

Dopo le prime due edizioni tenutesi a Bagheria (PA) e Palermo, il Festival debutta sul suolo Salernitano, nella terra di chi lo ha concepito, strutturato, fortemente voluto.

Parliamo di Eugenio Amato, Paola D’Alessio, Nunzia Pendino, studiosi appassionati di Letteratura Greca: il primo professore ordinario all’Università Statale di Nantes (Francia) e membro del prestigioso Institut Universitaire de France; professoresse di Italiano, Latino e Greco, le altre due, rispettivamente al Liceo “T. Tasso” di Salerno e al Liceo Classico “E. Perito” di Eboli, attualmente impegnate in attività di ricerca di paleografia e filologia greca presso la stessa Università di Nantes.

«Il festival nasce dal desiderio di condividere la bellezza dei testi che ho studiato», dichiara la prof.ssa D’Alessio, «testi sconosciuti ai più, rinchiusi nelle “segrete” di manoscritti, di pubblicazioni di gran pregio, ma lontani mille miglia dai non specialisti».

«Le declamazioni racchiudono tesori di esperienza, di cultura, e sintetizzano le forme e i generi letterari più svariati. Testi classificati per secoli come minori, e che invece, nella forma dell’esercizio retorico, raccontano mito, storia, epica, tragedia e commedia, intrecciandoli in un mirabolante caleidoscopio di arte e sapienza: uno spreco tenerle confinate ai margini dell’esperienza culturale dei giovani», racconta la prof.ssa Pendino.

Da qui l’idea di condividere, di socializzare, nel senso più etimologico ed alto del termine.

«Da anni l’équipe di ricerca da me diretta si occupa della declamazione come genere letterario, pubblicandone i risultati nelle più prestigiose riviste e collane scientifiche. Il Festival è, dunque, l’occasione per un processo divulgativo, che è la condizione che più riempie di senso l’attività di ricerca», afferma il Prof. Amato.

I tre studiosi si sono inventati un evento in grado di coniugare rigore scientifico e creatività, declinando il primo elemento attraverso un convegno, che si terrà il 3 maggio al Palazzo Sant’Agostino di Salerno, ove docenti e ricercatori si confronteranno sui risultati più recenti delle loro ricerche, il secondo con il coinvolgimento delle scuole, cui è stato proposto di realizzare un laboratorio di scrittura che, a partire dallo studio della declamazione, con l’analisi delle sue molteplici componenti culturali, approdi ad un testo drammaturgico, adatto ad essere rappresentato in forma teatrale.

Per la prima volta quest’anno si è pensato di coinvolgere anche alcuni licei musicali-coreutici, cui è stato proposto l’allestimento di una pantomima, una forma spettacolare tipica del mondo tardo-antico, in cui musica e danza raccontano il mito e la storia.