Intellettuali, ricchezza del Paese

Intellettuali, ricchezza del Paese
SENATO, COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

 Giuseppe Lembo

Negli scenari italiani dove dominano la dismissione e la delocalizzazione, abbiamo una crescente e diffusa rete di complicità che, facendo un male da morire, fa tristemente morire l’Italia, ormai indifferente a chi saggiamente dovrebbe guardarla e garantirne il Futuro.

Ma, purtroppo, tanto non è! La politica del Potere Unico con i partiti sempre più dismessi, nel suo crescente insieme di destra e di sinistra, ha il chiodo fisso di proteggere il potere economico, con un fare sempre più indifferente al resto italiano; tanto, con in primo piano,  gli italiani, sempre meno protagonisti e sempre più indifferenti ad un mondo italiano con i governati sudditi sottomessi ai governanti senz’anima che, proprio non sanno volere bene all’Italia ed agli italiani, ormai sempre più dal Futuro cancellato.

Con questi scenari di una mala Italia, tristemente diffusa, bisogna fare i conti. Bisogna capire il da farsi, per evitare che i tanti suoi mali diventino mali italiani da Futuro negato.

Agire e reagire, pensando con saggezza di costruire il Nuovo Italiano.

Quale percorso? Prima di tutto, quello antropico, con al centro, così come necessario, l’”UOMO” unitamente alla “CULTURA”, evitando che l’Italia populistica diventi protagonista di un Futuro italiano del NULLA esistenziale, con un conformismo ambientale che, radicandosi, farebbe un male da morire ad un Nuovo Mondo, da costruire insieme, per una Nuova Italia.

In questa nuova dimensione italiana un ruolo importante è quello degli intellettuali e dei ceti colti italiani che, a partire dall’ottocento, hanno rappresentato un ruolo centrale in un coinvolgente e comune impegno nazionale.

Nella nostra saggia Italia, per un nuovo Futuro italiano, c’è un grande bisogno degli INTELLETTUALI che vengono da lontano, avendo attraversato il Novecento, segnato da una presenza che deve essere ancora parte di NOI e che, passando per il presente, deve diventare Futuro.

Sono loro che hanno saggiamente segnato il cammino italiano, regalandoci un Mondo di saperi da cui partire tutti insieme, per incamminare l’Italia verso il Nuovo Italiano; per incamminarci verso un  nuovo Futuro Italiano.

L’Italia degli intellettuali e della cultura italiana, purtroppo, non è più tale. Mentre c’è indifferenza nei loro confronti, cresce l’altrettanto diffusa indifferenza da parte del mondo intellettuale per l’Italia ed il suo Futuro che soffre di un vuoto incolmabile per l’Italia ed il suo Futuro che rende l’Italia, un Paese sempre più, senz’anima.

La mancanza sulla scena italiana di una presenza, quella degli intellettuali, importanti per il Futuro italiano, è una mancanza veramente grave; una mancanza, assolutamente da colmare, per evitare che il nostro Paese, facendosi un male da morire, si neghi al Futuro.

Gli intellettuali rappresentano l’anima viva del Paese; rappresentano una risorsa di cui l’Italia ha grandemente bisogno per il presente, per costruire insieme, un diverso e più saggio Futuro, riprendendo a camminare insieme, in un’identità storica del passato, che oggi, purtroppo non c’è più. Tutto questo crea al nostro Paese un malessere grave e profondo, cancellando all’Italia una prospettiva dotata, così come necessario, di significato e di valore.

La cultura e gli intellettuali che la rappresentano, sono una grande ed insostituibile risorsa per il Futuro italiano.

L’Italia, negandosi al Futuro, è sempre più orfana di intellettuali, risorse umane che, sono costrette, per colpa di una diffusa indifferenza italiana, ad emigrare in Paesi stranieri, per mettervi a frutto i saperi italiani, tristemente negati da una grave miopia italiana, rassegnata all’indifferenza e ad un niente italiano, assolutamente da cancellare.

La presenza italiana dei nostri CERVELLI nel Mondo, è saggia e giusta se ha in sé una libera “FUNZIONE COSMOPOLITA” dei nostri intellettuali; dei tanti ambasciatori italiani di un sapere e di una conoscenza che è in sé, una grande risorsa italiana, utile al nostro Paese, dentro e fuori dai confini italiani.

Se, tanto non è, ma è semplicemente un triste “FUITEVENNE”, rappresenta in sé, un tragico male italiano; un male italiano dal Futuro tristemente negato.

Siamo di fronte ad un male-sofferenza, tristemente dannoso all’Italia.

Altra cosa, a cui pensare saggiamente è la libera circolazione e diffusione del genio italiano nel Mondo, per una saggia concentrazione culturale cosmopolita, utile all’Italia ed al Mondo.

Il Mondo italiano colto, fa tristemente parte di un Paese come il nostro che, proprio non sa volersi bene. Vive in una profonda crisi; vive in una condizione di diffusa assenza, non solo da parte del mondo politico, per il ruolo saggio e giusto di orientamento e di riflessione nei confronti dei cittadini che hanno assolutamente bisogno di un ruolo di orientamento culturale per essere cittadini protagonisti, capaci di scelte di insieme finalizzate al bene comune.

Gli intellettuali rappresentano una grande risorsa italiana. In quanto tali, forti di un legame con il passato, con il loro bagaglio di idee e di valori, sono una grande risorsa umana e politica della società italiana.