Mercato San Severino: “Kalimma” in tour di musica popolare

Anna Maria Noia

Parte il 24 aprile da via Patella di Agropoli (ore 21), il nuovo tour estivo “Abballate” – del gruppo di musica tradizionale “Kalimma”. Un ensemble sanseverinese che propone antiche nenie e hit dal sapore etnografico, formatasi nell’ottobre del 2014 da persone accomunate dalla passione e dall’esperienza (decennale) nel campo del melos antropologico. La band propone tammurriate; tarantelle campane, calabresi, pugliesi e lucane; pizziche salentine e altre tipologie di arie popolari. Tutto espresso da ritmi e danze. I suonatori sono conosciutissimi e molto richiesti, sia per tante sagre estive che per progetti melodici di grande calibro. La denominazione del gruppo deriva dal napoletano, e indica la “calura”, tipica delle estati meridionali. Ma l’etimo potrebbe anche provenire dal greco: “bellezza”. Numerosi gli strumenti utilizzati dagli attuali sette membri di questa realtà: si va dalla chitarra battente (dalle calde sonorità) alla lira calabrese, alla zampogna, alla ciaramella (vi è una sostanziale differenza tra tali ultime due strumentazioni); poi le castagnette o nacchere, il tamburello ma anche il flauto dolce, quello traverso e l’ottavino. E poi non solo. Il risultato della combinazione di tutti questi oggetti, è un vasto e variegato repertorio melodico, legato ai miti ancestrali dei nostri avi. Perfetto, il mix di passato e presente veicolato dai “Kalimma”. Ecco, per la cronaca, i nomi dei musicisti – anche non professionisti, nel senso letterale del lemma: Rosario Cavaliere – voce, chitarra, lira calabrese e chitarra battente; Antonio Grimaldi – zampogna, tammorra e tamburelli; Rosario Dell’Aglio (anche ciaramella); Luca Masi – basso e tamburelli (anche danza); Carmine Marra (fisarmonica ed altro); Maria Castelluccio e Antonio Auciello, alle castagnette e alle danze. Dei sound e un amalgama decisi, per quanto concerne tale ensemble così affiatata; nel merito delle tradizioni dal retaggio culturale importantissimo – per non perdere la nostra identità (passata e/o futura) e la dignità meridionale. Un patrimonio antropologico davvero cospicuo, ricchissimo. Denso di spunti per fare musica – la “vera” musica. E il tour non termina certo qui: dopo la “parentesi” della kermesse agropolese, il 28 aprile e il primo maggio Auciello e i suoi saranno di scena a Preturo (Montoro, Avellino – Irpinia), per la celebre sagra del Carciofo Preturese. L’evento ha grande richiamo, è molto seguito e partecipato, affollato. Proprio ciò che ci vuole per una bella performance collettiva: il danzare al ritmo della taranta e della pizzica, studiate dagli etnografi per comprendere la complessa ritualità del Mezzogiorno. Largo, dunque, a danze estenuanti ed espressive – complice la valentia dei “Kalimma”.