Fisciano: Unisa “Uomo scribens 2.0. Scritture ibride della modernità”

Maria Pia Vicinanza 

Appuntamento altamente culturale oggi 11 Aprile 2018,all’ Università degli Studi di Salerno, presso l’ AulaCilento. Una convention, grazie all’iniziativa del prof. Sergio Lubello “Uomo scribens 2.0. Scritture ibride della modernità”, che ha affondato la riflessione sugli spaccati contemporanei comunicativi.In apertura, il saluto del Magnifico Rettore Aurelio Tommasetti, orgoglioso del lavoro del prof. Lubello,coordinatore del corso di laurea binazionale LIDIT,percorso bilingue attivato in convenzione con l’Universität des Saarlandes in Germania, finalizzato asensibilizzare i giovani alla linguistica e la didattica dell’italiano. La parola passata poi al primo relatore, prof.ssaFrancesca Chiusaroli dell’Università di Macerata, che ha delucidato su come le innovazioni provenienti oggi dall’universo multimediale abbiano modificato la comunicazione del terzo millennio. La tecnologia odierna spinge ad adeguarsi ai tempi: deposti penna ecalamaio occorre attrezzarsi sul web, con i nuovi strumenti mediali, che vantano un’ampia carrellata iconica: le emoticon statunitensi e le emoji giapponesi hanno mutuato il punto fermo della scrittura o intere parole. Tanto che nel 2015 l’ emoji è stata proclamata “parola dell’anno”, dal prestigioso Oxford Dictionary . Nel 2010, ha riferito la Chiusaroli,  è stata tradotta la famosa opera “Mobidck” da 800 traduttori, totalmente in emoji. Così, sulla scorta di tali esperimenti di creatività e di combinazione fra parole ed emoji, la docente il 5 Febbraio 2016 ha iniziato il progetto di traduzione del primo testo letterario italiano: “Pinocchio in Emojitaliano”. Un esperimento di elaborazione di un codice artificiale. Frutto di una traduzione collettiva su Twitter e di un dizionario digitale realizzato su Telegram. In tale testo mix di creatività e d’informatica,con un linguaggio scritto condiviso, idealmente leggibile in tutte le lingue del mondo. Il lavoro originale ed altamente innovativo, candidato ad un’ampia diffusione, per il dibattito contemporaneo.Pertanto oggi si parla di emojilingua, poiché è un codice condiviso ed utilizzato da tutti.L’intervento del prof. Claudio Nobili dell’Università di Gent, ha dettagliato gli obiettivi del progetto THT, per sfruttare le caratteristiche delle nuove tecnologie, come Twitter, ai fini dell’insegnamento in una nuova prospettiva multimediale, con una pluralità di canali e di modalità di comunicazioni. Per questa ragione è stata creata una piattaforma chiusa, betwyll, sulla quale gli allievi possono quotidianamente esprimersi mediante un tweet sull’argomento delle lezioni frontali giornaliere, utilizzando la brevità dei 180 caratteri previsti dal tweet.L’esperimento, volto alla realizzazione di un’ operaletteraria come “L’orlando Furioso” in “edizione teitteraria”. La Prof.ssa Giuliana Fiorentino dell’ Università del Molise, ha percorso un excursus dalla carta stampata alweb. “Il testo sul web non più chiuso, come nel cartaceo,ma sul web, perennemente modificabile: nella forma cartacea del giornale, una struttura ben definita, che nel web manca. Pertanto non più possibile dare una maggiore o minore importanza ad un articolo, in base alla sua posizione nella pagina rispetto al cartaceo”. La tendenza alla frammentarietà e alle spezzettature linguistiche oggi così presenti. “I testi da scrivere sul web, ai fini di un’ efficacia comunicazione, devono essere caratterizzati da leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, come già citava nel 1988 Calvino negli appunti delle lezioni americane, che riferiva ai testi letterari del millennio seguente, ma che oggi sono ben calzanti per la qualità della scrittura nel mondo del web”. La scrittura delle lezioni americane di Calvino ha già qualcosa di multimediale perché quando parla di autori, scritti e scrittura tratta degli aspetti della lingua, delle immagini che la scrittura evoca, della concettualità ed è già una scrittura immaginata come qualcosa di multimediale. La Fiorentino ha proposto alcuni esempi del post –moderno, come testi “futuristi” del web e dei nuovi epigrammi multimediali che si trovano su Facebook, come nuovi orizzonti della “letteratura moderna”. Ha concluso la giornata il giovanissimo Emanuele Cerullo, che a soli 25 anni è già noto per i suoi libri di poesie: l’ultimo pubblicato nel 2016 “il ventre di Scampia” dall’enorme successo, in vetta alle classifiche dei libri più letti. Il giovane scrittore ha raccontato la sua storia, come fin dalla tenera età avesse iniziato a scrivere poesie e come solo grazie alla sua professoressa delle scuole medie visto pubblicato il primo libro, a 13 anni. Ha invitato tutti i ragazzi a leggere e ricercare la propria strada, che ha confessato di aver trovato proprio grazie alle origini umili della sua famiglia, che lo hanno spinto a realizzare con grinta e tenacia i suoi sogni. “Il poeta non è un sarto, passa tutta la vita a trovare l’abito più adeguato alla sua anima ed io lo sto ancora cercando”. L’epilogo di Cerullo tra un plebiscito di applausi.