Il Futuro ha bisogno della memoria

Giuseppe Lembo

 Bisogna evitare il sempre più triste dimenticare tutto del passato. Tanto, cancellando dalla memoria cose che non vanno assolutamente dimenticate e che non vanno cancellate, in quanto servono, come memoria per il Futuro, evitando che possano accadere di nuovo, così facendo, un male da morire al Futuro.

La memoria con il suo non dimenticare, è una grande risorsa per il Futuro italiano e del Mondo.

Per il Futuro dell’Italia e del Mondo, da costruire insieme e con l’UOMO al centro di ogni percorso da Futuro Possibile.

Il grande tesoro della Memoria, eredità condivisa da Uomo ad Uomo, con tutto quanto possiede, serve al Futuro.

Le barbarie di umana difesa contro il male del Mondo, sono delle insostituibili risorse per il Futuro che, tragicamente compromesso, chiede a tutti Noi il protagonismo del non dimenticare le tante cose del passato in uno con quelle del presente, in quanto, assolutamente necessarie per costruire il Futuro che, come ci insegna la Storia, è fatto del continuum genetico – valoriale di un presente che è parte di NOI.

La grande anima vivente della memoria del passato è il mondo degli anziani, grande saggia anima del passato-presente che ci appartiene e che saggiamente, con una comune azione di insieme, dobbiamo accompagnare a diventare Futuro.

Un Futuro possibile, con alla base la saggezza umana di sempre che è, soprattutto, quella di capire oggi quel che sarà il domani.

Per un’umanità nuova in cammino verso il Futuro, dobbiamo evitare gli eccessi del protagonismo del NIENTE di un tristemente assorbente mondo virtuale, dove in tanti e sempre più numerosi, da veri e propri “imbecilli” di echiana memoria, affollano il web al solo fine del “ci sono anch’io”.

Purtroppo cresce la pericolosa deriva del popolo dei silenziosi che si negano al Futuro. Tanto, per effetto e conseguenza del fatto che non si sa più dialogare con i cittadini, padroni unici della saggia informazione – dialogo da IO – NOI, creativo di Futuro, con un insieme di idee a confronto, capaci di diventare fatti, camminando saggiamente insieme.

Purtroppo, il tempo in cui viviamo sempre più ammalato di UOMO, ha in sé, una grave e diffusa mancanza di ascolto quotidiano.

Siamo, ad un assorbente “potere unico”, sempre più “potere sovrano” con l’amaro e triste vizietto di essere il “padrone unico” di un dialogo amaro e disumano che si chiama “silenzio” e fa tanto, tanto male all’umanità che sa sempre meno dialogare e confrontarsi, volendosi bene, per diventare insieme “Umanità del Futuro” in cammino verso un Mondo Nuovo, con il prevalere dell’ESSERE sul falso Mondo dell’avere-apparire che, sta maledettamente creando le tristi condizioni di umana disumanità da fine del Mondo che da Noi sono una crescente parte con un male da morire  per l’Italia.

Il sociologo Zygmunt Bauman ci ha lasciato in eredità il progetto di un Futuro Nuovo, ispirato al sacro saggio principio del “welfare universale”, con alla base la solidarietà umana, assolutamente necessaria per salvare il Mondo da una catastrofe annunciata. È dall’insieme delle diversità umane che dipende il Futuro del Mondo.

Siamo in un tempo italiano da allarme rosso. Siamo ad una democrazia italiana sempre più stanca.

Siamo in un tempo italiano con la democrazia che rischia di vivere una grande tragedia che può tristemente concorrere ad una catastrofe senza appello, con il resto del Mondo, dove c’è una grande confusione di umanità; dove l’altro è un nemico e non un saggio compagno di viaggio; dove si conosce sempre meno l’altro, non sapendo conoscere se stessi; dove la vita è avere-apparire e sempre meno ESSERE, creando percorsi umani del NULLA ESISTENZIALE che portano tristemente ad un tragico malessere, da fine dell’Uomo.

Continua a mancare, partendo da Noi – Italia, un tempo ormai lontano, quell’umanesimo valoriale, il lievito della vita del Nuovo Mondo, fatto di uno stare insieme salvifico, con l’insostituibile protagonismo dell’ESSERE, una grande risorsa del Mondo, per una rinascita del Mondo dai gravi mali di un avere-apparire, causa devastante degli egoismi umani degli uni contro gli altri della Terra. Purtroppo e con grande tristezza nel cuore, c’è da riconoscere che viviamo i tempi tristi di un grave declino italiano.