Noi e la nostra Terra

Giuseppe Lembo

La Terra, la nostra Madre Terra, è sempre più gravemente ammalata di UOMO. Purtroppo, per colpa dell’Uomo che, proprio non sa volerle bene, cresce disumanamente il rischio di un suo malessere infinito che può rappresentare l’inizio della fine, negandosi tristemente al FUTURO.

L’UOMO e la TERRA sono in sé, un binomio inscindibile. La centralità dell’uno non esclude quella dell’altro. L’Uomo non può vivere senza la Terra; altrettanto, la Terra ha bisogno dell’Uomo.  Ha bisogno soprattutto dell’Uomo saggio che sa capire di essere custode e non padrone. Tanto, in quanto patrimonio dell’umanità che passa di mano da una generazione all’altra, per cui non bisogna abusarne facendole male e facendosi un male da morire.

Senza la Terra, l’Uomo non può assolutamente vivere. Tanto, per il cibo che amorevolmente produce e che permette all’Uomo di vivere.

Oltre al cibo, la Terra ci regala il tutto della vita umana, con una qualità che dipende dal saggio rapporto UOMO/TERRA, un binomio inscindibile per armonizzare la vita umana al futuro del pianeta Terra, nell’ampio universo tutto da scoprire, fatto dal saggio rispetto Uomo/Terra ed in una dimensione più ampia Uomo/Universo, verso cui è puntata l’attenzione della Scienza per il Futuro dell’Uomo in nuovi mondi da scoprire e forse anche da vivere, di fronte alla catastrofe finale della morte senza appello della Terra, con l’Uomo orfano della prima, grande risorsa di vita.

Ma, torno con rispettoso umano impegno, al centro di questa mia conversazione per parlare dell’Uomo custode e non padrone della Terra, una parte di Noi, assolutamente insostituibile.

Torno, con sereno impegno, ripercorrendo alcuni aspetti vitali della Terra, madre generosa di vita per l’Uomo che deve e sempre più, imparare a volerle bene.

La Terra per l’Uomo, oltre ad essere fonte di vita, è fonte di lavoro. Di un lavoro intelligente e significativo con percorsi agroalimentari ed agroambientali che, se fatti di saggia umanità, sono utili fonte di reddito, producendo, tra l’altro, cibi ed ambiente sano e pulito per una vita di qualità al presente e per un futuro garantito per quelli che verranno che hanno bisogno, da custodi e non da padroni, di usare la Terra per vivere, nel rispetto della natura.

Le idee di futuro e per il futuro, partendo da un presente di amorevole cura per la Terra, sono assolutamente ben chiare.

Occorre pensare alla vita umana come forte insieme uomo/natura; tanto, vivendo a stretto contatto con la natura e con la Terra, madre di vita, così come in un passato lontano, dove la saggezza del mondo contadino, non violento imprenditore/padrone di rapina di una Terra sempre meno rispettata, creava un armonico, equilibrato e sinergico rapporto Uomo/Terra, attento al presente che doveva poi diventare Futuro di vita umanamente bella da vivere.

L’agricoltore di una volta, nel nostro Paese è del tutto scomparso. Al suo posto c’è l’imprenditore agricolo che pensa alla Terra con l’animo attento al solo fare ricchezza; al solo obiettivo di produrre ricchezza, usando tecniche di sfruttamento assolutamente senz’anima attente unicamente alle produzioni business di trasformazioni degli alimenti che, dal buon cibo della Terra, ritroviamo poi sulle nostre tavole come cibo spazzatura, poco gradito al palato, ma soprattutto poco utile alla salute. Purtroppo, il rapporto Uomo/Terra è sempre meno georgicamente inteso; tanto, con un’umanità che si nega ai piaceri dell’anima per un mondo della Terra, così come, cantato da Virgilio, tra il 26 e il 39 a.C., in quattro Libri dedicati al lavoro dei campi, come rispettoso lavoro umano, con la Madre Terra, saggia benefattrice di vita, nel profondo e sacro rispetto Uomo/Terra.

Lavorare la Terra, oltre ad una necessità per vivere, un tempo ormai lontano era un vero e proprio piacere. Serviva, tra l’altro, a tenere vivo il sentimento di sempre alla base del rapporto Uomo/Terra.

Per evitare la catastrofe finale sempre più dietro l’angolo, è necessario far rinascere quell’Amore antico per la natura, un toccasana che, oltre la Terra, riesce tra l’altro, a guarire questo nostro mondo, una valle di lacrime, con i tanti mali che affliggono la nostra società, tristemente ammalata di UOMO.