L’uomo ed i diritti umani sempre più negati; sempre più cancellati

Giuseppe Lembo
Nel Mondo, in tante tristi realtà della Terra, l’Uomo vive sempre più abbandonato a se stesso ed in una condizione da “diritti negati”.
Tanto, succede all’Uomo della Terra, in una modernità falsamente globale e sempre più indifferente all’Uomo che vive, in modo crescente di diritti negati e disumanamente in una condizione tragica da allarme rosso di vita non solo minacciata, ma tristemente negata, ancora in tante parti della Terra per odio e guerre sempre più feroci ed aggressive nei confronti del Mondo, per catastrofi naturali e/o umani, con l’uomo complice se non del tutto protagonista.
L’Uomo dei nostri giorni vive di diritti negati, nella sua quotidianità di un falso insieme umano che, facendosi un male da morire, produce diffusamente, sofferenze, solitudine e tante, tante gravi privazioni da vita negata nelle varie parti del Mondo dove egoisticamente, chi ha pensato di avere sempre più, con indifferenza per chi non ha niente e tristemente, oltre a soffrire, muore; muore di umanità negata, con protagonisti i “tristi” della Terra, insensibili, indifferenti e sempre più lontani dal Mondo ammalato delle gravi sofferenze di un’umanità dell’avere e dell’apparire, sempre più senz’anima.
Il cammino dell’Uomo della Terra è sempre più disumanamente triste. Negandosi alla sua centralità, va sempre più annullandosi verso un Mondo dai Diritti cancellati.
Verso un mondo umanamente triste dei diritti sempre più negati, cancellando, tra l’altro, il Diritto alla Vita che è un Diritto universalmente riconosciuto all’Uomo del Mondo e che non si può assolutamente negare a nessuno, dico a nessuno, in quanto, si tratterebbe di un disumano atto di barbarie contro l’Uomo che grida vendetta al cospetto dell’umanità, nei suoi valori fondamentali alla base della vita di ciascun Uomo della Terra.
Bisogna assolutamente mettere ordine al disordine umano. È una necessità per la centralità futura dell’Uomo della Terra che, come dice Papa Francesco in un suo messaggio urbi et orbi, necessità di un armonico, equilibrato e saggio insieme umano, considerando a fondo che “i giovani camminano velocemente; ma sono gli anziani che conoscono il cammino”.
Le sagge parole di Papa Francesco, ci rappresentano un primo, grave problema del vivere umano del nostro tempo, purtroppo, confusamente in cammino e senza un insieme generazionale armonico ed equilibrato, con i giovani chiusi in se stessi e sempre più abbandonati e negati al Futuro e gli anziani, indifferenti a “quel che sarà” sempre più egoisticamente impegnati a godersi il Mondo e tutto quanto gli appartiene, con un disumano atteggiamento umano da “ultimi” a vivere sulla Terra, sempre più destinata per colpe dei suoi abitanti adulti, ad un’inevitabile catastrofe, causata centralmente dall’Uomo che, proprio non sa volersi bene e tanto meno, sa volere bene alla propria cara Madre Terra, sempre più dal Futuro negato.
L’Uomo della Terra, al centro dell’Universo non può pensare in modo così disumanamente negativo e distruttivo. È suo dovere di Uomo centrale per la vita sulla Terra, mostrarsi saggio e giusto, rispettando l’insieme umano che ha il diritto di sempre di vivere la Terra e sulla Terra, conservandone la sua prima grande ricchezza che è la VITA UMANA, una ricchezza-dono di tutti gli uomini che nessuno, per i propri egoismi esistenziali del tutto per sé, deve arrogarsi l’autorità di negare agli altri uomini che nascono per vivere la propria vita, senza negazioni e/o disumane violenze dei diritti naturali, partendo dal primo sacro diritto che è il “Diritto alla vita”.