Il Sud cancellato al futuro

Giuseppe Lembo

Purtroppo persistono le condizioni di un sofferto e diffuso malessere meridionale. Di un grave malessere socio/economico che, facendo male alla gente del Sud, sempre più indifferente a tutto, ci nega tristemente al Futuro che, diventa un Futuro negato; un Futuro gravemente cancellato.

Le ombre sul Sud cancellato al Futuro sono veramente tante; tante e senza soluzione per un possibile cambiamento e quindi per quello sviluppo mancato che ci nega tristemente al Futuro.

Molti i segnali che ci fanno ben capire le tristi condizioni del sofferto malessere meridionale; un malessere, prima di tutto, gravemente antropico con le tante crescenti e diffuse sofferenze territoriali dovute ad un fare umano che proprio non sa camminare insieme e che, non sa volersi bene, facendosi male e facendo un male da morire al territorio, grande risorsa di vita.

Tante sono le gravi ombre meridionali! Una prima e grave ombra viene dalle sofferte condizioni delle nuove generazioni, purtroppo, tristemente indifferenti ad un Mondo adulto che non sa volersi bene e che, soprattutto, non sa volere bene al Futuro, non sapendo volere bene ai giovani, grande risorsa di Futuro.

Le tristi condizioni meridionali, trovano la loro ragione d’essere, soprattutto, nelle gravi sofferenze meridionali.

Il numero dei neet (i giovani che studiano e non cercano occupazione), è davvero preoccupante.

Raggiunge l’allarmante quota di 1 milione e ottocentomila. A questo preoccupante dato riferito alle risorse umane dal Futuro negato, va ad aggiungersi l’altrettanto grave dato economico che riguarda il crollo della spesa pubblica, con un grave crollo allarmante per le tanto attese e necessarie prospettive di sviluppo meridionale, sempre più negato; sempre più cancellato.

Il Sud, purtroppo, non riparte e si consolida nella sua triste condizione di non sviluppo, con una crescita diffusa delle sue gravi sofferenze umane e territoriali, tali da farci dire che viviamo un Sud diverso dal resto del Paese, con diffuse e gravi sofferenze umane e territoriali; una realtà da sviluppo mancato. Una realtà, ancora peggio, da sviluppo cancellato.

Perché il Sud è rimasto indietro, negandosi allo sviluppo e quindi al suo Futuro possibile?

Prima di tutto e soprattutto, per gravi fatti antropici; per le tante umanità dismesse, fatte da “cervelli” in fuga, lasciando sui territori una debolezza diffusa di presenze umane senz’anima, indifferenti a tutto e protagoniste del rifiuto, del “non c’è niente da fare” e del “così è”, per cui niente può cambiare.

Il Sud della rassegnazione, facendosi male, non ha permesso di cambiare, sviluppando i territori e creando nuove e più umane condizioni di vita per tutti.

Così facendo, soprattutto nelle realtà minori, abbiamo condizioni di non ritorno, con la popolazione invecchiata e con le culle vuote, senza prospettive di un possibile ricambio generazionale. E così, nel Sud collinare di tante sue piccole realtà/risorse, si va sempre più verso un “mondo fantasma”; verso un mondo, tristemente fatto di paesi abbandonati e senza possibilità alcuna di ricambio generazionale.

Il Sud, senz’anima, è ormai di fronte ad un declino annunciato, con gravi conseguenze non solo per le sagge e sacre terre meridionali, ma per l’insieme Italia che, facendosi male, ha negato il mondo meridionale alla crescita ed allo sviluppo possibile, sia umano che territoriale, privandolo della sua prima risorsa, quella umana, senza la quale, non c’è assolutamente sviluppo; senza la quale, non si va da nessuna parte.

In questi scenari maledettamente tristi, con il grave bagaglio meridionale di 1,8 milioni di giovani senza lavoro e non più legati a percorsi di studio, siamo ad un “farsi male” che, soprattutto oggi, nei tempi nuovi di un accentuato e crescente dinamismo planetario, con le tante umanità in cammino, non permette a nessuno di rimanere indietro.