Pontecagnano Faiano: SI, osservazioni per Consiglio Comunale

Abbiamo inviato al presidente del Consiglio Comunale di Pontecagnano Faiano le nostre osservazioni inerenti ad alcuni argomenti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 3 febbraio. In particolare, esse vertono sul piano triennale delle opere pubbliche e sulle tariffe TARI che il consiglio comunale si accinge ad approvare.

Il piano triennale delle opere pubbliche contiene di tutto e di più che nella maggior parte dei casi non verrà portato a compimento. Sarebbe opportuno pianificare quello che realmente si possa realizzare senza proporre spese per le opere pubbliche che vanno dai 12 milioni di euro, forse abbordabili dal nostro Comune, fino agli oltre 100 milioni di euro che veramente rasentano il ridicolo. Nonostante tutto rileviamo l’assenza di importanti opere pubbliche che contraddicono quanto in questi mesi l’amministrazione ha propagandato a partire dal famoso ponte sul picentino previsto nel master plan dell’urbanizzazione degli ex contenitori industriali.

Infatti, nei PUA appena approvati fa bella mostra un ponte sul Picentino verso il territorio salernitano che risulta essere a carico dell’amministrazione. Avevamo già sollevato molte perplessità sul fatto che si potesse realizzare e i fatti hanno confermato che l’Amministrazione non lo ha messo nelle opere pubbliche

Altra grave mancanza è quella dei Parchi delle Sorgenti, progetto presentato da Italia Nostra, Consorzio di Irrigazione Faiano e Formola, dall’Associazione Picentiae Historiae Cultores e trasmesso all’amministrazione nel maggio del 2017. In quell’occasione fu presentato all’Assessore Pastore che mostro l’interesse dell’amministrazione assicurandone il sostegno. Purtroppo, i fatti confermano lo scarso interesse di questa amministrazione rispetto agli standard urbanistici e alla vivibilità del territorio preferendo favorire colate di cemento. Evidenziamo che nel preliminare del PUC si propone la riduzione del verde pubblico pro capite.

Nonostante la sfrenata fantasia della giunta in termini di opere pubbliche, essa dimentica lo stato degli uffici comunali che versano in condizioni alquanto precarie. Oltretutto alcuni di essi sono insediati in strutture private pagate profumatamente. Sarebbe stato utile inserire l’ammodernamento e il potenziamento delle strutture di proprietà del Comune per garantire un’ambiente di lavoro dignitoso alle maestranze dell’amministrazione e un risparmio dei costi di gestione. 

Circa la TARI L’amministrazione nel presentare il bilancio annuncia in pompa magna una riduzione della TARI. Ci dispiace deludere i cittadini ma i documenti ufficiali disponibili sul sito del Comune dicono tutt’altro. La relazione della responsabile del settore finanziario sul ricalcolo declina con dovizia di particolari i motivi dell’adeguamento delle tariffe concludendo la stessa evidenziando una riduzione della spesa di raccolta e smaltimento dei rifiuti, pari a 300.000 euro ma si mantiene vaga su una generalizzata riduzione del tributo.

Sul tema delle tariffe abbiamo già risposto ai toni trionfalistici dell’amministrazione nel presentare il bilancio e annunciare la riduzione della TARI.

Ci dispiace deludere i cittadini ma i documenti ufficiali disponibili sul sito del Comune dicono tutt’altro. La relazione della responsabile del settore finanziario sul ricalcolo declina con dovizia di particolari i motivi dell’adeguamento delle tariffe concludendo la stessa evidenziando una riduzione della spesa di raccolta e smaltimento dei rifiuti, pari a 300.000 euro ma si mantiene vaga su una generalizzata riduzione del tributo.

PURTROPPO, NON È COSÌ!

Basta guardare le tabelle pubblicate dal settore finanziario, relativamente alle tariffe a metro quadro da applicare agli immobili, sia essi abitazioni che locali commerciali, per vedere che nel quinquennio 2013-2018 la tassa sui rifiuti è aumentata mediamente del +28% (per una superfice indicativa di 100mq). Dal 2015 al 2018 rimane invariata per le utenze domestiche ma aumenta mediamente del +13% per quelle non domestiche.

Le variazioni delle tariffe a metro quadro dal 2013 al 2018 non sono uniformi ma proviamo a sintetizzarle come segue:

Utenza Domestica:

Quota fissa (Media +85%, Minima +84%, Massima +85%)

Quota variabile (Media –9%, Minima –10%, Massima –7%)

Utenza non Domestica:

Quota fissa (Media +117%, Minima +87%, Massima +194%)

Quota variabile (Media –22%, Minima –32%, Massima +7%)

Se invece ci limitiamo alle variazioni delle tariffe a metro quadro dal 2015 al 2018 esse risultano come segue:

Utenza Domestica:

Quota fissa (Media 0%, Minima 0%, Massima +1%)

Quota variabile (Media –1%, Minima –3%, Massima +1%)

Utenza non Domestica:

Quota fissa (Media +13%, Minima -19%, Massima +57%)

Quota variabile (Media –6%, Minima –17%, Massima +30%)

Sempre dai dati dell’amministrazione si rileva che dal 2013 and 2018 vi è stato un aumento della spesa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti di circa500.000 (+8%) euro con un picco nel 2015 dove l’incremento rispetto al 2013 è arrivato a 800.000 (13%) euro.

Ci lascia perplessi il ricavato dei proventi della vendita di materiale derivante dalla raccolta differenziata che è assolutamente irrilevante. Si prevede di ricavare 160.000 euro che è pari ad un risparmio del 3% sul totale della spesa per i rifiuti.

Fermo restando l’obbiettivo dei rifiuti zero, l’incremento della raccolta differenziata deve essere significativo per poter contribuire in maniera consistente alla riduzione della spesa per i rifiuti e ad un ambiente più sano.

Quest’amministrazione ha fallito sul fronte ambientale (come in tanti altri settori). Non ha messo in atto né iniziative di sensibilizzazione né di educazione né di repressione né di prevenzione per rendere più moderna e sostenibile la gestione dei rifiuti nel nostro Comune. Basta guardarsi attorno per rendersi conto dell’eredità che ci lascia e da cui bisognerà affrancarsi quanto prima per evitare di annegare in un mare di rifiuti e di debiti.