Gesualdo: il cantante Valerio Zelli degli O.R.O., convertito da Padre Pio

Rita Occidente Lupo

Bagno di fede nella Chiesa di Sant’Antonino e San Nicola, per l’appuntamento mensile dei Gruppi di Preghiera Padre Pio,  stretti intorno all’Eucarestia celebrata dal coordinatore regionale, padre Enzo Gaudio, al termine dell’intensa adorazione eucaristica. Per l’occasione, nel pomeriggio, presso l’aula consiliare, dal Sindaco Domenico Forgione, è stata conferita la cittadinanza onoraria al “Generale” di Papa Wojtyla, ex prefetto Enrico Marinelli, che è stato accolto tra scroscianti applausi. Particolarmente entusiasta il Primo Cittadino di poter annoverare nel Comune beneventano una presenza così vicina al Papa Polacco. Marinelli ha donato il mese scorso alla Parrocchia una preziosa reliquia del Santo Karol: una ciocca di capelli. In composto silenzio, accompagnato dalla moglie, Marinelli ha ricordato alla numerosa assemblea dei suoi viaggi col Papa sulla neve. E della devozione che il Pontefice, che conobbe Padre Pio, nutriva per il Santo Rosario, non cessando di raccomandarne la recita quotidiana. L’appuntamento dei Gruppi, ormai fisso mensilmente, di volta in volta vanta anche la presenza di testimonial del Santo del Gargano, che non cessa di far sentire la Sua presenza a quanti brancolano nelle tenebre o cercano Dio, tra mille ambasce esistenziali. Il caso di Valerio Zelli degli O.R.O. “Ero in un periodo particolare della mia esistenza, per cui scivolavo vertiginosamente, in cerca d’un senso autentico al mio andare. Marito, padre, ex Carabiniere, poi il successo nel mondo artistico: e il festival di Sanremo, con una vittoria che umanamente non poteva non entusiasmare. Eppure quel mondo fittizio, di luci e di vuoto, mi lasciava interdetto. Mi faceva andare ad una ricerca più profonda del mio andare. Così lentamente mi divorava la tristezza, lo sbandamento. In preda a mille interrogativi una sera, nella mia dimora toscana,  un libro su Padre Pio mi finì sotto lo sguardo. Incominciai a rivolgermi a Lui, affinchè mi desse segno della Sua presenza. Ad un tratto la stanza fu invasa da un intenso profumo di rose e vidi tanto fumo. M’addormentai abbracciato a quel libro. L’indomani, una mia amica atea, mi telefonò dicendomi d’aver sognato un uomo con saio e barba, con un bambino per mano,  che doveva esser portato ad un inginocchiatoio, in segno penitenziale. Mi disse che la figura, Padre Pio! Strano, incredibile, che nel momento in cui m’ avvicinavo a tale Figura, qualcuno che non Lo conosceva le affidava un messaggio per me. Infatti, la mia amica, concitatamente mi riferì che Padre Pio le aveva porto una medaglia, dicendole di recarmela. Da allora, nella mia vita, tante cose, mutate! E’ iniziato il mio avvicinamento alla fede e la mia devozione a San Pio.” Dopo la toccante testimonianza di Zelli, un concerto con i brani più noti. Niente avviene a caso, il messaggio del cantante, come rimarcato anche da fra Gaudio nell’omelia, in quanto come sosteneva San Pio: “Il caso è sempre Dio che lo combina! Un Dio che non cessa d’amare l’umanità in qualsiasi momento ed in qualsiasi condizione. In tale ottica s’è inserito il ricordo del cappellano delle carceri di Secondigliano, che ha raccontato come insieme a fra Gaudio, penetrando tra le celle della casa circondariale partenopea, tanti detenuti avevano avuto un rigurgito di fede, accogliendo la proposta di recitare ogni sera, coralmente, un’Ave Maria alle ore 21,00. Il cappellano ha anche raccontato di un detenuto, poi collaboratore di giustizia. Dopo aver commesso vari crimini, il reo in cella aveva incrociato il suo sguardo con quello dell’immagine di San Pio, sulla parete. Gli occhi vivi e profondi dello Stigmatizzato avevano scombussolato il suo cuore, al punto da desiderare di accostarsi alla Confessione, per porre riparo ai numerosi crimini di cui s’era macchiato. I miracoli in questo mondo, a volte molto più frequenti di quanto si possa immaginare. E Padre Pio, più che mai presente e vicino a tutti: di qui la Sua popolarità e la diffusione dei Gruppi di Preghiera da Lui istituiti, cenacoli di fede, per calcare l’orma della perfezione cristiana, attraverso i Suoi insegnamenti. Pertanto il 20 maggio, nella Cattedrale di Salerno, ci sarà il convegno regionale campano, in concomitanza con il centenario delle Stigmate del Santo ed il 50° della Sua morte. Per la visita di papa Francesco il 17 marzo a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo, i Gruppi saranno presenti, per condividere un momento d’intensa comunione col Pastore universale!