Salerno: pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio alla Chiesa di Sant’Anna al Porto

La Comunità di Sant’Egidio – in collaborazione con la Parrocchia di Santa Trofimena nella SS. Annunziata di Mons. Claudio Raimondo – organizza a Salerno, il 26 dicembre p.v., alle ore 13:00, nella Chiesa di Sant’Anna al Porto, un Pranzo per le categorie più deboli della città (senza fissa dimora, anziani, famiglie in difficoltà, migranti, etc.), per godere insieme la festa del Natale.

 La Comunità di Sant’Egidio è presente a Salerno da oltre 15 anni e, nello spirito del Vangelo, svolge oggi con i suoi volontari numerose attività in città, con la distribuzione – due volte a settimana, in strada e presso i dormitori cittadini – di una media di 75/80 pasti ai senza fissa dimora; con attività di animazione presso la Casa Albergo Comunale per Anziani; attraverso l’aiuto all’accoglienza ed integrazione – insieme ad altre Associazioni ed ai Frati Francescani – di una famiglia siriana profuga di guerra giunta in città grazie ai Corridoi Umanitari; dedicando la propria attenzione ai malati, ai detenuti e a tutti coloro che sono vulnerabili e soli.

 IL PRANZO DI NATALE CON I POVERI DELLA COMUNITA’ DI SANT’EGIDIO è una tradizione da quando, nel 1982, un piccolo gruppo di persone povere fu accolto attorno alla tavola della festa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, a Roma.

La Comunità è una famiglia raccolta dal Vangelo. Per questo a Natale, quando in tutto il mondo le famiglie si riuniscono attorno alla tavola, la Comunità fa festa con i poveri, che sono i nostri parenti e i nostri amici.

Partecipano a questa festa soprattutto i senza fissa dimora incontrati nei giri di distribuzione in strada, anziani soli, famiglie bisognose della città.

Accanto ai poveri si raccoglie anche tanta gente comune alla ricerca di un senso vero del Natale, diventato spesso solo un rito vuoto, che chiede di dare una mano, aiuta a preparare, a raccogliere ciò che è necessario o a servire il pranzo.

Età diverse ma anche lingue, tradizioni, religioni diverse: non solo cristiani ma anche ebrei e musulmani: un grande popolo senza confini, quello che è oggi la Comunità nel mondo, e che in questa festa vive una profonda sintonia.

Lo scorso anno si sono sedute alla tavola della festa più di 200.000 persone, in 600 città di 78 paesi del mondo. La gioia del Natale è arrivata anche in 96 carceri del mondo, raggiungendo 18.000 detenuti.

 “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.(Luca 14,12-14)