Roma: SPP, Di Giacomo “Inaccettabile ‘Regalo di Natale’ del Ministro Orlando a carcerati”

E’ vero che a Natale siamo tutti più buoni ma l’annuncio del Ministro Orlando di approvare prima di Natale la riforma del sistema penitenziario italiano mi sembra un atto di buonismo a dir poco eccessivo. E’ il commento di Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. (Sindacato di Polizia Penitenziario) alle dichiarazioni di oggi del Ministro alla Giustizia per il quale ci sarebbero le condizioni per varare in questa settimana i decreti attuativi della sua riforma delle carceri.

Una riforma – aggiunge Di Giacomo – che si basa essenzialmente sulla riduzione dell’uso della detenzione incrementando il numero di braccialetti elettronici e quindi concludendo l’iter per l’assegnazione della gara (la spesa preventivata è di 45 milioni di euro) e la gestione di mille braccialetti al mese. L ‘aumento della liberazione anticipata a 75 giorni a semestre. La costituzione delle camere dell’amore ed un insieme di altre assurdità che di fatto cancellano la certezza della pena. Il carcere continua Di Giacomo è lo specchio di quello che succede anche all’esterno con intere zone, quartieri di città in mano a  delinquenti ed extracomunitari, sono pronto a riiniziare lo sciopero della fame se questo scempio verrà realizzato.

Comunque altro che creare più sicurezza come vorrebbe far credere il Ministro Orlando e questo governo. Con più malviventi in giro accadrebbe esattamente il contrario.

Per questo come S.PP. – sottolinea Di Giacomo – lanciamo un appello alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato e a tutti i parlamentari perché per l’imminente Natale ci si limiti ai tradizionali atti di socializzazione nei confronti dei detenuti senza che diventi possibile il “regalo di Orlando”.

E se così non fosse il S.PP. – annuncia il segretario – sarà mobilitato proprio a Natale davanti le carceri del Paese per esprimere chiaro e forte il suo dissenso a chi continua a fare confusione tra vittime e carnefici con il risultato di accrescere l’insicurezza dentro e fuori gli istituti penitenziari.

Aldo Di Giacomo segretario generale