Vallo di Diano: Codacons, strade sconnesse, rete ferroviaria chiusa e limiti di velocità di 50 Km/h, territorio affossato

Forse basterebbero le parole di un comunicato del giorno 11-07-2016 per far comprendere l’entità del danno e della successiva beffa a cui i cittadini del Vallo di Diano sono stati esposti in questi anni. Strade in pessime condizioni, chiusura al traffico – da trent’anni – della rete ferroviaria, e limite di velocità di 50 Km/h indifferenziato su tutte le strade provinciali, tranne pochissime eccezioni, che enterà in vigore dal prossimo 1 gennaio per effetto dell’ordinanza n. 143 dell’11-12-2017 del Settore Viabilità e Trasporti. E siccome siamo certi che Sepulveda non errasse nel dire che bisogna preservare memoria del passato per pensare al futuro, vi riproniamo quanto da noi scritto per il caso della Strada Provinciale Teggiano-Polla nel luglio dello scorso anno.

Nel novembre 2015 scrivemmo alla Provincia di Salerno circa lo stato della SP 39 così come ci veniva illustrato dagli utenti automobilisti e così come constatavamo di persona. Questa strada provinciale, comunemente detta Teggiano–Polla, aveva bisogno di interventi urgenti di manutenzione stradale, così come anche richiesto, in data 23-09-2014, dal Comune di Teggiano.

I cittadini avevano notato che il manto stradale era (ed è) in pessimo stato, con buche che rendevano (e rendono) il tracciato molto accidentato, la segnaletica orizzontale era (ed è) del tutto assente e il sistema di deflusso delle acque piovane era (ed è) in stato precario. In queste condizioni, la circolazione sulla SP 39 risultava (e risulta) pericolosa in condizioni climatiche non ottimali. Considerando poi che tale strada è percorsa da mezzi pubblici per il trasporto scolastico e da un traffico privato sostenuto, abbiamo riportato all’Ente provinciale la richiesta dei cittadini del Vallo di Diano affinché venissero effettuati, con urgenza, lavori di messa in sicurezza della strada.

Facevamo presente questa cosa anche al Prefetto. Dalla Prefettura si richiedevano, dopo pochi giorni,  notizie all’Ente provinciale in merito a eventuali interventi “a salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. Non solo. La Prefettura inoltrava anche solleciti, a cadenza regolare, il 1° febbraio, il 6 maggio e, in ultimo, il 9 luglio[2016, ndr] così come si evince da quanto riportato nella missiva a noi recapitata.

Oggi è doveroso ricordare ciò, affinché le istituzioni che si sono prodigate per la tutela del cittadino sappiano che noi siamo riconoscenti per quanto è stato fatto per l’incolumità di tutti. E la missiva a noi recapitata il 9 luglio 2016 ne è un esempio. Pur non riportando alla memoria quanto si spendeva per le cosiddette “strade fantasma” nel passato, noi crediamo che queste beffe saranno ricordate a lungo, perché i protagonisti (o le comparse?) di oggi non abbiano più a riempire, con le loro inaccettabili fandonie, i talk show televisivi. E perciò noi chiediamo che si intervenga adeguando le strade ai limiti di velocità attuali e non il contrario, perché inevitabilmente, a lungo andare, lasciando le strade in questo stato si procureranno danni alle autovetture dei cittadini meno fortunati di questa Italia “a due velocità”. E perché, altrimenti, l’Ente provinciale sarà costretto ad adeguare i tempi di percorrenza dei mezzi pubblici ai nuovi limiti di velocità, aggiungendo danno al danno e beffa alla beffa.

Il Responsabile della Sede,

prof. Roberto De Luca