Regione Campania e Fondazione Campania dei Festival, al via II ediz. Quartieri di Vita 2017

14 i progetti per il festival di formazione e teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio. In programma anche la “prima nazionale” di “The Minister’s black veil” di Romeo Castellucci con Willem Dafoe, in scena mercoledì 20 dicembre (repliche il 21 e 22) nel Museo Diocesano Donnaregina Vecchia di Napoli.

Inizierà l’8 dicembre 2017 la seconda edizione di “Quartieri di vita”, il festival di formazione e teatro sociale realizzato con il sostegno della Regione Campania dalla Fondazione Campania dei Festival. La manifestazione, inserita quest’anno anche tra i progetti speciali del Mibact, è stata presentata in conferenza stampa a Napoli dal Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca e dal direttore artistico Ruggero Cappuccio.

Il Festival, preceduto da due incontri con gli studenti delle Università napoletane (il primo all’Orientale, mercoledì 6 dicembre, ore 10.30 e ore 12.30 ed il secondo alla Federico II giovedì 7 dicembre ore 12.30), inizierà venerdì 8 dicembre e, tra laboratori, spettacoli, incontri e mostre, proseguirà fino a venerdì 22, coinvolgendo nelle sue molteplici attività oltre al capoluogo numerosi altri centri della regione, tra Salerno, Avellino, Caserta e Benevento.

“Vivremo un’edizione straordinaria, per temi e contenuti – sottolinea in una nota Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania – e un programma che culminerà con un evento internazionale, di formazione e di teatro: la masterclass alla Sanità con Willem Dafoe, che sarà anche il protagonista dello spettacolo “The Minister’s black veil” che il regista Romeo Castellucci mette in scena in prima nazionale per Quartieri di vita”. Lo spettacolo, liberamente ispirato alla parabola di Nathaniel Hawthorne , debutterà mercoledì 20 dicembre (repliche il 21 e 22) nel Museo Diocesano Donnaregina Vecchia di Napoli. Da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio, dalla Sanità a Castel Volturno, da Forcella a Salerno, fino a Mugnano, Avellino, Solofra, Caserta, “Quartieri di vita” si assume il compito di offrire a tante realtà artistiche, tra quelle principalmente attive in aree a rischio non solo della Campania, la possibilità concreta di tracciare nuovi percorsi teatrali, di sperimentazione e di ricerca, sostenendo i relativi costi di progettazione, formazione ed allestimento.

“Con questo progetto – sottolinea il direttore artistico Ruggero Cappuccio –  intendiamo allineare le piccole esperienze individuali alle dinamiche dei grandi rivolgimenti globali, creando processi di formazione capaci di garantire rapporti di studio tra giovani a rischio e maestri della scena nazionale ed internazionale”.

“Con Quartieri di vita – dichiara Luigi Grispello, presidente della Fondazione Campania dei Festival – la Fondazione conferma il suo ruolo di istituzione culturale, impegnata, con il fondamentale sostegno della Regione Campania nella diffusione di attività di spettacolo rivolte non solo al territorio urbano, ma anche a quello periferico, nonché regionale, con l’obiettivo di diffondere la cultura teatrale e raggiungere attraverso di essa operatori e pubblici diversi, dando loro l’opportunità di partecipazione e conoscenza”.

14 sono i progetti selezionati per la seconda edizione del Festival, attualmente già in fase di realizzazione, che attivano molteplici ambiti di indagine e di scrittura scenica: sul mistero creativo dell’infanzia, ad esempio, oppure sul recentissimo passato civile della Campania, sull’incontro e sui rapporti con genti e culture diverse che il nostro tempo ci sta spesso imponendo, sulla sicurezza personale e la sicurezza urbana, sul vitalismo collettivo dei popoli. Gli esiti dei differenti percorsi formativi e produttivi, tra spettacoli pronti per la scena, e anche studi, performances itineranti, concerti e mostre, avranno nel periodo natalizio, un momento conclusivo di spettacolo e di confronto aperto con il pubblico.

Quartieri di vita inizia l’8 dicembre al Teatro dei Piccoli (ore 20) con Il Bugiardino – istruzioni per l’uso, un lavoro sull’area industriale di Bagnoli a cura di Alfonso D’Auria e Anna Carla Broegg, liberamente ispirato al testo Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo, e messo in scena attraverso un laboratorio con gli ex lavoratori dell’Italsider. Nel pomeriggio (dalle ore 18) i giovani del gruppo #GiovaniO’Nest saranno protagonisti del lavoro intitolato TotO’Onest – Siete uomini o caporali?, spettacolo itinerante per le strade di San Giovanni a Teduccio e del centro di Napoli (repliche il 9, 16 e 17 dicembre dalle ore 18).  Sempre venerdì 8 dicembre, inaugura a mezzogiorno la Mostra di Scultura a cura dell’Associazione SMMAVE, che realizza la prima parte di un progetto finalizzato alla creazione di un centro per l’arte nella Chiesa della Misericordiella, ovvero Santa Maria Della Misericordia ai Vergini.

In programma anche gli spettacoli “What do you want?” di Stefano Scognamiglio che porta in scena attori ed esperienze migranti;  “Il sogno prima della realtà” che nasce dall’esperienza con ospiti delle unità operative di salute mentale della Campania; “Demografie”, uno spettacolo itinerante di  Enzo Marangelo sul concetto di geografia umana; “Women Crossing” di Alessandra Cutolo con attrici ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria “Casa Sabali” sui lunghi e dolorosi viaggi  compiuti dalle donne per raggiungere l’Italia; “L’Orfeo di Euridice”  di Enzo Mirone  che esplora il mito in tutte le sue variazioni e le possibili declinazioni.

A seguire, il Nuovo Teatro Sanità propone Lui il figlio, un progetto a cura di Mario Gelardi che racconta la storia di Cristo dal momento della crocifissione, mentre al Sannazaro  Lara Sansone presenta “Piedigrotta – dentro la festa, oltre la festa” sulla antica ricorrenza tradizionale napoletana che ospiterà sull’argomento una lectio magistralis del musicologo e scrittore Paolo Isotta.

L’associazione culturale f.pl.femminile plurale, sintetizza i suoi dieci anni di lavoro con le donne di Forcella nello spettacolo “Donne con la folla nel cuore”, mentre il tema dell’immigrazione ritorna ancora in “Via Santa Maria della Speranza all’ombra dei Giganti” di Mariangela Robustelli.

In conclusione, il festival propone ancora un appuntamento con la musica e la danza ne “Il Natale della Resistenza – Affabulazione pastorale per il Divino Avvento di Mariano Bauduin,  e lo spettacolo di teatro danza “Foresta d’amore” di Paola Carbone.

Per “Quartieri di Vita” è previsto un biglietto d’ingresso, simbolico di 2 e 5 euro, che servirà a raccogliere fondi per l’Ospedale Pediatrico Santobono-Pausilipon, come pure saranno riservati, in alcune date specifiche, alcune centinaia di posti per le associazioni, i volontari e le cooperative sociali che operano sul territorio.

Quartieri di vita: Una nota del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

Il Teatro è espressione della civiltà di un popolo. È l’unica tra le Arti che consente ad uomini vivi di parlare ad altri uomini vivi. Un’assemblea laica che scaturisce per scelta consapevole dal desiderio di incontro, di conoscenza, di trasmissione dei saperi. Il Teatro è libertà, sintesi di quella necessità di espressione e di confronto che il genere umano manifesta da millenni. La nostra vita, la nostra società si riconosce anche nelle riflessioni, nei suggerimenti, nelle passioni, nelle critiche – talvolta feroci – che generazioni di Maestri della scena hanno tradotto e sintetizzato nelle loro opere. Viviamo in un territorio che di quest’arte ha prodotto nel tempo esempi tra i più brillanti e folgoranti della scena mondiale e che, ancora oggi, tiene viva la sua tradizione attraverso un costante ricambio generazionale che non ha eguali nel nostro Paese. Per questo e per tanti altri motivi siamo convinti che le Istituzioni abbiano il dovere di promuovere la conoscenza del Teatro soprattutto presso le nuove generazioni, sostenerne la pratica e proteggerne le strutture.

La Regione Campania in questa direzione ha già avviato una pacifica rivoluzione morale ed intellettuale, cercando e trovando in pochi anni le risorse ed i mezzi necessari per sostenerne le attività e la diffusione attraverso una progettualità culturale condivisa e ben radicata sull’intero territorio. Abbiamo realizzato importanti azioni di supporto in favore delle tante realtà teatrali della regione e, non limitandoci a questo, abbiamo sostenuto contemporaneamente quegli interventi culturali che tra gli obiettivi primari avessero la formazione dei giovani. “Quartieri di Vita”, il progetto di teatro civile ideato e diretto da Ruggero Cappuccio, ne è esempio concreto. Alla vigilia della sua seconda edizione, questa importante iniziativa prosegue oggi il suo intenso e prezioso percorso aprendo a decine di giovani artisti, e naturalmente al pubblico, tanti spazi “di frontiera” con le attività di laboratorio sulle arti della scena di 14 strutture di Napoli e della Regione Campania. Ciascuna di esse avrà un momento conclusivo di spettacolo e di confronto aperto con il pubblico. Vivremo un’edizione straordinaria, per temi e contenuti, con un programma che culminerà con un evento internazionale, di formazione e di teatro: la masterclass con Willem Dafoe, atteso a Napoli insieme al regista Romeo Castellucci per la “prima nazionale” dello spettacolo The Minister’s Black Veil con il quale si chiuderà la programmazione 2017 di Quartieri di vita. Una bella pagina per la vita culturale e sociale della città e della regione che dedico a quanti con passione ed impegno promuovono la crescita culturale e civile del nostro territorio trasmettendo valori positivi.

 La Fondazione Campania dei Festival: Una nota del Presidente Luigi Grispello

La Fondazione Campania dei Festival, per il mese di dicembre 2017, realizza il progetto, curato dal direttore artistico Ruggero Cappuccio, Quartieri di vita. L’iniziativa ha preso l’avvio lo scorso anno, riscuotendo l’attenzione della stampa, il coinvolgimento di diverse strutture – spazi teatrali e non –, di artisti, registi, esperti di teatro, ma ha soprattutto visto la partecipazione ai laboratori teatrali di giovani, donne, anziani, migranti, provenienti da realtà sociali di disagio, povertà, emarginazione territoriale, umana e culturale. Già dallo scorso anno, oltre alle strutture e gruppi di lavoro napoletani, la direzione artistica ha inteso estendere il progetto alla regione, coinvolgendo nell’esperienza anche Caserta, Avellino, Benevento, Salerno. Anche per questa seconda edizione le attività laboratoriali porteranno alla messinscena dei lavori svolti, alle quali si potrà assistere acquistando un biglietto simbolico il cui ricavato sarà devoluto a sostegno del progetto 2017 promosso dalla N.I.D.A. Onlus Campania per l’ospedale Pediatrico Santobono-Pausilipon.

I laboratori rappresentano non solo un momento di formazione e partecipazione, ma dimostrano che, attraverso il lavoro scenico, il teatro può essere un momento di espressione per realtà socio/economiche spesso distanti e estranee ai processi culturali di comunità territoriali che non sempre riescono, o hanno la possibilità, di includerli. Anche con questa attività, dunque, la Fondazione conferma il suo ruolo di istituzione culturale, impegnata, con il fondamentale sostegno della Regione Campania – e, in questa occasione, con un riconoscimento del Mibact che ha ritenuto di doverla inserire nei propri progetti speciali – nella diffusione di attività di spettacolo rivolte non solo al territorio urbano, ma anche a quello periferico, nonché regionale, con l’obiettivo di diffondere la cultura teatrale e raggiungere attraverso di essa operatori e pubblici diversi, dando loro l’opportunità di partecipazione e conoscenza.

Quartieri di vita: Una nota del Direttore Artistico Ruggero Cappuccio

La bellezza di una democrazia si ottiene solo realizzando una fortissima capacità di ascolto. La disposizione all’ascolto costituisce la spina dorsale del Teatro. Il sentire in senso fisico e il sentire in senso interiore danno vita a tutte le leggi connesse all’arte di stare in scena e all’arte di percepire la scena. I drammaturghi, gli attori, i registi di tutti i tempi, dall’antichità ad oggi hanno raffinato l’attenzione a registrare il dolore, la disperazione, la solarità e la malinconia degli esseri umani, comprendendo che nulla di quello che accade agli altri è estraneo alla nostra vita. Quella del Teatro è una preziosa forma di democrazia interiore che sancisce l’uguaglianza degli uomini e delle donne rispetto alle stagioni tempestose e dolcissime di ciascuna esistenza. Ora, se il Teatro ha ascoltato secolarmente i sogni del potere, il potere ha ascoltato molto poco il Teatro. Ad eccezione del civilissimo mondo ellenico, l’arte della scena ha brillato nel mondo solo grazie alle incoronazioni eccezionali di un principe e di una regina. Quartieri di vita nasce, per questo, dal desiderio di incrociare l’ascolto tra istituzioni e artisti, riconoscendo al lavoro di scena non soltanto i suoi obiettivi estetici ma anche le sue straordinarie qualità terapeutiche. Il Teatro, attraverso l’insegnamento ad ascoltare emozioni, rabbia e vitalità, è l’unica scienza umana in grado di occuparsi delle persone nella loro totalità. Corpo ed anima, voce e silenzio, espressione ed inesprimibilità, sono i poli entro i quali l’individuo agisce, desidera, soffre. Conoscere se stessi attraverso l’esplorazione e il racconto di ciò che è sommerso dentro noi è la strada per la guarigione dell’individuo e delle comunità. La seconda edizione di Quartieri di vita attiva un’indagine sul mistero creativo dell’infanzia, sul recentissimo passato civile della Campania, sui rapporti con le culture del mondo che stiamo incontrando, sulla sicurezza personale e la sicurezza urbana, sul vitalismo collettivo dei popoli. Da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio, dalla Sanità a Castel Volturno, da Forcella a Salerno, fino a Mugnano, Avellino, Solofra, Caserta, Quartieri di vita allinea le piccole esperienze individuali alle dinamiche dei grandi rivolgimenti globali, creando processi di formazione capaci di garantire rapporti di studio tra giovani a rischio e maestri della scena nazionale ed internazionale.