Mercato San Severino: Messa in onore di San Giuseppe Moscati il 12 novembre

Anna Maria Noia

Domenica 12 novembre, presso la parrocchia di S. Maria delle Grazie in S. Giovanni in Parco, si terrà la consueta celebrazione eucaristica in onore e memoria di S. Giuseppe Moscati. il giorno della sua ricorrenza è fissato al 16 del mese. Il medico santo, settimo figlio di Francesco e Rosa De Luca (tra nove fratelli e sorelle), fin da giovanissimo fu pervaso di spiritualità (pragmatica) e di senso di carità verso gli altri. Non dimenticò mai il servizio di cui avvertì la vocazione, quello di dottore, ma operando con responsabilità cristiana. Non cessava di aiutare le persone che a lui accorrevano, prestando soccorso e adoperandosi fino alla dimenticanza di sé – un senso di giustizia e pietà lo possedeva. La famiglia proveniva dal piccolo centro irpino di S. Lucia di Serino (Avellino); S. Giuseppe nacque però a Benevento (il 5 luglio 1880) e morì il 12 aprile 1927 a Napoli. Dove è ricordato, quotidianamente, da tanti fedeli e devoti (non solo Napoletani, e neanche solamente Campani) e supplicato nella chiesa del “Gesù Nuovo”. Vicina al palazzo dei principi Sanseverino, col bugnato (laterizi sporgenti) a forma quasi di diamante: l’edificio raffigurato sulla obsoleta banconota da 10mila lire. Sui mattoni del bugnato – elemento architettonico decorativo delle strutture, partenopee o non – recano l’impronta del mistero le antiche scritte simili a note o a parole ebraiche. Ancor oggi questi strani “segni” (esoterici? scaramantici?) sono oggetto di vivaci e ferventi discussioni tra storici dell’arte ed esperti di architettura. Anche il professionista sanseverinese Giuseppe Pizzo, architetto autore di numerose ed apprezzate pubblicazioni sul territorio, ha studiato a lungo queste scritte – giungendo a delle conclusioni e/o ipotesi che sono l’argomento di un suo libro, scritto di recente (2017).

Tornando a noi, non è la prima volta che il parroco – don Peppino Iannone – e tanti suoi collaboratori (inclusa la signora Giordano; vi era anche Concetta Abbadessa) esprimono al santo i propri inni di lode, per le grazie che egli impetra nei confronti di tanti medici e sanitari di S. Severino e zone limitrofe. Già, perché S. Giuseppe Moscati è il patrono e protettore del personale medico e paramedico (compresi inservienti ed Oss); da qualche anno a S. Giovanni si tengono, dunque, le messe cui partecipano tutti i rappresentanti della sanità della cittadina o provenienti dalle zone vicine. Anche stavolta, in occasione della ricorrenza novembrina, una nuova occasione per avvicinarsi al santo e implorarne le “sospirate grazie”. In questo giorno più che in seguito.

Si vivrà una giornata di… “preparazione”, fissata a sabato 11 novembre; con le confessioni dalle 18 alle 20 in chiesa. Alle 11 di domenica 12 la messa solenne, alla presenza di medici; infermieri; Oss; volontari della Croce Rossa; Avo – volontari ospedalieri. Generalmente, tale iniziativa è molto accorsata e ben vissuta; le letture sono espresse da medici, infine vi saranno sempre delle testimonianze – pronunciate dai dottori, riuniti e raccolti. La liturgia eucaristica sarà animata dalla scuola dei cantori (il coro) di S. Giovanni in Parco, che proporrà canti quali “Servo per amore”; “Signore da chi andremo?” e “La vera vite” – questi ultimi due, spartiti musicati dal celebre don Marco Frisina. Oltre al giuramento di Ippocrate – con Esculapio od Asclepio, tra i “fondatori” della Medicina occidentale – chi opera nel comparto sanitario dovrebbe tenere a mente e praticare l’onestà intellettuale e morale sull’esempio di Moscati. Non basta, dunque, la passione. Ci vuole quel quid che ci rende umani… Infine, ricordiamo che la chiesa dove si terrà la cerimonia è detta “in Parco” – probabilmente – in quanto scenario di caccia dei principi Sanseverino; in particolare Giovanni (collegato con S. Giovanni in Laterano) e Gaspare. Quest’ultimo – dice la studiosa Huguette Girauds – ispiratore della maschera di capitan Fracassa (Commedia dell’Arte).