Aumentano spose-bambine

di Rita Occidente Lupo

La mappatura che emerge sulla violenza dei minori in Italia, colorata d’ arancione, segnale di rottura degli stereotipi di genere, che impongono il rosa come colore femminile. Nel Niger, quasi una maledizione la condizione femminile, contrariamente alla progressista Svezia, seguita da Finlandia e Norvegia, prima di giungere all’Italia, in decima posizione, davanti a Spagna e Germania. In alcuni Paesi, bambine e ragazze con maggiori opportunità di crescita e di sviluppo. Ben 5 parametri regolano la qualità della vita: matrimoni precoci, numero di bambini per madri adolescenti, mortalità materna, completamento della scuola secondaria di primo grado e numero di donne in Parlamento. L’Italia ha gli stessi risultati della Svezia, per quanto numero di figli da madri adolescenti e tasso di mortalità materna ed una percentuale minore di donne che siedono in Parlamento. In quanto alle spose bambine, sacrificate ad uomini molto più grandi, a causa della povertà e di norme e pratiche sociali discriminatorie, ogni sette secondi una ragazza una vittima sacrificale: oltre un milione diventa madre entro i 15 anni, mentre 70.000 ragazze tra i 15 e i 19 anni perdono la vita ogni anno per cause legate alla gravidanza e al parto. Circa 15 milioni di ragazzine, soprattutto nei Paesi africani come Niger, Ciad, Repubblica Centrafricana, Mali e Somalia, indossano il velo nuziale ancora minorenni, con conseguenze drammatiche sulla salute. Inoltre 30 milioni rischiano di subire mutilazioni genitali femminili nel prossimo decennio e oltre un terzo delle giovani donne nei Paesi in via di sviluppo, fuori sia dal circuito scolastico che da quello del lavoro formale. In molti Paesi al mondo, infine, le ragazze continuano a non potersi esprimere liberamente e a non essere coinvolte nei processi decisionali pubblici e privati.