Il libro: quale futuro?

Il libro: quale futuro?

Giuseppe Lembo

 

Da tempi lontani fino ai nostri giorni il libro, più di altri strumenti di comunicazione e di conoscenza, ha veicolato, trasmettendoli all’uomo della Terra, i saperi e la conoscenza del mondo. Ciascuno, nel passato, leggendo le pagine di un libro ne faceva tesoro in modo diretto e personale. Ciascuno si sentiva legato al libro ad un punto tale che, in tanti, proprio in tanti, si cercavano nella loro vita, un “libro per amico”. Oggi siamo ad un tempo nuovo; ad un tempo che vuole ridurre l’importanza del libro nella vita dell’uomo; tanto, dando spazio ed affidandosi a nuovi strumenti di saperi e di conoscenza. È il mondo del digitale che vorrebbe imporsi universalmente all’uomo globale del Terzo Millennio, pretendendo di cancellare il libro e quel forte profumo di inchiostro emanato dalle pagine dei libri, di cui, chi ama il libro, non può assolutamente fare a meno.

L’alternativa al libro oggi è populisticamente rappresentata da smartphone e tablet, strumenti di avanzata tecnologia già precocemente ed irresponsabilmente usati a tre anni. Nonostante l’uso diffusamente abusato dei nuovi ed accattivanti strumenti tecnologici, anche per i nativi digitali, non può non esserci il libro come strumento di saperi e di conoscenza di carta, usati da intere generazioni, regalando al mondo, tanto saggio sapere e tanta conoscenza che ha permesso al digitale di nascere e di farla sempre più da padrone in modo assorbente nel tempo nuovo del web e del suo comunicare conoscenza veloce a “tutti” del mondo, con diffuse caratteristiche identitarie comuni. Un veicolo crescente delle nuove tecnologie, in Italia e nel mondo è la Scuola; la nuova scuola vocata all’uso delle tecnologie avanzate, in Italia e nel mondo, si va sempre più aprendo a trasformazioni che, tra l’altro, segnano diffusamente il passaggio dal libro, sempre più secondario, all’uso di strumenti di insegnamento basati sulle tecnologie digitali. Siamo a mondi per molti versi separati con i tradizionalisti da una parte e gli innovatori dall’altra. Il libro, a partire dai bambini a Scuola, è un insostituibile strumento di utile conoscenza; tanto, oltre alla memorizzazione, una razionale conservazione del sapere che poi, da sapere acquisito, diventa facilmente anche sapere applicato.

Il libro, come nessun altro strumento di conoscenza è assolutamente insostituibile; rappresenta in sé un utile e concreto strumento di conoscenza soprattutto su temi specifici; la rete, questi sono i suoi limiti, dà un eccesso di informazioni, non facilmente gestibili dal cervello umano, in modo particolare, se giovane. Condivido in proposito, il pensiero di Eraldo Affinati secondo cui “La carta intesa come libro o come foglio sul quale scrivere sollecita meccanismi logici della percezione mentale in qualche modo insostituibili”. La saggia definizione di Affinati oltre a condividerla, la faccio mia perché credo nell’importante funzione del libro e della sua intramontabile presenza anche nei tempi nuovi di un digitale invadente che prende ormai tutto di sé, con il convincimento dei più, ma non il mio, che sarà l’unico veicolo della comunicazione umana e della trasmissione ed acquisizione di una conoscenza non più animata da quel forte profumo d’inchiostro che ti prende e non ti lascia più. La vecchia lettura con la scrittura sono e saranno ancora, come sempre, strumenti di insostituibile conoscenza per l’uomo; per la formazione dell’uomo che, nonostante i cambiamenti e le tecnologie di un tempo fortemente nuovo, viene ancora dal libro, con il suo fascino coinvolgente, dalle cui pagine, si attingono importanti stimoli di vita. Sono in tanti che molto saggiamente, nei loro umani percorsi di scoperta ed avvicinamento ai saperi ed alla conoscenza preferiscono il libro stampato che non ha mai perso il suo fascino di sempre rispetto ai freddi e-book;  tanto anche  e nonostante il clima nuovo in Italia, soprattutto da parte del mondo della Scuola che, a senso unico, crede nella rivoluzione delle tecnologie del cambiamento possibile e necessario e come crescita umana per un arricchimento tecnologico che viene considerato la sola strada giusta per l’acquisizione dei saperi e della conoscenza.  Gli strumenti della conoscenza nella metodologia e nella didattica educativa sono strumenti di conoscenza da non confondere con i saperi e la loro giusta ed opportuna acquisizione umana. Bisogna capire il nuovo; tanto, assolutamente senza cancellare il vecchio. Le nuove tecnologie dell’uomo digitale del nostro tempo, sicuramente servono all’uomo di un tempo nuovo dove il mediatico rende possibile essere umanamente vicini al mondo globale; tutto questo è rivoluzionario, rispetto all’isolamento e la solitudine del passato e serve per unire le diversità umane, rendendole parti attive della società-mondo, che ora come nel passato, deve saper essere criticamente attiva e partecipativa. Tanto, grazie ad un camminare insieme, il frutto di saperi ben digeriti e sempre pronti ad un uso meditativo che può dare ancora e sempre più, come sempre, il solo libro e le sue pagine magiche ricche di saperi e di conoscenza che, soprattutto oggi, servono al mondo per costruire saggiamente insieme un mondo nuovo. Ancora e soprattutto, l’uomo può attingere conoscenza dalle pagine dei libri, saggi amici di chi li legge e che possono dare all’uomo del nostro tempo ed oltre, anche nel futuro umano che verrà, tantissimo sapere e conoscenza, oggi più che mai necessaria per costruire un mondo umanamente nuovo che va necessariamente oltre alla smania consumistica di un nuovo tecnologico, spesso, sempre più senz’anima.