Ravello: CNEL, presentata a Roma monografia “Territori della Cultura”

Oggi la nozione di patrimonio culturale è molto allargata: alle “opere d’arte” tradizionali si sono aggiunti  il patrimonio “minore”, i paesaggi culturali, il patrimonio immateriale. I rischi ai quali è esposto sono di varia origine: inondazioni, terremoti, cambio climatico, azione antropica. Definire come proteggerlo richiede un approccio transdisciplinare, che include sia le discipline “della natura” (chimica, fisica, geografia, geologia, vulcanologia) che quelle umanistiche (archeologia, storia, beni culturali). Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, che dell’approccio transdisciplinare è stato l’antesignano fin dalla sua fondazione, ha voluto ricordare il trentennale della sua attività nel campo della  protezione del patrimonio culturale dai rischi naturali e antropici con una due-giorni dedicata interamente a questo tema (5-6 ottobre 2017). Il 5 0ttobre ha avuto luogo a Roma, presso il  Parlamentino del CNEL, la presentazione del numero 28 di “Territori della Cultura”, la monografia   che la rivista on line del Centro ha dedicato al tema “Territorio, edificato esistente, protezione dei beni culturali”. L’impegno del Centro di Ravello in questo settore risale al 1987: quest’anno infatti è stato celebrato il trentennale dell’Accordo parziale Aperto sui rischio Maggiori (EUR.OPA), nato appunto a Ravello per iniziativa del Consiglio d’Europa, nell’ambito del quale il Centro si occupa del segmento formativo relativo alla salvaguardia del patrimonio culturale nelle zone a rischio sismico. Dopo il saluto del Presidente del CNEL Tiziano Tru, sono intervenuti alcuni degli autori dei contributi alla Monografia: Piero Pierotti e il Direttore responsabile Pietro Graziani ,che hanno voluto l’iniziativa editoriale  e ne  hanno curato la redazione, Ferruccio Ferrigni, coordinatore delle attività del Centro e da sempre impegnato nella ricerca e nell’elaborazione sull’argomento.  Hanno arricchito poi la discussione con i propri apporti Gianni Massa Vice presidente Vicario del Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Franco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi; Maurizio Di Stefano, Presidente Emerito di ICOMOS, Stefano De Caro, Direttore di ICCROM. e Gianvittorio Rizzani in rappresentanza del CUGRI, Consorzio Interuniversitario per la previsione e la prevenzione dei Grandi Rischi. Ha introdotto e coordinato i lavori il presidente del CUEBC Alfonso Andria. Venerdì 6 ottobre, nell’auditorium della Villa Rufolo in Ravello, ha avuto luogo il workshop di  presentazione delle “Linee guida per il rafforzamento appropriato dell’edificato storico in zona sismica”, prodotte a conclusione di “LAReHBA project – Local Appropriate Rehabilitation of Historical Built up Areas”, una ricerca supportata dall’accordo “EUR-OPA Major Hazards” e curata dal Prof. Ferruccio Ferrigni. Per il Consiglio d’Europa, Mechthilde Fuhrer vice segretario esecutivo dell’Accordo, e per il Centro di Ravello il Presidente Alfonso Andria, hanno aperto il panel introduttivo; ha fatto seguito la relazione della Prof ssa Fillitsa Karantoni dell’Università di Patrasso (Grecia) . Il workshop è stato organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Salerno, il cui presidente Prof. Michele Brigante ha coordinato e poi concluso la tavola rotonda sul tema “Miglioramento e riparazione degli edifici storici: questioni tecniche, normative, professionali” Nel corso della giornata di studio sono state illustrate le tecniche di costruzione e riparazioni sismoresistenti antiche, le loro possibilità di riuso e la compatibilità con la normativa vigente e in itinere.