Mercato San Severino: presentato “Padre Pio, Santo della Misericordia” di Rita Occidente Lupo

Anna Maria Noia

Ieri sera, nel salone del convento di S. Antonio di Mercato S. Severino, il direttore responsabile del nostro quotidiano, Rita Occidente Lupo ha presentato la sua ultima pubblicazione: “Padre Pio, il Santo della misericordia”. Trattasi di un dossier con 50 testimonianze – cui farà seguito un altro – con altrettante  testimonianze di persone e personaggi – anche “pubblici”, anche “famosi” – miracolati o comunque graziati dal santo del 23 settembre. Burbero, rude, ma profondamente umano. Umanissimo. Erano presenti: padre Leone Mocerino, parroco della chiesa annessa al convento; l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di San Severino, Maria Picarella; l’assessore alle Politiche Sociali Angela Boccia. L’incontro, fortemente voluto dalla Occidente Lupo, è preludio alla costituzione e formazione di un gruppo di preghiera dedicato a padre Pio – proprio nella realtà sanseverinese. Un incontro amichevole, piacevole, non eccessivamente formale – come invece altre occasioni similari. Ha preso la parola Angela Boccia, che ha descritto la Lupo come “giornalista quotata e dalla evidente religiosità”. Incontrata da poco, ma già entrata in sintonia e in amicizia. Un lavoro introspettivo, di “indagine su se stessa” – questa la definizione da parte dell’assessore sull’opera di Rita Occidente. Ma anche un omaggio al frate che si venera il 23 settembre, dal 2002. Un Santo visto non dal punto di vista “miracolistico”, oppure burbero. Bensì umano, non severo, col senso dell’umorismo e anche comprensivo. La Picarella, invece, ha declamato in sala alcuni brani del testo – partendo da una delle cinquanta e più testimonianze del dossier. Rita, dal canto suo, ha affascinato l’uditorio con tanti aneddoti incentrati sulla figura del frate sofferente. Quasi un “amico di famiglia” – ricorda l’autrice – in quanto Rita proviene da una famiglia religiosa, cattolica, osservante. Per cui ha narrato episodi della sua vita provata, in relazione al santo stigmatizzato. Conosciuto, infatti, appunto di persona. Il padre di Rita è stato figlioccio spirituale del frate – negli anni ’50; suoi parenti hanno addirittura ricevuto la S. Comunione dalle mani di S. Pio. Poi la Lupo ha narrato di come una serie di circostanze la abbiano portata ad occuparsi, in primis – tra tante altre cose da effettuare (ricordiamo che è docente e giornalista, molto impegnata nel sociale e in campo ecclesiastico) – di alcuni gruppi di preghiera intitolati a padre Pio. Come quello che si dovrebbe attivare a breve al convento sanseverinese. Dal nulla, anche il concorso letterario e i convegni tra Pietrelcina e altre location. Il concorso, giunto alla seconda edizione, è stato organizzato assieme a fra Enzo Gaudio. Quest’anno, per vari motivi, la sede della cerimonia di premiazione sarà in Gesualdo – altro luogo dove è vissuto – per pochissimo tempo, 40 giorni – il santo. Vi sarà uno speciale annullo filatelico e la cittadinanza intera (di S. Severino), capeggiata dal sindaco Antonio Somma, è invitata a presenziare. A detta di Rita, vi saranno anche alcuni responsabili di enti vicini a padre Pio e inoltre parteciperà la famiglia di Matteo Colella, il ragazzo la cui guarigione improvvisa dalla meningite fulminante ha portato il nome del cappuccino sugli altari. Tornando al libro, già nelle mani del biografo ufficiale di padre Pio – padre Marciano Morra – esso comprende anche casi di guarigioni e/o avvenimenti inspiegabili occorsi a Salernitani. Persone in vista, anche. Come Teresa Sorrentino, di Cava De’ Tirreni. Come una dottoressa di Salerno. Tra altri – “vip” – il direttore dell’autorità portuale Andrea Annunziata.Un dossier autentico, quello curato dalla cronista e prof, con un linguaggio essenziale giornalisticamente. Dopo tanti amarcord, una stoccata – da parte di Rita – ai politici che si recano in processione esclusivamente per mostrarsi e ai pubblici amministratori che non danno il buon esempio. Tra spunti di decenza e di buon costume. Infine, sempre da parte della scrittrice – direttore responsabile del quotidiano on line “Dentrosalerno.it” – è stato osservato che “Padre Pio è il santo per eccellenza della famiglia”. Da qui una breve prolusione sui temi della famiglia “tradizionale” e sugli omosessuali. Al termine, la giornalista ha riflettuto persino sulla necessità di “ripristinare” (tra noi fedeli e all’interno della Chiesa) digiuni, astinenze, sacrifici e mortificazioni. Come voleva, infatti, il santo dalle stigmate. La serata si è conclusa tra gli applausi, alla presenza del succitato padre Leone Mocerino.