Roma: incontro Presidenza Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, venerdì 8 settembre 2017, alle ore 11.16 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi.

STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO

In apertura del Consiglio dei ministri, la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi ha comunicato i dati aggiornati sullo stato di attuazione del programma. Dal Consiglio dei ministri del 29 agosto 2017 risultano adottati 10 provvedimenti attuativi, di cui 2 dell’attuale Governo e 8 riferiti all’Esecutivo precedente.

RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, tre decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi di attuazione della riforma della pubblica amministrazione.

Di seguito le principali innovazioni introdotte.

1. Razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato

Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del corpo forestale dello Stato, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche

Il decreto apporta alcune integrazioni e modifiche alla disciplina di alcuni profili relativi all’assorbimento del personale del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri, nella Polizia di Stato, nel Corpo della Guardia di finanza, nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nel Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, anche con riferimento al regime transitorio relativo ai procedimenti disciplinari pendenti, chiarendo al contempo l’assetto di alcune funzioni trasferite.

2. Codice dell’amministrazione digitale

Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, recante modifiche e integrazioni al codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche

Il decreto integra e modifica alcune disposizioni del Codice dell’amministrazione digitale, in conformità a quanto previsto dalla legge delega, al fine di accelerare l’attuazione dell’agenda digitale europea, dotando cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

Le linee portanti del nuovo intervento legislativo sono:

a. proseguire nell’opera di razionalizzazione delle disposizioni contenute nel Codice dell’amministrazione digitale e di deregolamentazione già avviata con il precedente intervento;

b. rafforzare la natura di “carta di cittadinanza digitale” della prima parte del Codice, concentrando in essa le disposizioni che attribuiscono a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online;

c. promuovere integrazione e interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle diverse amministrazioni;

d. garantire maggiore certezza giuridica in materia di formazione, gestione e conservazione dei documenti digitali;

e. rafforzare l’applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale e accrescere il livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale;

f. promuovere un processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e garantire un utilizzo più efficace dei dati pubblici attraverso moderne soluzioni di data analysis.

3. Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali

Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169

Il decreto tiene conto del riparto di competenze costituzionale tra Stato e Regioni, prevedendo una nuova classificazione dei porti e creando una netta distinzione tra porti nazionali e porti regionali, con la conseguente ripartizione degli oneri relativi alle spese infrastrutturali. Inoltre, con la nuova classificazione è previsto che le funzioni dei porti non siano più predeterminate normativamente, ma stabilite dal piano regolatore portuale, al fine di rendere più snelle le modifiche di utilizzo delle aree portuali rispetto al mutare dei traffici commerciali. La nuova normativa prevede, tra l’altro, , la seguente classificazione:

  • categoria I: porti, o specifiche aree portuali, finalizzati alla difesa militare e alla sicurezza dello Stato;
  • categoria II: porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza internazionale e nazionale, rientranti nelle Autorità di Sistema portuale (AdSP);
  • categoria III, porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza interregionale e regionale.

Il decreto prevede inoltre l’adeguamento delle funzioni del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale in materia di governance del lavoro portuale, al quale vengono prevalentemente trasferite le funzioni che prima erano svolte dall’Ente gestore e l’estensione ai membri del Comitato di gestione dell’Autorità delle disposizioni vigenti in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico.

ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e dei Ministri competenti, ha approvato quattro decreti legislativi che introducono misure necessarie all’attuazione e all’adeguamento della normativa nazionale a direttive o regolamenti europei.

Di seguito le principali previsioni dei decreti approvati, con l’indicazione dei Ministri proponenti e del tipo di esame.

1. Sicurezza degli impianti nucleari

Attuazione della direttiva 2014/87/EURATOM che modifica la direttiva 2009/71/EURATOM che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari (legge n. 114/2015 – legge di delegazione europea 2014) – (Presidenza del Consiglio, Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – esame definitivo)

Nell’ottica di stabilire obiettivi di sicurezza da perseguire nelle diverse fasi di vita degli impianti, compresa la disattivazione, si razionalizzano le procedure autorizzative e di controllo, si rafforza il ruolo e i mezzi a disposizione dell’autorità di regolamentazione nucleare, si disciplina la comunicazione delle informazioni e la trasparenza delle decisioni, nonché i meccanismi di monitoraggio e verifica delle misure applicate, anche attraverso appositi strumenti di scambio di esperienze tra gli Stati membri.

Si interviene altresì sulla disciplina dell’Ispettorato Nazionale sulla Sicurezza Nucleare (ISIN), con modifiche funzionali, strutturali e organizzative che contemplano anche un incremento della dotazione organica e finanziaria. In questo ambito è riconosciuta all’ISIN l’indipendenza di giudizio e valutazione, garantendone in questo modo la necessaria autonomia.

Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti e dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e province autonome di Trento e di Bolzano.

2. Diffusione delle specie esotiche invasive

Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive (legge n. 170/2016 – legge di delegazione europea 2015) – (Presidenza del Consiglio e Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – esame preliminare)

Il provvedimento attua il regolamento (UE) 1143/2014 e stabilisce le norme atte a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dall’introduzione e dalla diffusione, sia deliberata che accidentale, delle specie esotiche invasive all’interno dell’Unione europea, nonché a ridurre al minimo e mitigare l’impatto che queste specie possono avere per la salute umana o l’economia, attraverso tre tipi di intervento: la prevenzione, la diagnosi precoce e l’eradicazione rapida e, infine, la gestione. In particolare, il decreto individua l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) quale ente tecnico scientifico di supporto al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare nell’espletamento delle attività previste dal regolamento; disciplina i controlli presso le Dogane, i punti di entrata (in caso di vegetali) e i posti di ispezione frontaliera (in caso di animali); definisce i divieti relativi alle specie esotiche invasive, prevedendo sanzioni penali e amministrative e destinando il 50 per centro dei proventi all’attuazione delle misure di eradicazione e di gestione; istituisce il sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive; disciplina le misure di eradicazione rapida, le deroghe, le misure di emergenza, nonché quelle misure di ripristino degli ecosistemi danneggiati e il recupero dei costi; introduce, infine, l’obbligo di denuncia del possesso di esemplari di specie esotiche invasive.

3. Sanzioni per la violazione di norme a tutela dei consumatori di prodotti alimentari

Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del medesimo regolamento (UE) n. 1169/2011 e della direttiva 2011/91/UE, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016 n. 170 – legge di delegazione europea 2015 – (Presidenza del Consiglio, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e Ministero della salute – esame preliminare)

Il decreto dispone un quadro sanzionatorio di riferimento unico per la violazione delle norme sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori e consentire un’applicazione uniforme delle sanzioni a livello nazionale. A questo scopo, si individua quale autorità amministrativa competente per l’irrogazione delle sanzioni il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Trattandosi di violazioni connesse a obblighi informativi, sono state introdotte solo sanzioni di natura amministrativa, che prevedono il pagamento di una somma non inferiore a 150 euro e non superiore a 150.000 euro. Nell’ambito di tali limiti minimi e massimi sono stati individuati cinque scaglioni di diverso importo della sanzione, commisurati alla gravità della stessa.

4. Fondi di investimento europei a lungo termine

Norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2015/760 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine (Presidenza del Consiglio e Ministero dell’economia e delle finanze – esame preliminare)

Il regolamento europeo sui fondi di investimento europei a lungo termine (European Long-Term Investment Fund – ELTIF) disciplina, in particolare:

  •  la commercializzazione transfrontaliera degli ELTIF, sia presso gli investitori al dettaglio che presso gli investitori professionali in tutta l’Unione europea;
  • la procedura armonizzata per l’autorizzazione dei fondi di investimento a lungo termine;
  • la definizione delle politiche di investimento, con specifiche limitazioni alle attività collaterali che gli ELTIF possono intraprendere (ad esempio il divieto di vendite allo scoperto o con patti di riacquisto);
  • la prevenzione dei conflitti di interessi;
  • gli obblighi di trasparenza e le condizioni di commercializzazione.

Il decreto, in attuazione della legge di delegazione europea 2015, apporta al Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF) le modificazioni necessarie all’applicazione del regolamento, attribuendo alla Banca d’Italia e alla CONSOB, secondo le rispettive competenze, i poteri di vigilanza e di indagine previsti, nonché il potere di applicare sanzioni amministrative pecuniarie efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità delle violazioni degli obblighi previsti. Inoltre, il testo introduce le modifiche alla normativa vigente necessarie ad assicurare un appropriato grado di protezione dell’investitore e di tutela della stabilità finanziaria.

RIORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI POLIZIA

Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2006, n. 256, recante il regolamento di riorganizzazione dell’Istituto superiore di polizia (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da emanarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che prevede alcune limitate modifiche all’organizzazione e al funzionamento della Scuola superiore di Polizia. In particolare, il decreto aggiorna, anche sul piano formale, la disciplina organizzativa della Scuola, e ne potenzia la struttura nel settore deputato alle collaborazioni a livello internazionale, in particolare con le strutture similari di altri Paesi, anche “extra UE”. Tale scelta corrisponde a un accresciuto “fabbisogno” formativo dei dirigenti e dei funzionari direttivi della Polizia di Stato, in ragione dell’evoluzione in senso internazionale del crimine organizzato. In seno alla Scuola verrà quindi creata un’articolazione ad hoc, specializzata nello svolgere le attività di ricerca e innovazione della didattica, sviluppando, in particolare, in maniera ancora più intensa i rapporti di interscambio formativo e di cooperazione con le omologhe realtà di altri Paesi. Oltre alle attuali attività di ricerca e consulenza, si prevede altresì che la Scuola svolga quelle di studio e sperimentazione al fine di sviluppare e mantenere aggiornati, anche nei settori più innovativi e strategici, i programmi didattici e garantire un’offerta formativa in linea con i più elevati livelli europei ed internazionali.

COMMISSARIO STRAORDINARIO PER LA RICOSTRUZIONE NEL CENTRO ITALIA

Il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, la nomina della Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze, dott.ssa Paola DE MICHELI, a Commissaria straordinaria del Governo ai fini della ricostruzione nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.

PROROGA GESTIONE COMMISSARIALE

Il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, la proroga per ulteriori sei mesi dell’affidamento alla gestione commissariale del Consiglio comunale di Trentola Ducenta (Caserta), già sciolto, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), tenuto conto che non risulta esaurita l’azione di recupero e risanamento dell’istituzione locale rispetto alle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata.

ANTICIPAZIONE DI SOMME PER LA SPESA SANITARIA

Il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, l’autorizzazione all’anticipazione di somme in favore delle Regioni Abruzzo e Campania, a valere sulle rispettive spettanze residue a titolo di finanziamento del Servizio sanitario nazionale (SSN), a norma dell’articolo 1 del decreto legge 7 ottobre 2008, n. 154.

NOMINE

Il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, l’avvio della procedura per la conferma dell’incarico di Direttore dell’Agenzia del demanio conferito al dott. Roberto REGGI. Sulla nomina dovrà essere acquisto il parere della Conferenza unificata.

INTERVENTO IN GIUDIZI DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato la determinazione di intervento nei giudizi di legittimità costituzionale promossi dalle Regioni Liguria, Piemonte, Abruzzo, Lombardia, Campania, Toscana e Veneto contro alcuni articoli del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”.

LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha esaminato diciassette leggi regionali, deliberando:

  • di impugnare la legge della Regione Puglia n. 28 del 13/07/2017, “Legge sulla partecipazione”, in quanto alcune norme prevedono strumenti di partecipazione regionale relativamente a opere statali e di interesse nazionale che incidono significativamente sul dibattito pubblico previsto per tali opere dalla legislazione statale di riferimento. Ne consegue la violazione della competenza legislativa riservata allo Stato in punto di determinazione dei livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali di cui all’art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione; la violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione, per contrasto con i princìpi fondamentali in materia di «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia»; la violazione dei criteri indicati dall’art. 118 della Costituzione per l’allocazione e la disciplina delle funzioni amministrative; nonché la violazione del principio di buon andamento dell’azione amministrativa ex art. 97, primo comma, della Costituzione;
  • di non impugnare:
  1. la legge della Regione Puglia n. 22 del 13/07/2017, recante “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”;
  2. la legge della Regione Puglia n. 23 del 13/07/2017, recante “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126. Regolarizzazione carte contabili in favore del Tesoriere regionale Banco di Napoli Intesa S. Paolo, mesi da maggio a dicembre 2016. Sezione competitività delle filiere agroalimentari”;
  3. la legge della Regione Puglia n. 24 del 13/07/2017, recante “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126. Regolarizzazione carte contabili in favore del Tesoriere regionale Banco di Napoli Intesa S. Paolo, mesi di febbraio, aprile, maggio, luglio 2016”;
  4. la legge della Regione Puglia n. 25 del 13/07/2017, recante “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”;
  5. la legge della Regione Puglia n. 26 del 13/07/2017, recante “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”;
  6. la legge della Regione Puglia n. 27 del 13/07/2017, recante “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”;
  7. la legge Statutaria della Regione Valle d’Aosta, pubblicata sul Bur n. 37 del 16/08/2017: “Testo di legge di cui all’articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale, recante:” Modificazioni alla legge regionale 25 giugno 2003, n.19 (Disciplina dell’iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo, ai sensi dell’articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale)”, approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 26 luglio 2017, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti”;
  8. la legge della Regione Emilia Romagna n. 15 del 18/07/2017, recante “Collegato alla legge comunitaria regionale 2017 – abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali . Modifiche alle leggi regionali n. 11 del 2012, n. 2 del 2017 e n. 4 del 2017”;
  9. la legge della Regione Emilia Romagna n. 13 del 18/07/2017, recante “Istituzione del comune di Alta Val Tidone mediante fusione dei comuni di Caminata, Nibbiano e Pecorara nella provincia di Piacenza”;
  10. la legge della Regione Emilia Romagna n. 14 del 18/07/2017, “Legge comunitaria regionale per il 2017”;
  11. la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 26 del 17/07/2017, recante “Modifiche alla legge regionale 14 febbraio 2014, n. 1 (Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate)”;
  12. la legge della Regione Marche n. 22 del 10/07/2017, recante “Modifica alla legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 Disciplina del Consiglio delle autonomie locali”;
  13. la legge della Regione Marche n. 23 del 10/07/2017, recante “Modifiche alla legge regionale 16 febbraio 2015, n. 3 “Legge di innovazione e semplificazione amministrativa”;
  14.  la legge della Regione Marche n. 24 del 20/07/2017, recante “Variazione generale al bilancio di previsione 2017/2019 ai sensi del comma 1 dell’articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 – (1° provvedimento)”;
  15. la legge della Regione Veneto n. 15 del 18/07/2017, recante “Interventi per lo sviluppo della previdenza complementare e del welfare integrato regionale del Veneto”;
  16. la legge della Regione Veneto n. 16 del 19/07/2017, recante “Seconda variazione generale al bilancio di previsione 2017-2019 della Regione del Veneto”. Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 11.55.